La digitalizzazione rappresenta oggi un fattore strategico per la competitività e la sostenibilità delle imprese italiane. Le tecnologie digitali consentono di ottimizzare processi produttivi e organizzativi, ridurre i costi operativi, migliorare la qualità di prodotti e servizi e rispondere con maggiore rapidità alle esigenze del mercato. In un contesto segnato da crescente competizione internazionale e rapidi cambiamenti tecnologici, la trasformazione digitale non è più un’opzione, ma un elemento imprescindibile.
Per generare benefici concreti, la digitalizzazione deve però accompagnarsi a investimenti mirati nella formazione del capitale umano. Le imprese italiane manifestano ancora un significativo fabbisogno di competenze digitali, sia di base sia avanzate, che coinvolge imprenditori, manager e lavoratori. Percorsi di formazione continua e aggiornamento professionale risultano essenziali per favorire l’adozione efficace delle tecnologie, colmare il divario di competenze e sostenere l’innovazione. Solo integrando investimenti tecnologici e sviluppo delle competenze sarà possibile valorizzare appieno il potenziale del digitale.
In questo ambito si colloca il Master CoDMaS - Competenze Digitali per il Management dei Servizi, organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con FORMATERZIARIO, ASSEPRIM, Assintel e Cetif. Il percorso formativo è pensato per fornire competenze specialistiche e interdisciplinari che coniugano conoscenze economico-aziendali, tecnologiche e manageriali. Esso rappresenta un esempio concreto dell’impegno dell’Ateneo nel promuovere innovazione, sviluppo di competenze digitali e occupabilità giovanile, contribuendo alla competitività del sistema produttivo.
Come evidenziato nel Rapporto Assintel 2025, il settore digitale italiano ha superato i 44 miliardi di euro di valore, con una crescita del 4,5% rispetto al 2024: un progresso che ha natura strutturale e conferma il ruolo del digitale come leva essenziale per la competitività del Paese. Il report rileva anche che i servizi IT sono il segmento più dinamico, con una crescita superiore all’8%, e che le grandi imprese continuano a trainare il mercato. Permane tuttavia un divario dimensionale: micro e piccole imprese avanzano più lentamente, evidenziando la necessità di politiche mirate per evitare che il Digital Divide si trasformi in un divario competitivo permanente. Inoltre, nonostante i progressi, circa il 3,6% delle imprese resta privo di digitalizzazione, segno di ostacoli culturali e infrastrutturali ancora presenti.
Il report evidenzia anche un’attenzione crescente alla sostenibilità tecnologica: più di un terzo delle imprese ha avviato iniziative per ridurre l’impatto ambientale delle soluzioni digitali. Un segnale importante, che richiama la necessità di collegare innovazione e responsabilità, evitando che la transizione digitale generi nuovi squilibri ecologici.
Guardando al futuro, la sfida è tanto tecnologica quanto politica e culturale. Le risorse del PNRR devono tradursi in politiche durature, capaci di sostenere crescita e innovazione nel lungo periodo. Formazione continua, accesso al credito per le PMI e semplificazione burocratica rappresentano leve centrali per costruire un ecosistema digitale competitivo e inclusivo. Come ricordato dalla presidente di Assintel Paola Generali, il futuro del Paese dipenderà dalla capacità di fare sistema.
In questo scenario, come anticipato, assumono particolare rilievo i percorsi formativi dedicati alle competenze digitali applicate al management dei servizi. Iniziative di questo tipo, sviluppate anche in collaborazione con reti associative e centri di ricerca, contribuiscono a rafforzare il legame tra mondo accademico e imprese, sostenendo lo sviluppo di professionalità capaci di guidare la trasformazione digitale in modo responsabile e orientato alla sostenibilità. Si tratta di un tassello fondamentale per generare valore diffuso attraverso la convergenza tra innovazione, competenze e governance.