La realtà distopica è sempre più al centro delle ricerche scientifiche su scala globale. È un interesse che coinvolge studiosi di diverse discipline e una molteplicità di mezzi, forme e linguaggi della comunicazione, della politica e della società. Pertanto, è sempre più importante creare dei momenti di confronto per discutere gli approcci e le prospettive che si stanno concretizzando attorno a un ambito di ricerca così originale.
In quest’ottica, il 15 e 16 settembre 2022, si terrà all’Università Cattolica del Sacro Cuore una conferenza interazionale dal titolo “Dystopian Worlds beyond Storytelling. Representations of Dehumanized Societies in Literature, Media and Political Discourses: Multidisciplinary Perspectives”, organizzata da docenti e ricercatori dell’Ateneo. Tra loro Anna Sfardini, Paolo Carelli, Antonio Campati e Valerio Alfonso Bruno.
Il keynote speaker sarà Joseph Trotta, Senior Lecturer del Department of Languages and Literatures della University of Gothenburg. Trotta è uno dei più apprezzati studiosi delle rappresentazioni delle distopie nella cultura popolare e ha recentemente curato, insieme a Zlatan Filipovic e Houman Sadri, Broken Mirrors. Representations of Apocalypses and Dystopias in Popular Culture (Routledge 2021).
La conferenza è legata al progetto di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore “Lo scontro delle narrazioni. La rappresentazione del futuro nella cultura popolare e nei media tradizionali e il suo utilizzo politico” (progetto D3.2 d’interesse d’Ateneo, Principal Investigator: professor Damiano Palano), che si propone di studiare – con strumenti multidisciplinari (storico-politologici, mediologici, di analisi linguistica) – soprattutto le trasformazioni intervenute nelle rappresentazioni del futuro (utopie, distopie, eterotopie) nei media tradizionali (editoria, fumetto, cinema, televisione, videogiochi) e nelle narrazioni che si coagulano attraverso i media digitali. Ma anche il ruolo delle rappresentazioni del futuro nel patrimonio ideologico delle culture e delle famiglie partitiche novecentesche (utopie, distopie, futurismi del passato, “declinismo”, ecc.) e delle rappresentazioni del futuro diffuse nella cultura popolare (narrativa di genere, cinema, fumetti, serie tv) nel definire gli immaginari socio-politici contemporanei.
L’organizzazione della conferenza è legata anche a un altro tra i principali obiettivi della ricerca, ossia la costruzione dell’Atlante delle distopie mediali, che nasce all’interno della sezione “Media e letteratura” del progetto (responsabile: professor Massimo Scaglioni), in cui raccogliere i casi più significativi di produzioni mediali e culturali che hanno affrontato tematiche legate alla distopia, sia come elemento fondante e centrale della narrazione, sia come elemento di raccordo o distintivo all’interno di rappresentazioni altre.
È possibile inviare la propria proposta di paper entro il 15 giugno 2022.
Tutte le info sulla Call for papers a questo link.