NEWS | Piacenza

SURE, strumento efficace per il contrasto della disoccupazione post covid

11 maggio 2021

SURE, strumento efficace per il contrasto della disoccupazione post covid

Condividi su:

Mentre nel Paese si discute di Next Generation EU, uno strumento importante di immediato intervento per la reazione alla crisi economica innescata dal Covid si sta consolidando in Europa ed è il “Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency” altrimenti detto SURE. Ne ha parlato Marco Leonardi, Capo Dipartimento Programmazione Economica della Presidenza del Consiglio e professore di Economia politica all’Università degli Studi di Milano Bicocca, nel suo intervento a conclusione del Laboratorio Next Generation EU.

Marco Leonardi spiega la storia di successo del SURE in un articolo, scritto con Filippo Mazzotti, e che sta per essere pubblicato sulla Rivista Internazionale di Scienze Sociali, rivista scientifica storica dell’Università Cattolica attualmente diretta dal prof. Maurizio Baussola.

SURE rappresenta «un cambio di strategia nella lunga dialettica per la ricerca di un equilibrio istituzionale e finanziario sostenibile all’interno dell’Unione» afferma Leonardi. Uno strumento di vera sussidiarietà, costituito come fondo disponibile da utilizzare in caso di aumenti di spesa pubblica a fronte di programmi di integrazione salariale per lavoro ridotto o sospeso in caso di emergenze come il Covid. Si finanzia con obbligazioni emesse dall’Unione Europea e garantite dal reddito del paese che lo richiede, ma è sottoposto a limitate condizionalità rimanendo, contrariamente al MES che è un’istituzione finanziaria esterna al sistema UE e frutto di un Trattato, all’interno del perimetro del bilancio della Unione Europea.

Il dibattito europeo era già orientato verso un fondo comune per l’occupazione ed una forma di assicurazione comune europea contro la disoccupazione. Con SURE si è dato vita ad uno strumento immediato di finanziamento dei sistemi di cassa integrazione nazionali, sospendendo il dibattito sul sussidio europeo unico. Ha una dimensione complessiva di 90 miliardi, utilizzabile dall’Italia in una misura di 27,4 miliardi sotto forma di prestito.

A dicembre 16 dei 39,5 miliardi assegnati in un mese sono stati destinati all’Italia. Le emissioni a fine novembre sono state cinque per un totale di quasi 40 miliardi di euro effettuate a tassi negativi sulle scadenze a 15 anni. Nel 2021 la Commissione Europea ha già emesso tre pacchetti di debito per 36 miliardi di euro e nell’ultima emissione di fine marzo, 8 miliardi al 2026 sono stati finanziati al tasso di -0.488% e 5 miliardi al 2046 al tasso di 0,476%.

L’Italia sta utilizzando questo strumento per finanziare il calo del 30% delle ore lavorate nel II trimestre, ma ha anche avuto l’obiettivo di introdurre strumenti assolutamente nuovi per l’assetto italiano, in particolare le indennità sperimentali riconosciute ai lavori autonomi, ma anche alcune misure di accompagnamento come gli strumenti di congedo e la problematica (per molte famiglie drammatica) dei childcare. I primi 31 miliardi impiegati dal Governo sono stati destinati per 15,7 all’integrazione salariale, per 5,3 all’indennità per lavori autonomi e 6,1 per i ristori per lavoratori autonomi ed imprese, per circa 1,2 miliardi per congedi parentali, voucher baby sitter e Legge 104. Infine, 2,2 miliardi sono stati destinati ai crediti di imposta per la riorganizzazione degli ambienti di lavoro.

SURE si sta quindi rivelando una “storia di successo” dell’intervento UE nel contrasto alla crisi economica provocata dal COVID e costringerà i governi a riconsiderare il ruolo che l’UE può giocare nelle politiche passive ed attive del lavoro, in cui non si è mai veramente sciolto il nodo istituzionale tra competenze nazionali e comunitarie. Di tutto questo, come preannunciato da Leonardi agli studenti di Piacenza, si è parlato nel weekend scorso a Porto nell’ambito del Social Summit dell’UE nel quale il Governo italiano ha indicato come priorità il rendere strutturale l’approccio complessivo SURE sia sul piano delle misure che dell’assetto istituzionale, nonché dello schema finanziario.

Intervento di

Francesco Timpano

Francesco Timpano

Professore di Politica economica - Università Cattolica

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti