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Povertà sanitaria, la sfida delle alleanze territoriali tra pubblico e terzo settore

30 aprile 2021

Povertà sanitaria, la sfida delle alleanze territoriali tra pubblico e terzo settore

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Costruire partenariati territoriali tra pubblico e terzo settore, finalizzati al pieno riconoscimento delle realtà nonprofit impegnate sul tema della povertà sanitaria. È la proposta per il Recovery Plan avanzata da Luca Pesenti, docente di Sociologia in Università Cattolica, e presentata lunedì 27 aprile nell’ambito del webinar “Alleanze contro la povertà sanitaria”, che si inserisce nel ciclo di incontri promosso dal Recovery Lab, il gruppo di studio interdisciplinare coordinato da Barbara Boschetti, docente di Istituzioni di diritto pubblico nella facoltà di Scienze politiche e sociali.

«Gli individui in povertà assoluta possono permettersi una spesa sanitaria pro-capite mensile equivalente a 1/6 di quella sostenuta dalle persone non povere (10,15 € vs. 65 €). Oltre il doppio delle famiglie povere rispetto a quelle non povere (31% vs 14,7%) dichiara di aver rinunciato a visite mediche e accertamenti periodici di controllo preventivo», ha detto il professor Pesenti, illustrando il progetto ad Andrea Costa, sottosegretario di Stato, ministero della Salute, intervenuto al dibattito insieme a don Massimo Angelelli, Pastorale Salute CEI, Claudia Fiaschi, Forum Terzo Settore, Sergio Daniotti, Fondazione Banco Farmaceutico. «Vi è dunque una crescente “povertà sanitaria”, alla cui risposta sono impegnate da tempo centinaia di organizzazioni di terzo settore, che in tutto il Paese contribuiscono ad alleviare le sofferenze di centinaia di migliaia di persone. Secondo l’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria, sono almeno il 10% dei poveri in senso assoluto ad essersi rivolti alle 1.900 organizzazioni di terzo settore specializzati nella distribuzione farmaci o nelle cure di molte patologie».

Alla luce di queste evidenze, il Recovery Lab di Università Cattolica si è messo al lavoro in questi mesi, coinvolgendo ricercatori e grandi organizzazioni sociali presenti nel Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria. Il risultato è stata l’elaborazione, insieme alla Pastorale della Salute CEI, il Forum Terzo Settore e la Fondazione Banco Farmaceutico, di una proposta che arginasse la crescente povertà sanitaria, acuita dall’emergenza da Covid-19. «Durante la pandemia, 4 organizzazioni su 10 hanno dovuto limitare le proprie attività, o chiudere i propri servizi per qualche tempo, alcuni (il 6%) forse per sempre. Queste limitazioni, accanto al fenomeno ormai noto della rinuncia alle cure, ha fatto che si siano perse le tracce durante la pandemia del 54% dei bisognosi assistiti a inizio 2020 da questi soggetti».

La proposta si sostanzia nella costruzione di un quadro di governance territoriale che, in attuazione dell’art. 118, comma 4 della Costituzione e dei principi ispiratori del Codice del Terzo settore, renda agevole la definizione di partenariati tra sistemi socio-sanitari territoriali e organizzazioni comunitarie e di prossimità attive nell’ambito della risposta al bisogno di povertà sanitaria. In particolare, ha spiegato il professor Pesenti, ai sensi del principio di sussidiarietà orizzontale, proponiamo di sperimentare, prima, e, successivamente, di portare a sistema una partnership che permetta il sostegno da parte del SSN ai soggetti del Sistema Sanitario Solidale, riconosciuti e promossi come partner che possano: rispondere a bisogni attualmente non completamente coperti dal SSN stesso - ad esempio: cure dentistiche, cure fisioterapiche, dispensazione di farmaci da banco -, in forza della loro mission originaria e della loro specifica cultura organizzativa; agevolare l’ampliamento della capacità di prevenzione della salute raggiungendo fasce di popolazione soggette a forme di opting out volontario o involontario; sviluppare reti di condivisione delle informazioni, ovvero di banche dati originali, su una fascia di popolazione oggi difficilmente tracciabile».

Per venire incontro ai bisogni sanitari di fasce deboli della popolazione «dobbiamo uscire dalla logica dello Stato che fa tutto, anche in sanità occorre pari dignità del terzo settore nella programmazione e nelle decisioni», ha detto il sottosegretario di Stato Costa. «Nel PNRR il tema della povertà sanitaria non è citato esplicitamente, ma certamente nelle prossime settimane ci sarà spazio per tradurre operativamente le linee guida sul potenziamento della medicina di territorio presenti nel PNRR in fase di definizione delle schede operative: per questo l’incontro di oggi è l’avvio di un percorso. Anche il Ministro ha mostrato grande sensibilità su questo tema, per questo ci saranno gli spazi per attuare anche la progettualità che voi avete presentato. È il tempo di unire le forze, trovare percorsi condivisi perché non possiamo permetterci di sprecare queste risorse».

 

Un articolo di

Redazione

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