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Epidemie, le radici storiche delle soluzioni attuali

16 ottobre 2025

Epidemie, le radici storiche delle soluzioni attuali

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C’era una volta l’ottimistica convinzione che l’Occidente industrializzato fosse al riparo da guerre, carestie e epidemie che avevano colpito l’umanità nei secoli passati, oggi appannaggio solo dei Paesi del Terzo mondo.

Poi il tramonto di tutte le certezze: la pandemia da Covid-19, l’isolamento sociale, la vaccinazione di massa, e l’avvio di un dibattito intellettuale e civile sulle strategie di governo e contenimento della morbilità.

Parte dalla contemporaneità, per scovarne radici e similitudini a ritroso nel tempo, il progetto di ricerca Institutional controls and health actions to control endemic and epidemic morbidity in Italian states between the 15th century and national Unity.

Finanziato col contributo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il lavoro ha analizzato le politiche di gestione delle emergenze sanitarie attraverso lo studio delle nozioni e delle pratiche mediche, il ruolo delle istituzioni politico-amministrative e delle autorità ecclesiastiche nei secoli.

I risultati della ricerca saranno presentati al convegno Ippocrate e le epidemie. Saperi, istituzioni e pratiche mediche negli antichi stati italiani (dal 22 al 24 ottobre 2025 nella sede di via Trieste 17) che affronta sia lo studio dell’evoluzione della cultura medica, sia le politiche sanitarie pubbliche che prescrivevano forme di isolamento, riportate in auge nel 2020 dalla crisi epidemica mondiale. 

L’ambito trattato considera i secoli dal Quattro all’Ottocento, toccando due momenti significativi della storia dell’organizzazione ospedaliera: da un lato il quattrocentesco processo di radicale trasformazione sanitaria, con la soppressione degli istituti economicamente più fragili, la loro incorporazione in strutture più grandi e l’inizio della laicizzazione della cura, che quasi dappertutto fu sottratta ai luoghi pii e alle confraternite ed assegnata alle amministrazioni municipali o statali.

Dall’altro, nell’Ottocento, la configurazione dell’ospedale moderno come lo intendiamo noi oggi, con l’affermazione della medicina scientifica e il definitivo venir meno della sintesi tra cura e assistenza che aveva caratterizzato gli ospedali dei secoli precedenti.

Nacque allora lo sdoppiamento delle funzioni: i luoghi dell’assistenza sociale, in cui ricevevano aiuto i poveri e gli emarginati, e i luoghi dell’assistenza medica, in cui ricevevano pronto soccorso e cure i malati.

Benché focalizzato sulla penisola italiana, il convegno considera anche case studies relativi ad altri paesi europei, grazie alla partecipazione di alcuni dei maggiori esponenti della storiografia internazionale contemporanea sul tema della frequenza percentuale di una malattia in una collettività e sulle risposte politiche, amministrative e sanitarie individuate nel corso dell’età moderna per fronteggiarne l’impatto.

Qualche esempio: Emanuele Pagano parlerà di Tifo e governo emergenziale (1816-1818). Il caso lombardo-veneto, Idamaria Fusco approfondirà la situazione in Calabria e l’ondata epidemica del 1743-45, lo speech di Gabriele Mazzucchelli verterà su Il colera nel Veneto austriaco: impatti sociali e politiche sanitarie, mentre il caso spagnolo Prevenir antes que curar. La lucha antiepidémica en Mallorca y España (1800-1918) sarà l'oggetto del discorso di Joana Maria Pujadas MoraPere Salas Vives

Altri case history riguardano Peste e vaiolo nell'Abruzzo tra Sei e Ottocento (Silvia Mantini), la vaccinazione contro il vaiolo in Lombardia nei primi decenni dell'Ottocento (Vittorio A. Sironi), Roma, Napoli e le ultime ondate di colera (Gaetano Sabatini e Jacopo Calussi), Misure di controllo e strategie comunicative nella Puglia settecentesca (Domenico Uccellini) e il caso di rafania da intossicazione alimentare nella Milano di fine Settecento (Angelo Bianchi).

Per concludere con uno sguardo al passato del territorio che ospita la tre giorni: La vaccinazione antivaiolosa a Brescia nell’Ottocento preunitario, a cura di Alberto Tanturri.

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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