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Covid-19, l'impatto economico delle cure "interrotte"

23 aprile 2021

Covid-19, l'impatto economico delle cure "interrotte"

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Durante la prima ondata pandemica - tra marzo e giugno 2020 persi complessivamente a causa dell’emergenza Covid oltre 1.1 milioni di ricoveri, di cui oltre 500mila sono ricoveri ordinari programmati e mai effettuati, per un valore economico pari a 3,5 miliardi di euro. Per i ricoveri in Day Hospital la perdita è stata del 60,09%, cioè di oltre uno su due. Il peso di queste cure “interrotte” di certo non è indifferente, basti pensare che, tra effetti diretti ed indiretti, il Covid-19 ha portato la speranza di vita alla nascita nel 2020 a scendere di 1,5 anni (Istat).

È quanto emerso dalla 49ma puntata dell’Instant Report Covid-19, una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale.

“Grazie alla certificazione giunta da Agenas in merito ai ricoveri effettuati nel periodo Marzo-Giugno 2020 vs. 2019 negli “Indicatori di Sistema” riportati nel Sistema di valutazione della capacità di resilienza del Sistema sanitario nazionale – afferma il professor Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) – oggi possiamo finalmente confermare le stime effettuate da ALTEMS nell’Istant Report #11 del 6 giugno 2020.

Tra Marzo-Giugno 2020 – continua Cicchetti - la contrazione di attività di ricovero, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, è stata massima in regione Lombardia (-202 su 711 ricoveri totali). Per la regione Campania risulta una riduzione maggiore (rispetto alle altre regioni) nei ricoveri urgenti (- 34 su 123). In termini percentuali, in Puglia è stata registrata la riduzione maggiore (-51.29%)".

Considerando il DRG medio per i ricoveri urgenti ed ordinari, che risulta Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero, è stata stimata la perdita dovuta a tale minor volume di ricoveri. Si giunge a stimare un valore (perdita) complessivo dovuto ai minori ricoveri (urgenti, ordinari programmati, DH), effettuati, nel periodo Marzo-Giugno 2020 rispetto a Marzo-Giugno 2019, pari a oltre € 3,5 miliardi a fronte di una stima iniziale effettuata da Altems a Giugno 2020 pari a 3,3 miliardi. La «perdita» maggiore è legata ai ricoveri ordinari programmati (-€ 2 027 427 931, a seguito di -514 775 ricoveri). Mentre per i ricoveri urgenti la «perdita» è superiore a un milione (-€ 1 066 924 718) e per i ricoveri in DH si attesta pari a -€ 451 181 789”.

Diversi i dati positivi dell’ultima settimana, per cominciare, nel complesso, in Italia, ci sono stati 37,29 isolati a domicilio in meno ogni 100.000 abitanti, 5,38 ricoveri ordinari in meno ogni 100.000 abitanti e 0,47 ricoveri intensivi in meno ogni 100.000 abitanti. La settimana appena trascorsa, inoltre, evidenzia un calo dell’incidenza settimanale dei contagi, registrando un valore nazionale pari a 144 ogni 100.000 residenti.

Anche la letalità (decessi su totale positivi) è in calo: nell’ultima settimana a livello nazionale è pari al 3,56 per 1.000 (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 4,42 per 1.000); il dato più elevato si registra in Molise pari a 7,03 per 1.000 e nelle Marche pari a 6,86 per 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo.

Anche la mortalità (decessi sul totale della popolazione), è in calo negli ultimi 7 giorni, a livello nazionale è pari a 3,61% (la scorsa settimana era 4,80%); il dato più elevato si registra in Friuli-Venezia Giulia al 6,38% seguito da Abruzzo al 5,26%.

