L’antico monastero progettato dal Bramante, le vite dei monaci, il loro lavoro a stretto contatto con la natura e il verde. La riconversione a ospedale militare che lo trasforma in luogo di cura non solo del corpo ma anche dell’anima. E adesso luogo di studio, formazione e cultura. All’interno della sede di largo Gemelli dell’Università Cattolica nel corso dei secoli si sono alternati tanti utilizzi e altrettante storie. Unite, però, da un invisibile filo che le intreccia tra loro.
A riannodarne le trame, mercoledì 1° marzo, Verde in…chiostro, un incontro promosso dal Comitato Pari Opportunità dell’Ateneo. Un momento di riflessione dedicato agli studi e alle tecnologie nella storia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore articolato in tre momenti: le relazioni dei docenti, la proiezione del cortometraggio “Respirando l’aria dei chiostri…” realizzato dalle studentesse dei collegi Marianum, Paolo VI e Buonarroti e una visita guidata alla scoperta del Giardino Santa Caterina di Alessandria, noto anche come “Giardino delle Vergini”, a cura a cura di Lorenzo Stagnati, ricercatore di Genetica agraria della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali.
Un’occasione per scoprire la grande varietà botanica che ospita questo spazio verde nel cuore della sede storica della Cattolica: l’imponente platano posto all’ingresso che, data la sua posizione, è antecedente al monastero, la sofora del Giappone con i suoi spettacolari rami piangenti e i frutti dalle virtù terapeutiche, il cipresso dell’Arizona, salici, querce e ovviamente non poteva mancare, all’interno di un giardino universitario, la pianta di alloro.