Dare un volto alle povertà che stanno accanto e noi e che non vediamo. Ci ha provato il Cesfepi, Centro Studi di pedagogia della famiglia e dell’Infanzia, invitando le realtà bresciane che si occupano delle persone bisognose nella città di Brescia a raccontare, venerdì 15 dicembre, il loro impegno durante il seminario Reti di saperi e servizi. Dialoghi per rispondere ai bisogni complessi nella grave marginalità adulta".
L'incontro, rivolto principalmente agli studenti di Scienze dell'educazione e della formazione, ha rappresentato un'importante occasione di confronto tra mondo accademico, servizi territoriali e realtà del volontariato impegnate sul fronte dell'homelessness.
Nella prima parte del seminario la prof.ssa Monica Amadini e la dott.ssa Annalisa Pasini hanno illustrato i risultati della ricerca Compagni di Strada, condotta dal CeSPeFI nell’area urbana di Brescia tra gennaio e settembre 2023, su sollecitazione dell'associazione "Un Medico per Te", realtà di volontariato che offre assistenza sanitaria gratuita alle persone senza dimora.
Lo studio, finalizzato ad una migliore conoscenza della popolazione homeless della città e all’individuazione di modalità più appropriate di avvicinarla e fornirle idonee cure sanitarie, si è avvalso anche della collaborazione del Tavolo per la Grave Marginalità del Comune di Brescia. Partendo prima dalla fotografia scattata dalla dottoressa Annalisa Pasini, ha messo a confronto i diversi operatori che intercettano i senza dimora nella città di Brescia (es. Mensa “Menni”, associazioni che operano in stazione ecc.), al fine di condividere approcci e pratiche di “avvicinamento” a coloro che vivono in una situazione di marginalità estrema. Sono stati raccolti dei dati inediti di carattere clinico/epidemiologico ed “esistenziale”, con un approccio pedagogico e non solo statistico con l’obiettivo di progettare pratiche relazionali e operative che consentano di rimuovere i “meccanismi di esclusione”, che privano, di fatto, una fascia di potenziali utenti dall’accesso a determinate prestazioni di protezione sociale e sanitaria.
La ricerca ha esplorato in particolare i seguenti aspetti: meccanismi di scivolamento” e dinamiche di esclusione; tratti distintivi della condizione dell’essere senza dimora; meccanismi di fuoriuscita/ elementi di resilienza personale; gerarchia delle priorità delle persone senza dimora; la prospettiva dei servizi per la grave marginalità adulta: la voce degli operatori socio-educativi.
«Abbiamo incontrato molti più uomini che donne, più stranieri che italiani (proporzione 60:40) -racconta Pasini. L’età varia dai 18 ai quasi 80 anni (con una distribuzione significativa dai 40 ai 60, all’incirca). I numeri incontrati variavano dalle 20 persone in stazione da Sr. Paola,(vedi intervista) agli 80/100 dei City Angels, medesime cifre per il CD L’Angolo quando lavora a pieno regime, sino ai 30/40 del CD festivo di Perlar. La stagione primaverile/estiva segna una leggera flessione rispetto alla stagione fredda, tuttavia si tratta di volumi significativi. Una dato che è emerso è che la salute non è mai una priorità, e molti di loro non hanno accesso alla sanità pubblica».
Al seminario sono intervenuti i dottori Francesco Puccio ed Evasio Pasini dell'Associazione "Un Medico per Te" e Suor Paola delle Ancelle della Carità, che gestisce il servizio di distribuzione delle colazioni presso la stazione ferroviaria di Brescia, punto di riferimento fondamentale per le persone in condizione di grave marginalità. (vedi intervista).
Nella seconda parte della mattinata, il seminario si è articolato in sei workshop paralleli destinati ai tirocinanti di scienze dell’educazione e della formazione e finalizzati a illustrare il ruolo specifico dell'educatore nei servizi per la grave marginalità adulta. I laboratori hanno visto la partecipazione di professionisti provenienti da diverse realtà del territorio: Elisabetta Bianchi e Lisa Giustacchini della Cooperativa La Rete, Giuditta Bettinelli di Perlar, Giovanna Donati del Dormitorio San Vincenzo e Gianbattista Treccani di Casa Betel, i quali hanno offerto agli studenti una panoramica completa e operativa del lavoro educativo in questo delicato ambito d'intervento.