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Al TEDxUNICATT l’arte dello slow living

13 maggio 2024

Al TEDxUNICATT l’arte dello slow living

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Slow motion è stato il tema del TEDxUNICATT edizione 2024. Ogni speech, ogni performance, ogni workshop è stato dedicato all’arte dello slow living, ma di fatto l’evento – andato in scena domenica 12 maggio alla Fondazione Feltrinelli di Milano – è stato un esplosivo concentrato di energia, entusiasmo, ritmo e perfetta sinergia e interazione tra studenti e docenti, pubblico e speaker.

La perfetta organizzazione dell’iniziativa è stato il frutto del lavoro dell’associazione LIGHTS OFF, composta da studenti dell’Università Cattolica. La scaletta della giornata – articolata secondo una precisa ragionata tempistica e messa in pratica dall’entusiasmo di 76 ragazzi - ha previsto speech, performance, workshop interattivi e coinvolgenti che hanno invitato a riflettere sull’importanza e il valore di riuscire a rallentare. Un invito a imparare, concretamente, a valorizzare l’arte di rallentare, in virtù della scoperta di un modo più sano e sostenibile di concepire il tempo e quindi anche vivere il proprio quotidiano.

Tutti gli speaker che sono saliti sul palco della quinta edizione in presenza del TEDxUNICATT, pur spaziando tra differenti ambiti e discipline, hanno avuto un unico obiettivo: sottolineare gli effetti che i ritmi della società attuale hanno sulla mente, il corpo, la vita in generale di ogni individuo, dimostrando che scegliere delle alternative più lente, sane e sostenibili è in realtà possibile. 

Ad aprire la giornata sono stati due workshop molto partecipati; nel primo Francesco Diliddo, creator digitale ed esperto di botanica, ha voluto far riscoprire il fascino dell’attesa in un mondo sempre di corsa e in affanno attraverso il giardinaggio, un’attività decisamente slow che segue il ritmo della natura, la sua unica e sola protagonista. Mediante domande e risposte con il pubblico Diliddo ha smontato tanti falsi miti legati alla cura delle piante e al mondo della botanica.

L’informazione in un mondo ultraveloce è stata invece al centro del secondo workshop dove Maurizio Molinari, capo dell’Ufficio del Parlamento europeo a Milano, ha detto che informarsi e aggiornarsi è un processo lento che richiede cura, attenzione e non può essere travolto da un costante flusso di notizie, in continua accelerazione: «La fretta produce disinformazione, prendiamoci il tempo di capire, di approfondire, altrimenti diventiamo anche noi stessi produttori di disinformazione».

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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A dare il via invece, nel pomeriggio, alla sezione degli speech è stata Diana Tedoldi, ecofilosofa e fondatrice di Nature Coaching Academy, che portando sul palco la performance intitolata La natura della lentezza ha mostrato i benefici della riconnessione tra l’uomo e la natura, in quanto fonte inesauribile di benessere e ispirazione. Riproducendo in sala l’arrivo di un temporale – attraverso un’esperienza di body percussion – ha invitato il pubblico a chiudere gli occhi, a stare in silenzio e provare ad assaporare la sensazione di riconnessione con la natura, vale a dire con uno stato di lentezza e bellezza. Perché come ha spiegato la performer Tedoldi: «La natura è un enabler di slowness, di cui abbiamo tutti bisogno per bilanciare le corse quotidiane. L’impatto rigenerativo dell’ambiente naturale incide sulla nostra salute mentale, fisica ed emotiva. Senza dimenticare che studi scientifici dimostrano una stretta correlazione fra il tempo passato nella natura e lo sviluppo di comportamenti pro-ecologici e pro-sociali».

Con lo speech intitolato L’AI corre, ma la legge riesce a stare al passo? Luca Tornisello, Policy Assistant presso la Commissione Europea e ricercatore dell’Università Cattolica, ha invece affrontato un aspetto oggi di grande attualità: quello dell’intelligenza artificiale «che sta rapidamente trasformando il mondo e rivoluzionando il modo in cui lavoriamo e viviamo» ponendo delle sfide importanti per la legislazione che procede a un ritmo «costante ma più lento rispetto la tecnologia e la lentezza del diritto porta a dei vuoti normativi». Tornisello ha fatto l’esempio dei veicoli a guida autonoma: «Il sorgere di questioni etiche complesse, come la programmazione di auto autonome in situazioni di emergenza, rileva la necessità di una riflessione profonda sulla responsabilità morale e legale dell’IA», in quanto la regolamentazione dell’intelligenza artificiale non riguarda solo il progresso sociale e tecnologico ma la tutela dei diritti umani. Il ricercatore ha concluso il suo intervento sottolineando che se è vero indubbiamente che l’intelligenza artificiale «ci ha portato a un punto di svolta importante» è anche vero che l’intelligenza umana «è l’unica artefice del nostro futuro».  

