Contribuire alla salvaguardia e al miglioramento della salute globale nel lungo termine, migliorando la comprensione e consentendo di intraprendere azioni verso la sostenibilità e la resilienza del sistema sanitario su base mondiale: questo l’obiettivo della “Partnership for Health System Resilience and Sustainability (PHSSR)”, progetto in cui è stata coinvolta l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (ALTEMS) dell’Università Cattolica, coordinato dalla London School of Economics (LSE), con il coinvolgimento di AstraZeneca e del World Economic Forum (WEF).
L’iniziativa, che vede protagonista l’Italia insieme ad altri sette paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD), ha prodotto anzitutto uno studio pilota, volto a comprendere i fattori che assicurano resilienza e sostenibilità ai sistemi sanitari con particolare riferimento alla pandemia da Sars-Cov2. Grazie all’utilizzo di un framework per misurare la resilienza e la sostenibilità dei sistemi sanitari con riferimento a 5 domini (governance, finanziamento, personale, farmaci e tecnologie ed erogazione dei servizi sanitari), il gruppo di ricercatori dell’Altems, coordinato dal direttore, il professor Americo Cicchetti, ha prodotto 24 raccomandazioni e i primi risultati che sono stati presentanti martedì 16 marzo nel webinar dal titolo "Partnership for Health System Sustainability and Resilience".
Sono intervenuti all’incontro Jill Morris, ambasciatrice UK in Italia, Stefano Lorusso, capo della segreteria tecnica del Ministero della Salute, Rosanna Tarricone (SDA Bocconi School of Management), Walter Ricciardi, docente di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e consigliere del Ministro della Salute per la pandemia da Covid-19, Luca Richeldi, docente di Malattie dell’apparato respiratorio all’Università Cattolica, Guendalina Graffigna, docente di Psicologia dele lavoro e delle organizzazioni all’Università Cattolica, e Francesca Patarnello, VP Market Access & Government Affairs di Astra Zeneca, che ha commentato: «È quanto mai evidente che l’approccio collaborativo tra tutti gli attori del sistema debba diventare strutturale. AstraZeneca sostiene fortemente questa partnership con WEF, LSE e Altems e l'attuazione di processi efficienti e innovativi per il nostro Sistema Sanitario, una priorità che non possiamo rimandare».
«La pandemia da Coronavirus ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario ma la sfida più grande è adesso - ha affermato il professor Cicchetti –. Il Recovery Plan ci offre la grande opportunità di puntellare il nostro sistema sanitario al fine di garantire la sua sostenibilità e renderlo sempre più resiliente. In questo senso il lavoro del gruppo di ricercatori dell’Altems ha analizzato a fondo il nostro sistema sanitario nazionale, nei suoi punti di forza e di debolezza e proponendo un serie di raccomandazioni di policy che, se implementate, potranno contribuire a garantire sostenibilità e la resilienza rispetto ai futuri shock che potranno presentarsi ».
« Per rendere il sistema più sostenibile e resiliente – ha concluso Cicchetti - occorre lavorare sul coordinamento tra il livello centrale e le regioni, rafforzare la continuità di cura tra i diversi setting assistenziali, rivedere le modalità di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, adattare i modelli di competenza del personale, sia sotto il profilo tecnico che manageriale, digitalizzare la sanità, e promuovere una regia centrale per l’Health Technology Assessment ed riorganizzare le cure primarie ».