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Premio Morrione, in finale i giornalisti Unicatt

31 marzo 2025

Premio Morrione, in finale i giornalisti Unicatt

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Sono stati annunciati martedì 25 marzo a Roma i finalisti della XIV edizione del Premio giornalistico "Roberto Morrione", dedicato al giornalismo investigativo. Tra i selezionati anche tre praticanti della Scuola di Giornalismo dell'Università Cattolica: Marco Castellini e Chiara Garbin per la sezione podcast e Ilenia Cavaliere per la sezione audio-video. Adesso inizia ufficialmente la fase di produzione dei lavori che resteranno top secret, anche per i temi, fino alle Giornate di chiusura e premiazione in programma dal 23 al 25 ottobre a Torino. Il loro racconto.


«Buongiorno, volevamo avvisarti che sei tra i finalisti del Premio Morrione. Ma, mi raccomando: non dirlo a nessuno. Ti aspettiamo il 25 marzo a Roma per la conferenza stampa». E no, non era una truffa. Così, una telefonata improvvisa ha trasformato un giovedì mattina qualunque in un momento indimenticabile.

Noi siamo Chiara Garbin, Marco Castellini e Ilenia Cavaliere, tre giornalisti praticanti della Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica e - ora possiamo finalmente dirlo - anche finalisti del Premio Morrione di giornalismo investigativo under 30. Chiara e Marco partecipano nella categoria radio-podcast, mentre Ilenia è in gara per la sezione audio-visiva, insieme al suo collega Alessandro Masella. Per una settimana abbiamo custodito questo segreto, trattenendo a fatica l’entusiasmo e la voglia di condividerlo con il mondo. Ma l’embargo - quella regola che impone il rispetto dei tempi di divulgazione - fa parte del nostro lavoro di giornalisti. Così abbiamo riempito le nostre giornate di sguardi complici, momenti di ansia, preoccupazione ed esplosioni di gioia nei pochi attimi in cui eravamo soli. Con l’avvicinarsi della conferenza stampa, l’emozione è cresciuta sempre di più. Di solito, siamo noi a fare le domande. Ma questa volta, per la prima volta, ci siamo trovati dall’altra parte del microfono, con l’imbarazzo di chi non è abituato a parlare di sé e la sana confusione di chi si sente in un frullatore emotivo. Perché non è facile raccontare qualcosa che, di fatto, non si può ancora svelare. La nostra direttrice di testata, Laura Silvia Battaglia, ci ha preparato nel migliore dei modi, offrendoci non solo un grande supporto emotivo, ma accompagnandoci anche nel viaggio che, all’alba del 25 marzo, ci ha portati a Roma, dritti dritti allo Sporting Club della Rai.

Accolti da Mara Filippi Morrione, portavoce dell'Associazione Amici di Roberto Morrione, abbiamo incontrato gli altri sei finalisti e, per la prima volta, ci siamo presentati al pubblico. Dopo aver scaricato un po’ di tensione, nel pomeriggio ci siamo riuniti con gli altri colleghi, i tutor e i professionisti che ci accompagneranno in questo percorso, iniziando a delineare la timeline dei lavori.

Fin dall’inizio, è stato chiaro quanto fosse complesso definire una tempistica a lungo termine per un’inchiesta così articolata. Per questo motivo, già in fase di candidatura, è stato essenziale presentare un piano di produzione organizzato e realistico, capace di convincere oltre 50 membri della giuria del Premio Morrione. In questo, il supporto e l’insegnamento della nostra direttrice Laura Silvia Battaglia sono stati fondamentali. Da mesi ci allenavamo a presentare pitch, ovvero proposte di contenuti destinate ai media. Un pitch è molto più di una semplice idea: è un documento che racchiude gli obiettivi dell’inchiesta, i temi chiave, le principali fonti e, soprattutto, i testimoni disposti a collaborare. Serve a prevedere l’imprevedibile. Oltre a questo, è necessario strutturare un piano di produzione dettagliato, capace di tenere traccia di ogni fase del progetto, mantenendo al contempo una certa flessibilità. E poi c’è il budget, un aspetto spesso sottovalutato. Dopo mesi passati a oscillare tra sottostime ed esagerazioni nei nostri progetti di prova, siamo arrivati al Premio Morrione con una consapevolezza più solida sull’importanza della precisione nella gestione delle risorse.

Dall’esercizio alla pratica, siamo certi che tutto ciò che abbiamo imparato durante il nostro percorso alla Scuola di Giornalismo sarà fondamentale per affrontare al meglio le sfide che ci attendono nei prossimi mesi. Ora, finalmente, si comincia davvero.

Un articolo di

Chiara Garbin, Ilenia Cavaliere e Matteo Castellini

Chiara Garbin, Ilenia Cavaliere e Matteo Castellini

Praticanti Scuola di Giornalismo, Università Cattolica

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