Slow motion è stato il tema del TEDxUNICATT edizione 2024. Ogni speech, ogni performance, ogni workshop è stato dedicato all’arte dello slow living, ma di fatto l’evento – andato in scena domenica 12 maggio alla Fondazione Feltrinelli di Milano – è stato un esplosivo concentrato di energia, entusiasmo, ritmo e perfetta sinergia e interazione tra studenti e docenti, pubblico e speaker.
La perfetta organizzazione dell’iniziativa è stato il frutto del lavoro dell’associazione LIGHTS OFF, composta da studenti dell’Università Cattolica. La scaletta della giornata – articolata secondo una precisa ragionata tempistica e messa in pratica dall’entusiasmo di 76 ragazzi - ha previsto speech, performance, workshop interattivi e coinvolgenti che hanno invitato a riflettere sull’importanza e il valore di riuscire a rallentare. Un invito a imparare, concretamente, a valorizzare l’arte di rallentare, in virtù della scoperta di un modo più sano e sostenibile di concepire il tempo e quindi anche vivere il proprio quotidiano.
Tutti gli speaker che sono saliti sul palco della quinta edizione in presenza del TEDxUNICATT, pur spaziando tra differenti ambiti e discipline, hanno avuto un unico obiettivo: sottolineare gli effetti che i ritmi della società attuale hanno sulla mente, il corpo, la vita in generale di ogni individuo, dimostrando che scegliere delle alternative più lente, sane e sostenibili è in realtà possibile.
Ad aprire la giornata sono stati due workshop molto partecipati; nel primo Francesco Diliddo, creator digitale ed esperto di botanica, ha voluto far riscoprire il fascino dell’attesa in un mondo sempre di corsa e in affanno attraverso il giardinaggio, un’attività decisamente slow che segue il ritmo della natura, la sua unica e sola protagonista. Mediante domande e risposte con il pubblico Diliddo ha smontato tanti falsi miti legati alla cura delle piante e al mondo della botanica.
L’informazione in un mondo ultraveloce è stata invece al centro del secondo workshop dove Maurizio Molinari, capo dell’Ufficio del Parlamento europeo a Milano, ha detto che informarsi e aggiornarsi è un processo lento che richiede cura, attenzione e non può essere travolto da un costante flusso di notizie, in continua accelerazione: «La fretta produce disinformazione, prendiamoci il tempo di capire, di approfondire, altrimenti diventiamo anche noi stessi produttori di disinformazione».