Analizzando la capacità media settimanale di somministrazione a livello regionale dei vaccini e considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid e il gap giornaliero medio dell’ultima settimana a livello nazionale pari al 38% (191.621 somministrazioni), sono solo 10 le Regioni al di sopra del gap giornaliero della media nazionale e che quindi somministrano più dosi settimanalmente: Campania (36%), Emilia-Romagna (35%), Friuli-Venezia Giulia (36%), Liguria (24%), Marche (22%), Piemonte (29%), PA Bolzano (21%), Puglia (9%), Sardegna (36%), Umbria (16%).

Vanno meglio anche le terapie intensive: “i dati degli ultimi 7 giorni – afferma il Prof. Americo Cicchetti – confermano la frenata del tasso di saturazione dei posti letto di terapia intensiva: quest’ultima è diminuita di 6,8 punti percentuali se consideriamo la dotazione di posti letto di terapia intensiva PRE DL 34/2020 e di 4,2 punti percentuali se consideriamo la dotazione di posti letto di terapia intensiva POST DL 34/2020”.

Solo cinque regioni (Calabria, Marche, Lazio, Puglia e Piemonte) hanno superato entrambe le soglie di sovraccarico della Terapia Intensiva e di Area Non Critica.

Quadro epidemiologico

In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 19 Aprile) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 493.489) sulla popolazione nazionale è pari a 0,83% (in diminuzione rispetto ai dati del 12/04 in cui si registrava lo 0,88%). La percentuale di casi (n= 3.878.994) sulla popolazione italiana è in sensibile aumento, passando dal 6,34% al 6,50%.

L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 16 ed il 22 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 144 ogni 100.000 residenti.

Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra in PA Bolzano (13,22%), Friuli-Venezia Giulia (8,55%), in Val d’Aosta (8,34%) ma è in Campania (1,61%) ed Emilia-Romagna (1,42%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,83% (in calo rispetto ai dati del 12/04).

Dal report #25 è stata analizzata la prevalenza periodale che corrisponde alla proporzione della popolazione regionale che si è trovata ad essere positiva al virus nell’intervallo di tempo considerato (casi già positivi all’inizio del periodo più nuovi casi emersi nel corso del periodo). È stata individuata, come soglia di riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: la settimana tra il 22 ed il 28 novembre è ad oggi il periodo in cui si è registrata la massima prevalenza periodale in Italia (1.612 casi ogni 100.000 residenti), mentre nell’ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 1.014 casi ogni 100.000 residenti, in calo rispetto alla settimana precedente.

Letalità (rapporto decessi su positivi)

Nell’ultima settimana il dato più elevato si registra in Molise pari a 7,03 x 1.000 e nelle Marche pari a 6,86 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 3,56 per 1.000 (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 4,42 x 1.000).

Mortalità (rapporto decessi su popolazione)

Nell’ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 3,61% (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 4,80%). Il dato più elevato si registra in Friuli-Venezia Giulia al 6,38% seguito da Abruzzo al 5,26%.

Indice di positività settimanale

L’indice di positività al test misura, su base settimanale, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi soggetti sottoposti al test. L’indicatore differisce dall’indice di positività calcolato su base giornaliera, che valuta invece, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi tamponi effettuati, e comprende anche i tamponi effettuati per il monitoraggio del decorso clinico e l’eventuale attestazione della risoluzione dell’infezione. In particolare, l’indice registra un valore massimo del 40,33% in Puglia e del 37,92% nella PA di Trento. In Italia l’indice di positività al test è pari al 15,97%: risulta positivo, dunque, circa 1 paziente su 6 nuovi soggetti testati, in calo rispetto alla settimana precedente.

Andamento dell’età dei contagi

È stato analizzato l’andamento dell’età dei contagi dal 24 agosto 2020 al 7 febbraio 2020. Si nota che i contagi tra gli over-70 sono passati dall’essere il 7,2% di tutti i nuovi contagi, nel periodo 24 agosto - 6 settembre, all’essere il 18,2%, nel periodo 30 novembre - 13 dicembre (picco massimo), per poi scendere al 16,4% nel periodo 28 dicembre – 10 gennaio, riprendere l’incremento nel periodo 4 gennaio – 17 gennaio al 16,70% e nel periodo 11 gennaio – 24 gennaio al 16,80% e scendere al 12,1% nel periodo 22 febbraio – 07 marzo, per poi ritornare a risalire nel periodo 22 marzo – 04 aprile al 13,2% e scendere al 13% nell’ultimo periodo considerato.

