Il titolo della sua tesi è: “Note sulla Letteratura Francescana dalle Origini: il “Sacrum Commercium B. Francisi Cum Domina Paupertate”. Uno studio trasversalmente guidato dalla giovane Gesuina, già facente parte dell’ordine francescano che ripercorre la letteratura ad esso collegata e che l'ha portata in seguito a ericoprire la carica di presidente regionale dell’Ordine francescano secolare. Come relatore ha avuto Ezio Franceschini, poi Magnifico Rettore dell’Università dal 1965 al 1968. Gesuina ricorda con dolcezza il suo mentore e, chiamandolo fratello, racconta quel che è nei suoi ricordi: «Un uomo giusto con grandi valori morali che ha servito l’Italia in Trentino come Capitano degli Alpini», Franceschini è stato nella storia mosso dal sentimento antifascista, appoggiò la Resistenza dopo l’armistizio del 1943 insieme ad altri professori di altra ideologia. Tra questi vi era Concetto Marchesi, rettore dell’Università di Padova, esponente di spicco del Partito Comunista, aiutato poi a emigrare in Svizzera nel 1944 da Franceschini.
Un’altra persona che ricorda nella sua memoria è la direttrice del collegio Mea Tabanelli, una compagna di preghiere e studio. Le regole interne, sia al Marianum sia all’Augustinianum, erano rigide e prestabilite. La direttrice si impegnava nel coordinare le giornate attuando una politica culturale stimolante e ricca, partecipando ad attività laiche con l’intento di formare un pensiero autonomo e una presa di coscienza individuale. La direttrice, infatti, prediligeva un comportamento caritativo favorendo una formazione meno astratta possibile e meno sensibile al fascino dell’utopia. Questo portò Gesuina e tutte le studentesse del collegio Marianum a uno stile accademico emancipato e aperto culturalmente pur nell’adesione ad uno stile alla vita tradizionale di madre e di insegnante. «Non ci imponeva niente, eravamo libere. Andavamo a messa per nostro volere, per l’amore che sentivamo per Dio», ricorda Gesuina.