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C'è (stata) vita su Marte?

22 febbraio 2021

C'è (stata) vita su Marte?

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Wonder if he'll ever know
He's in the best selling show
Is there life on Mars?

Così cantava in un susseguirsi di immagini surreali David Bowie che, come tanti, è rimasto stregato dall'innegabile fascino del pianeta rosso. La stessa cosa, del resto, deve essere successa all'astronomo Giovanni Schiaparelli, il quale credette di aver individuato sulla superficie marziana dei solchi somiglianti a fiumi. Sfortunatamente, le sue osservazioni si rivelarono in seguito illusioni ottiche. Una delle vittime più illustri della "febbre marziana" è stato Nikola Tesla, che nei primi del Novecento si convinse di aver identificato nel rumore radio atmosferico dei segnali provenienti da ipotetici marziani. La vita su Marte continua a suscitare una grande suggestione: ne è prova la sua costante presenza nella fantascienza.

Il suolo marziano risulta tuttavia alquanto inospitale per i nostri standard di viziati terrestri. La temperatura superficiale di Marte oscilla tra i -140 e i 20 gradi, mentre la sua atmosfera è molto rarefatta. È un luogo desertico e arido, soggetto a micidiali tempeste di sabbia. Su Marte comunque è presente una discreta quantità di quello che è uno degli ingredienti fondamentali della vita come la conosciamo sulla Terra: l'acqua. Sebbene sia presente prevalentemente sotto forma di ghiaccio solido, nelle stagioni calde sono state osservate, in alcune regioni, delle striature interpretabili come piccole quantità di acqua salata allo stato liquido.

Lo studio dell'atmosfera marziana ha svelato altri particolari intriganti: nel 2014 la sonda Curiosity ha confermato la presenza di minuscole quantità di metano. Inoltre tracce di molecole organiche sono state trovate in alcune rocce sedimentarie. La domanda, a questo punto, è se queste sostanze abbiano un'origine geologica oppure se siano collegate a un qualche tipo di attività biologica. È un'eventualità molto remota ma estremamente affascinante!

Il pianeta rosso non è sempre stato arido e desolato come ci appare ai nostri giorni. Dai sedimenti sono state trovate evidenze indirette dell'antica presenza (si parla di almeno un miliardo di anni fa) di veri e propri corsi d'acqua, di cui oggi sono rimaste soltanto le sabbie. Non possiamo pertanto escludere la possibilità che, a un certo punto della storia geologica del pianeta rosso, possa essersi sviluppata una qualche forma di vita biologica.

Il viaggio di Perseverance ha lo scopo di esplorare il letto di questi antichi fiumi, alla ricerca di possibili tracce fossili di forme di vita microscopiche, testimoni di un passato maggiormente ricco di acqua e con un'atmosfera più densa. Il piccolo elicottero Ingenuity tenterà di alzarsi in volo per brevi ricognizioni sul panorama marziano. La sfida per il drone è l'atmosfera rarefatta del pianeta: sarà in grado di sostenerlo?

L'atterraggio su Marte è stato senza dubbio un momento molto pericoloso per la capsula, che ha dovuto fare ricorso a un sistema di guida autonoma. Un segnale radio proveniente da Marte impiega circa dodici minuti a raggiungere la Terra, e questo rende impossibile un controllo manuale. Gli ingegneri della NASA hanno definito l'ingresso nell'atmosfera marziana l'inizio di "sette minuti di terrore". Fortunatamente Perseverance è atterrato in sicurezza e il team ha potuto festeggiare sulle note di "Life on Mars".

Un articolo di

Roberto Auzzi

Roberto Auzzi

Docente di Cosmologia presso la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali

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