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Ricerca, la parola d'ordine è “sinergia”

18 maggio 2021

Ricerca, la parola d'ordine è “sinergia”

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Sono tante le opportunità europee nel settore Ricerca & Innovazione, anche grazie al Programma Horizon Europe (attivo dal 2021 al 2027), che si concentrano sui temi di interesse più rilevanti in grado di accelerare i processi di innovazione e, quindi, di favorire un impatto economico e sociale significativo a livello territoriale, soprattutto in questo periodo pandemico.

Se ne è discusso nell’ambito dell’incontro organizzato il 17 maggio su piattaforma on line da Regione Lombardia e Università Cattolica con il titolo Verso Horizon Europe. Valorizzare il potenziale della Ricerca e Innovazione in Lombardia relativamente all'utilizzo dei diversi meccanismi di finanziamento della ricerca alla luce del quadro operativo di riferimento.

Del resto obiettivi del Programma Horizon Europe sono proprio quelli di rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche dell'Unione Europea, di migliorare la capacità innovativa, la competitività e l'occupazione in Europa, e di sostenere il modello socio-economico e i valori umani e sociali dell’Europa.

Anche per l’Università Cattolica si tratta di un Programma di particolare interesse perché consente di sviluppare ulteriormente l’internazionalizzazione dell’attività di ricerca e, attraverso la valorizzazione dei risultati che ne deriveranno, di consolidarne il posizionamento.

Sul ruolo dei finanziamenti alla ricerca in Lombardia da parte dell’Unione Europea è intervenuto Marco Alparone, Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia, sottolineando l’importanza di condividere progetti, scambiare conoscenze e avere progettazioni comuni per partecipare alla costruzione dell’Europa: «La pandemia ci ha insegnato che si combatte insieme e si vince insieme, allora tale programma è alla base della ripartenza, coinvolgendo trasversalmente e dialogicamente tutti gli attori della ricerca e anche le altre regioni, per poter rispondere ai bisogni di tutti. Oggi inizia un percorso che ci deve portare a costruire e concertare insieme. Si tratta di uno sforzo maggiore rispetto al passato per condividere le conoscenze e far crescere tutti, con la Lombardia protagonista di questa sperimentazione».

Per l’Università Cattolica, Guido Castelli, Direttore della Funzione Ricerca, ha rimarcato il raccordo (prima più debole) tra la ricerca e i territori per un migliore utilizzo dei fondi: «Il nuovo programma può aiutare ad usare i fondi e favorisce la creazione di nuove professionalità all’interno della società».

Entrando nel vivo del convegno, moderato da Giuseppe Costa, Direttore Delegazione di Bruxelles di Regione Lombardia, il quale ha evidenziato come questo sia il primo incontro su ricerca e innovazione nell’ambito del programma Horizon Europe (attivo dal gennaio 2021), sono stati esaminati vari temi.

Su Priorità e opportunità di finanziamento sostenibili ed efficaci per la ricerca e innovazione sono intervenuti Enza Cristofaro della Direzione Ricerca & Innovazione di Regione Lombardia, Clement Evroux della Direzione Ricerca e Innovazione della Commissione Europea, e Virginia Puzzolo, Capo settore dell'Agenzia esecutiva per la ricerca della Commissione Europea. È emersa l’importanza della ricerca per rafforzare il paradigma del cittadino al centro, per garantire il benessere del cittadino, per la revisione delle aree di specializzazione e l’interdisciplinarietà dei progetti.

La seconda parte del convegno ha proposto Riflessioni ed esperienze sull'utilizzo sinergico degli strumenti di finanziamento dell'UE e ha visto gli interventi di Magda De Carli della Direzione Ricerca e Innovazione della Commissione Europea, di Simona Costa del Gruppo di lavoro Sinergie tra fondi UE e di Osvaldo La Rosa dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.

Dalle loro parole è emersa l’importanza della sinergia tra i fondi strutturali e quelli di Horizon per massimizzare l’impatto scientifico ed economico nella società e la qualità e quantità di impatto di ricerca e innovazione. Lo spirito sinergico favorisce visioni e priorità comuni, agevola l’unita di programmazione, coinvolge cittadini, aziende ed enti per meglio strutturare i progetti, consente di razionalizzare gli aiuti di stato, valutare i requisiti delle aziende per la partecipazione ai finanziamenti, e richiede un cambio di mentalità e di approccio rispetto alla precedente programmazione.

Un esempio concreto per Creare ecosistemi regionali “vivaci” per l'innovazione è stato affidato al professor Lorenzo Morelli, dell’Università Cattolica, che ha concluso l’incontro parlando di progetti che stimolano la crescita economica, con particolare riferimento alla Piattaforma Food Lab di Cremona, quale esempio concreto della creazione di sinergie e dell’impegno diretto degli studenti nel contesto europeo. «Il logo del progetto è stato elaborato dagli studenti nel 2015, ai quali abbiamo illustrato il programma direttamente nelle scuole. Studenti, ricercatori e territorio sono importanti per rendere vivace l’ecosistema regionale. Partendo dal basso».

Un articolo di

Agostino Picicco

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