E proprio il dialogo, soggetto e oggetto dell’incontro, è sostenuto a livello globale. Infatti, uno dei semi di speranza, come ha ricordato il Rettore, «è la Carta della Mecca, redatta su iniziativa del Segretario Al Issa nel 2019 e realizzata con il consenso di studiosi islamici provenienti da 139 Paesi, che ribadisce la radice di una unità nella diversità della comunità musulmana e dell’umanità».
«Da parte nostra, ci impegniamo fermamente a costruire “ponti tra gli uomini” per rafforzare il dialogo interreligioso, nel segno della convivialità, dell’amicizia e della fraternità – ha concluso Elena Beccalli –. Vediamo ergersi muri intorno a noi, esaltare frontiere come garanzia di sicurezza e praticare sistematiche violazioni del diritto, mantenendo una situazione di conflitto globale permanente. Proprio questo tempo mostra, invece, che bisogna seminare l’amicizia e la benevolenza piuttosto che l’odio e la paura».
L’onore per questa storica occasione di incontro è stata condivisa da Muhammad Al Issa che ha confermato l’importanza di costruire ponti tra culture diverse utilizzando strumenti di comunicazione come le lingue: «Sono convinto che la pluralità e la differenza siano una ricchezza che rinforza la nostra fratellanza, la nostra unità e la nostra famiglia umana. Questi incontri e dialoghi rinforzano la cooperazione per la pace nel mondo».
L’iniziativa di questo Premio è stata volutamente affidata all’Università Cattolica in qualità di «istituzione globale, antica e aperta a tutti» con la certezza che porterà dei frutti.
«Le guerre di oggi purtroppo si appoggiano su un’idea profondamente sbagliata, che Dio ci ha creati diversi perché ci facessimo la guerra a vicenda – ha continuato Al Issa –. Al contrario noi siamo diversi per conoscerci e capirci, per amarci a vicenda, per cooperare ed essere solidali».
«Musulmani, ebrei e cristiani vivono insieme da secoli e la lingua araba unisce tutti in Oriente, è semitica ed esiste da prima dell’Islam. E i nostri principi arabi e islamici portano in sé l’identità di questa che è la lingua di tutti – ha concluso Al Issa –. Questo premio dà impulso alle ricerche e agli studi a sostegno dei valori comuni che creano un ponte tra le università, per aumentare la capacità di comprenderci, nella speranza che si possano realizzare altre iniziative per il dialogo».