Di fast fashion, di moda sopraffatta dai trend online “labili e veloci” a discapito della qualità e della creatività ha parlato invece la giornalista, fashion editor Giuliana Matarrese che, sottolineando come moda e finanza siano sempre più collegate, ha spiegato come oggi i creativi «non hanno più tempo di interpretare la realtà, ma devono solo fare successo». La velocità non significa qualità e in una realtà «dove siamo ossessionati da ciò che può diventare virale sui social e dove tendiamo a consumare in un modo bulimico notizie e vestiti» come ha detto la giornalista, la lentezza diviene una necessità «una forma di resistenza per salvarci da un loop di velocità continua che non fa che confonderci».


A portare un interessante contributo alla riflessione multidisciplinare sul valore e la possibilità di scegliere alternative più lente, sane e sostenibili anche il Pro-Rettore vicario dell’Università Cattolica Pier Sandro Cocconcelli, docente di Microbiologia degli alimenti nel campus di Piacenza dell’Ateneo, che a fronte dell’urgenza di trovare soluzioni che permettano uno sviluppo sostenibile per quanto riguarda il sistema alimentare – aumentando la disponibilità di cibo con minore impatto sull’ambiente – ha spiegato quale può essere il ruolo della scienza nel raggiungere il Goal2, prefisso dalla Nazioni Unite, per lo sviluppo sostenibile: Zero Hunger. Facendo presente come transdisciplinarietà, basi scientifiche e promozione di una innovazione sostenibile siano le linee guida sulle quali si muove la ricerca in Cattolica.

«Siamo all’ipermodernismo, dove dopo tre respiri ogni cosa diventa vecchia»; «Se non hai fatto tempo a leggere qualcosa, o vuoi rileggere qualcosa, non puoi perché non la ritroverai, scomparsa in quei minuti che sui social corrispondono alle settimane»; «È una questione di istanti, in una frenetica corsa di milioni di istanti», così descrive invece la società attuale Diego Cajelli, docente di Crossmedialità e storytelling in Cattolica, nonché autore e fumettista, con il suo speech intitolato Il tempo che non basta.

Che cosa significa osservare e ragionare in slow motion su dei processi chimici che avvengono in femtosecondi e come sia possibile far convivere l’ultraveloce con l’ultralento sono le domande alla base dello speech Lenti come la luce tenuto dal professor Claudio Giannetti, docente di Fisica della materia all'Università Cattolica, campus di Brescia, che ha guidato il pubblico alla scoperta del mondo delle tecnologie quantistiche.

Un curioso speech su come il prendersi cura di ciò che si mangia (e si spreca) possa essere il modo per comprendere il valore della slow living è stato invece tenuto da Alessio Cicchini, food influencer e content creator di @rucoolaaa, che in virtù di una nuova consapevolezza alimentare ha illustrato come il riuso di uno scarto, il regrowing sia un primo passo per «ricostruire un rapporto con il mondo circostante e per mettere in discussione le nostre abitudini legate all’iperconsumo», ribadendo inoltre quanto possa essere benefico per la salute psicofisica «riallineare il proprio orologio mentale a quello della natura». 

«Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo e il nostro rapporto con il tempo ha conseguenze dirette sul nostro sviluppo e sulla qualità della vita, perché condiziona le decisioni che prendiamo e plasma le persone che siamo e saremo». Sono parole di Emanuela Confalonieri, docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione dell’Università Cattolica, che nel suo intervento ha trattato prima la necessità di non lasciarsi sopraffare dalle aspettative esterne. L’importante è trovare il giusto tempo e ritmo «per acquisire una propria identità, per crescere e prendersi cura di sé», ha detto la professoressa, per poi approfondire il tema di come oggi il tempo accelerato sia portatore di malessere: «Si è distratti da noi stessi, in qualche modo anestetizzati, incapaci di creare nuovi significati al nostro vivere».

Alternando invece musica e parole e con un intervento dal titolo Sii un adulto bambino e il mondo diventerà colorato, il musicista itinerante Omar Conti – meglio conosciuto come “il pianista sul Maggiolone” – ha concluso il ciclo di speech dell’evento ricordando l’importanza di riscoprire la vita mediante gli occhi di un bambino e la bellezza di saper guardare il mondo con meraviglia e gratitudine.

In un’epoca di informazione ultraveloce, in un tempo troppo spesso accelerato – come è stato più volte sottolineato durante l’evento – ogni speech del TEDxUNICATT edizione 2024 ha rappresentato un interessante, istruttivo e coinvolgente intervallo di tempo in cui speaker preparati hanno saputo suscitare riflessioni, stimolare discussioni, ispirare e creare nuove connessioni.

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