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La statistica e il dilemma dei dati

08 ottobre 2021

La statistica e il dilemma dei dati

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“Il nuovo farmaco si è rivelato più efficace nel trattamento dell’osteoporosi”. “La dieta mediterranea riduce del 30% la probabilità di infarto”. “Incontrarsi sui siti online produce una convivenza più stabile”. Cosa hanno in comune annunci di questo genere che troviamo sui canali informativi più comuni? Si basano sui risultati riferiti a un campione di persone, spesso piccolo, ai quali viene data valenza generale. E qui nasce il problema, perché quanto osservato potrebbe non rispettare la reale situazione, anche se l’esperimento è stato condotto in modo onesto e professionale. Come determinare se il risultato osservato è davvero valido? Con la Statistica. Ma anche la Statistica può portarci a risultati erronei se usiamo strumenti non appropriati.

Di questo parlerà lo psicologo quantitativo dell’Università di Amsterdam Eric-Jan Wagenmakers, lunedì 11 ottobre, alle ore 17.00, durante l’incontro “From p-values to bayesian evidence”, secondo ospite del ciclo “Statistical bridges”, promosso dal Dipartimento di Scienze statistiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con l’obiettivo di capire meglio alcuni indicatori utilizzati nelle indagini empiriche.

Wagenmakers ci condurrà in un percorso, ricco di esempi concreti, per farci comprendere quali strumenti usare per verificare se un’ipotesi (la dieta mediterranea riduce la probabilità di infarto) è sostenibile alla luce dei dati. In particolare, il professore di Amsterdam mostrerà come metodi basati sulla statistica bayesiana siano preferibili a quelli standard basati sul p-value.
 



L’evento sarà trasmesso online sulla piattaforma WebEx. Per partecipare cliccare su questo link.

 

 

Un articolo di

Guido Consonni

Guido Consonni

Direttore Dipartimento di Scienze statistiche

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