Ideatore del Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica (OssCom), da lui diretto per 18 anni, aveva partecipato a progetti di ricerca di interesse nazionale e collaborato con grandi aziende e istituzioni culturali.
Fin dagli inizi della sua attività, Colombo si era occupato del legame tra digitalizzazione e trasformazioni sociali. Esito di questi interessi sono il suo volume d’esordio Gli archivi imperfetti (Vita e Pensiero, 1986), Le nuove tecnologie della comunicazione (Bompiani, 1994), scritto con Gianfranco Bettetini, e La digitalizzazione dei media (Carocci, 2007). Nel secondo decennio degli anni 2000, si era inserito nel filone dell’analisi critica della rete con Il potere socievole. Storia e critica dei social media (Bruno Mondadori, 2013) e una serie di saggi su fenomeni come il trolling, il controllo dei dati e le sfide alla privacy. Appartengono a questo periodo anche una serie d’indagini empiriche sui legami tra i fenomeni della digitalizzazione e l’appartenenza generazionale. Nel 2020 questo insieme di esperienze era confluito nel «manifesto per una comunicazione gentile» pubblicato da Vita e Pensiero con il titolo di Ecologia dei media. Sempre presso la casa editrice dell’Ateneo era uscito nel 2018 uno dei libri più personali e caratteristici di Colombo, Imago pietatis, lucida riflessione sul legame tra fotografia e compassione.
Un altro tema indagato con continuità da Colombo è stato quello della storia dei media nel nostro Paese. Aveva approfondito l’argomento, per esempio, in La cultura sottile (Bompiani, 1998), nell’autobiografico Boom (Rizzoli, 2008) e in Il Paese leggero (Laterza, 2012).
Il 13 novembre 2024, già malato, Colombo aveva tenuto una partecipatissima lezione aperta nell’Aula Magna di largo Gemelli, tornando ancora una volta sul tema sul rapporto tra cultura alta e bassa, d’élite e comunitaria. Il testo dell’intervento, alla cui revisione il professore ha lavorato sino agli ultimi giorni, sarà pubblicato nei prossimi mesi da Vita e Pensiero. A quest’ultima Lezione sulla cultura popolare (è il titolo annunciato), si affiancherà a breve il saggio Una storia in comune. Perché la cultura pop racconta chi siamo, scritto con Lorenzo Luporini e in uscita da Mondadori in febbraio.