Sarà un weekend all’insegna di musica, sport, preghiera, teatro e amicizia, nello spirito del Centenario dell’Università Cattolica, quello che vivranno tutte le studentesse e gli studenti del campus di Roma dell’Ateneo, grazie agli eventi promossi dal Consiglio Organizzativo Intercollegiale (COI) della Sede in collaborazione con la community Alumni Università Cattolica e con EDUCatt per i prossimi 26 e 27 marzo.
Si parte sabato 26 alle ore 10.00 con una partita di calcio a 11, nel campo da gioco della SportHouse, in cui si contenderanno la vittoria squadre miste di professori e studenti. Alle ore 18.00 nell’Auditorium della Sede si terrà lo spettacolo “1921. Sull’orlo del futuro”, ideato e interpretato dai professori dell’Università Cattolica Paolo Colombo e Chiara Continisio, una narrazione storica, tra le iniziative promosse dall’Ateneo in occasione del suo primo Centenario, che ripercorre con immagini, filmati, musiche e suoni, le tappe principali dell’anno in cui nacque l’Università Cattolica del Sacro Cuore e che potrà essere seguito in diretta streaming attraverso questo link.
Domenica 27 marzo si aprirà con la Santa Messa celebrata alle ore 12.00 nella Chiesa Centrale della sede, che sarà presieduta da S. E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiatico generale dall'Università Cattolica, e si concluderà alle ore 18.30 in Auditorium con il Concerto di beneficenza, animato dalle esibizioni musicali degli studenti, e la premiazione dei vincitori del contest fotografico e letterario che potranno essere seguiti in diretta attraverso questo link.
CattolicaNews ha raccolto le emozioni e l’entusiasmo di alcune studentesse e studenti della Sede, intenti in questi giorni nei preparativi di tutti gli eventi:
Manuel: «Quando i colleghi del COI ci hanno annunciato un contest letterario sulla cura della persona tra etica e morale, ho deciso di partecipare con passione non solo per l’entità e il rilievo di questo tema nella sua fragilità, ma anche e soprattutto perché è stimolante cimentarsi nelle occasioni che il nostro Ateneo ci offre ogni giorno per la crescita professionale e umana di noi studenti».
Alberto: «A spingere me e altri collegiali a prendere parte all'evento è stato sicuramente il fatto di aver visto il coro per il concerto di beneficenza come un'occasione di riunione, un momento di svago che ha come fine nobile quello di aiutare il prossimo».
Francesco: «Credo che l'intero progetto non sia un qualcosa da limitare ai collegi, ma è bene rendere partecipi quante più persone è possibile: sensibilizzare il prossimo alla fraternità è un mezzo per fare la differenza, in questo caso è dare sostegno a chi meno ne riceve».
Fiorella: «Le attività di gruppo che il collegio offre sono il motivo principale per cui ho deciso di fare la domanda per essere ammessa al collegio. Quando ci hanno comunicato che ci saremmo esibiti al concerto di beneficenza, sono stata molto contenta perché sarebbe stato un modo per tornare a confrontarci con i ragazzi e le ragazze degli altri collegi, facendo amicizia e divertendoci insieme…e non c’è modo migliore per farlo se non con la musica. Pensando a come sono andate, le prove mi aspetto davvero una bella esibizione e tanto divertimento, sia da parte del coro che degli spettatori».
Olivia: «Non basterebbe un capitolo intero per raccontare l’esperienza che stiamo vivendo in vista dello spettacolo. Quando dopo una lunga giornata ci rincontriamo nella sala prove, rivivo nelle voci e negli sguardi dei ragazzi la voglia di rivincita, la voglia di voler ripartire dopo ben due anni di sosta ad una fermata chiamata Covid. Mi aspetto di rivivere l’emozione di due anni fa. Sono proprio queste le occasioni preziose che il percorso collegiale ci dona: un’occasione di fratellanza, amicizia, unione gli uni con gli altri e che ci insegna a vivere il percorso universitario a 360 gradi. Ringrazio tutti coloro che ci hanno permesso di rivivere queste forti emozioni».
In questi anni complessi e sfidanti, in cui anche solo sognare il domani può non essere facile, i giovani mostrano come farlo: sull’orlo del futuro, facendo tesoro del passato e guardando avanti con speranza. Il presente, intanto, è già qui: una vita universitaria di nuovo vera, sorridente e vivace.