NEWS | Piacenza

Agri-Food TRACK: la blockchain per seguire le tracce del Made in Italy

17 dicembre 2022

Agri-Food TRACK: la blockchain per seguire le tracce del Made in Italy

Condividi su:

Open innovation, valorizzazione e sostenibilità sono le parole chiave del progetto Agri-Food TRACK, incentrato sull’innovazione, basato sul trasferimento tecnologico e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, i cui risultati sono stati presentati a Bologna dal Competence Center BI-REX, uno degli otto Centri di competenza nazionali istituiti con il Piano del Governo Industria 4.0, specializzato nell'ambito dei big data analytics e di cui l’Università Cattolica del Sacro Cuore è uno dei fondatori.

I ricercatori dell'Università Cattolica sono stati incaricati di analizzare i processi produttivi delle filiere oggetto di Agri-Food Track e coglierne gli elementi più significativi per valutare la loro sostenibilità e, insieme ad una task force multidisciplinare sviluppare il primo sistema di tracciabilità in BlockChain armonizzato agli standard di qualità sostenibile di prodotto.

La sperimentazione, durata un anno, ha portato all’implementazione di una piattaforma di dati notarizzati tramite tecnologia blockchain per la tracciabilità delle produzioni agro-alimentari Made in Italy.  «Scansionando il QR Code univoco apposto sulla confezione è infatti possibile risalire all’origine, alle tecniche colturali adottate ed alle fasi di lavorazione del prodotto» spiega il professor Ettore Capri, che segue il progetto per la facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali. «Non solo: per la prima volta in un progetto di tracciabilità che prevede l’impiego di blockchain, è possibile anche avere accesso alle performance di sostenibilità ambientale e socioeconomica del prodotto tracciato. Tali indicatori sono stati messi a punto sfruttando la competenza decennale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore sul tema della sostenibilità di filiera e prendono a modello il sistema di certificazione ministeriale VIVA, lo Standard Unico di Sostenibilità del Settore Vitivinicolo ed il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI)».

La piattaforma nasce quindi con lo scopo di consentire ai vari attori della filiera di essere informati in modo chiaro e trasparente circa le caratteristiche del prodotto ed è il risultato dell’unione di due progetti di successo già attivi per il settore agroalimentare: il QdC® - Quaderno di Campagna® di Image Line per la notarizzazione delle operazioni di campo ed AgriOpenData® di EZ Lab (PMI innovativa specializzata in soluzioni ad alto contenuto tecnologico), per la tracciabilità attraverso blockchain di cibi e bevande.

«Lo sviluppo dell’agricoltura digitale è un percorso che nasce dalla collaborazione di più soggetti e da un approccio multi-disciplinare che coinvolge i produttori, il mondo della ricerca e i partner tecnologici» afferma la dott.ssa Elisa Frasnetti ricercatore del Centro di Ricerca OPERA dell’Università Cattolica. «Il digitale abilita buone pratiche sostenibili e consente di valorizzare il patrimonio informativo delle aziende agricole, semplificando la condivisione dei dati fra gli attori delle filiere, dal campo alla tavola, passando per il frantoio o la cantina». Dall’altra parte, la Blockchain è la soluzione ideale per valorizzare le eccellenze agroalimentari Made in Italy tracciando tutti i dati della filiera produttiva dal campo alla tavola. Grazie alle sue caratteristiche, offre informazioni immediate, trasparenti, immutabili e facilmente condivisibili, instaurando una nuova fiducia tra produttore e consumatore. Essendo perfettamente integrabile con altre tecnologie, si abbattono sprechi e consumi di risorse come l'acqua e l'energia, garantendo la sicurezza alimentare, la qualità e l'origine dei prodotti.

La ricerca è stata condotta attraverso una task force di SME che oltre al centro Bi-Rex ha visto il coordinamento di ImageLine srl, specializzata nella digitalizzazione di dati di campagna, AZLab di Padova specializzata in BlockChain, e di diverse aziende della filiera pomodoro, vino ed olio della regione Emilia Romagna.

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti