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Omaggio a Giacomo Puccini

18 ottobre 2024

Omaggio a Giacomo Puccini

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Nell’anno pucciniano a cento anni dalla morte del Maestro lucchese, nato a Torre del lago nel 1858, anche l’Università Cattolica rende omaggio al compositore con una rassegna di incontri dal 21 ottobre al 18 novembre nel campus milanese di largo Gemelli. 

L’obiettivo è quello di seguire le meraviglie dell’“Opera all’opera” e comprendere come in essa agisca il “sincretismo di una varietà di media artistici” che equivale - secondo Philippe-Joseph Salazar (1980) - ad affrontare un “problema arduo che interroga le scienze umane” e un’intera “enciclopedia semiotica”. Queste parole, che si leggono come estensione del programma degli eventi, rimandano a un approccio consapevole e responsabile che renderà più complete e gratificanti l’esperienza e la fruizione dell’“Opera all’opera”.  

Gli incontri sono promossi dal dipartimento di Scienze linguistiche e letterature straniere e dallo Studium musicale di Ateneo diretto dal professor Enrico Reggiani, docente di Letteratura inglese e Linguaggi musicali in prospettiva storica in Università Cattolica.

Il primo (lunedì 21 ottobre aula G 126 alle 17.30) è intitolato “Alla ricerca di un “pensier profondo”: La Bohème (1894-1896)” e si interrogherà su quale potrebbe essere il “pensiero profondo” in base al quale, fin dal suo primo Quadro, opera questa meravigliosa Opera di Giacomo Puccini. 

Il Codice Puccini: indizi da altri generi compositivi” è il tema del secondo appuntamento (giovedì 7 novembre Aula Magna ore 20). Si parla del codice trasversale al pensiero strumentale di Puccini e alla sua concezione operistica. Durante l’incontro si proverà a individuarne alcuni indizi grazie alla partecipazione di membri dello Studium Musicale di Ateneo. 

L’ultimo evento lunedì 18 novembre (aula G 126 ore 17.30) è intitolato ““Ecco la chiave!”: Tosca (1896-1900)”. Qui, come Angelotti nella prima Scena del primo Atto di Tosca, si cercherà la “chiave” che mette in opera “la sua atmosfera musicale”. 

Al compositore italiano forse più noto nel mondo grazie a opere come Madama Butterfly, La Bohème, Tosca e Turandot, l’Ateneo dedica questa rassegna, omaggio al compositore che «è veramente ingegno italiano – come scrisse il critico musicale del Corriere della sera Giovanni Pozza dopo la prima torinese di Manon Lascaut nel 1893 –. Il suo canto è quello del nostro paganesimo, del nostro sensualismo artistico; ci accarezza e ci penetra, ma se rifugge istintivamente dalle mistiche profondità wagneriane, non si abbandona per questo a triviali convenzioni melodrammatiche, né a quella ignorante miseria di lavoro e di studio che, essendo al livello di ogni intelligenza, sembra ai più il modello della semplicità, la caratteristica dell’opera nazionale».
 

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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