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Resil Vigna, il progetto che salva il vigneto dal cambiamento climatico

23 giugno 2023

Resil Vigna, il progetto che salva il vigneto dal cambiamento climatico

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Come migliorare la resilienza idrica dei 5.300 ettari di vigneto dei Colli Piacentini?

Nasce da questa domanda il progetto di ricerca Resil-Vigna, che dal 2020 cerca soluzioni per contrastare l’effetto dei cambiamenti climatici che costringono i vigneti italiani ad affrontare lo stress idrico per carenza di precipitazioni.

Obiettivo, preservare la lunghissima tradizione di coltura della vite di questi luoghi: «Il rischio idrico, abbinato alla scarsità di acqua dell’areale dei Colli Piacentini, può ridurre la competitività del comparto vitivinicolo, con inevitabili conseguenze sul tasso di abbandono delle aree vitate e problemi di natura ambientale e sociale» ha commentato il Prof. Stefano Poni «Con Resil-Vigna abbiamo potuto dimostrare l’esistenza di pratiche in grado di aumentare la resilienza del vigneto alla carenza idrica e di superare momenti critici, specialmente dove non è possibile ricorrere a input irrigui esogeni».

«L’importanza del progetto» prosegue Poni «non è limitata al territorio Piacentino: i risultati conseguiti potranno essere fruibili anche nei territori limitrofi che condividono le problematiche che hanno motivato questa nostra esperienza»

Il piano d’intervento proposto si è sviluppato su quattro azioni mirate ad accrescere la resilienza idrica del vigneto, che hanno puntato tutto su agritech, scelte varietali, buone pratiche di gestione delle piante e del suolo.  

In particolare, sono state messe a punto delle linee guida per un utilizzo mirato e flessibile della tecnica di inerbimento del terreno, una pratica che porta con sé una minore evaporazione dell'acqua, una struttura del suolo meno compatta e una migliore capacità di ritenzione delle acque meteoriche.

Sono stati inoltre utilizzati strumenti tecnologici capaci di trasmettere in maniera precisa e costante nel tempo le caratteristiche microclimatiche del vigneto e la disponibilità di acqua all'interno del suolo attraverso l’utilizzo di sensori e capannine meteo smart in grado di raccogliere dati e di trasmetterli in maniera automatica all’agricoltore, consentendogli di intervenire con irrigazioni di soccorso (quando possibili) nei casi di stress idrico eccessivo.

Il progetto, finanziato nell'ambito del Psr 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna, è stato coordinato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, e ha visto la partecipazione dell'Azienda Vitivinicola i Salici di Claudio Gazzola, dove sono state effettuate le prove relative a questa prima azione, della Tenuta Pernice Società Agricola, della Cantina Sociale di Vicobarone Società Cooperativa Agricola, e dell'Azienda Vitivinicola Villa Rosa di Illari Andrea. I risultati saranno presentati nel convegno finale che si terrà nella Sala Piana dell’Università Cattolica il 29 giugno a partire dalle 9.

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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