In media riteniamo che gli immigrati presenti in Italia siano il doppio di quanti effettivamente sono. È solo uno dei tanti dati presentati nella ricerca “Gli immigrati nell’economia italiana: tra necessità e opportunità” presentata oggi da Laboratorio Futuro, la piattaforma realizzata in partnership con IPSOS dall’Istituto Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «I progetti portati avanti da Laboratorio Futuro vogliono approfondire e aiutare a capire temi complessi. Il fenomeno dell’immigrazione rientra perfettamente in tale dinamica -ha sottolineato il Prorettore dell’Ateneo Antonella Sciarrone Alibrandi-, andando al di là di stereotipi e precomprensioni su cui si sviluppano atteggiamenti radicali. Ben vengano ricerche serie come questa che con una divulgazione che consente all’Università di raggiungere i suoi obbiettivi di Terza Missione, cioè aiutare il tessuto sociale a comprendere più adeguatamente l’importanza e la dimensione di determinate tematiche».
L’open paper, come tutti gli altri studi pubblicati dalla piattaforma, prova a dare un quadro al fenomeno dell’immigrazione provando a inserirlo in una prospettiva di medio lungo termine e svincolandolo dal dibattito pubblico dei nostri giorni, che ne parla troppo spesso come un’emergenza: «Invece è un argomento complesso -ha sottolineato Alessandro Rosina, docente di Demografia e Statistica dell’Università Cattolica e coordinatore scientifico di Laboratorio Futuro- che dovrebbe trovare un suo ruolo, riconosciuto e ben governato. Gli immigrati ormai sono una presenza imprescindibile nel nostro Paese. La riduzione demografica determinata da denatalità e invecchiamento produce squilibri crescenti nel rapporto pensionati-occupati, un buco nero nella nostra forza lavoro che non verrebbe colmato neanche riportando l’occupazione giovanile verso valori europei».