Nuova pressione per setting assistenziale (Domicilio, terapia medica, terapia intensiva, x 100.000 ab): 13 - 19 aprile 2021

È stato avviato il monitoraggio della distribuzione per setting della nuova pressione (aggiuntiva o sottrattiva) che il sistema sanitario ha registrato nella settimana appena trascorsa. Si può notare come nella settimana appena trascorsa la maggiore parte della nuova pressione si sia tradotta in nuovi casi isolati a domicilio. Nel complesso, in Italia, ci sono stati -37,29 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, -5,38 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e -0,47 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti.

Tamponi molecolari e tamponi antigenici

Dal report #37 si è avviato il monitoraggio del confronto tra il numero di tamponi molecolari e il numero di tamponi antigenici per 1.000 abitanti. La Regione associata ad un numero maggiore di tamponi antigenici realizzati risulti essere la P.A di Bolzano (73,93 per 1.000 abitanti), mentre la Regione associata ad un numero maggiore di tamponi molecolari realizzati risulti essere il Friuli-Venezia Giulia (25,24 per 1.000 abitanti). A livello nazionale, il numero di nuovi tamponi molecolari settimanali è pari a 16,47 per 1.000 abitanti mentre il numero di nuovi tamponi antigenici è pari a 11,87 per 1.000 abitanti.

Terapia intensiva

Nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva

Dal report #33 è stato avviato il monitoraggio dei nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva (x 100.000 ab.). Il valore medio registrato nel contesto italiano è pari a 2,24 x 100.000 ab. (in calo rispetto alla settimana precedente pari a 2,47). Le regioni che hanno evidenziato più ingressi nel setting assistenziale della terapia intensiva durante l’ultima settimana sono la Val d’Aosta (7,20 x 100.000 ab.), la Puglia (3,87 x 100.000 ab.) e la Toscana (2,74 x 100.000 ab.).

Tassi di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva e di Area Non Critica al 19 aprile 2021

L’indicatore mette in relazione il tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva con il tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica. Le soglie del 30% e del 40% sono individuate dal D.M. del 30/4/2020 come quelle oltre le quali vi è un sovraccarico rispettivamente per la Terapia Intensiva e per l’Area Non Critica. Si può notare come grazie queste soglie il grafico si divida in quattro quadranti: nel primo si posizionano tutte quelle regioni che hanno superato sia la soglia relativa al tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva che quella relativa al tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica, nel secondo si posizionano le regioni che superano solo la soglia relativa all’Area Non Critica, nel terzo sono presenti le regioni non a rischio di sovraccarico e nel quarto le regioni a rischio di sovraccarico relativamente alla sola Terapia Intensiva. Al 19 aprile 2021  cinque regioni (Calabria, Marche, Lazio, Puglia e Piemonte) si posizionano nel primo quadrante avendo superato entrambe le soglie di sovraccarico. A livello nazionale, la Regione Piemonte registra il valore più alto del tasso di saturazione in Area Non Critica mentre la Lombardia il più elevato in riferimento alla saturazione in Terapia Intensiva. Basilicata, Campania, Abruzzo, Friuli – Venezia Giulia, Umbria, Sardegna, Sicilia, Veneto e P.A. di Bolzano non sono a rischio di sovraccarico in nessuna delle due aree oggetto di valutazione, posizionandosi, quindi, nel terzo quadrante.

Bandi per medici da destinare alle vaccinazioni al 19 aprile 2021

Dal rapporto #36 si avvia il monitoraggio delle regioni che hanno emanato bandi per l’assunzione di personale medico da dedicare alla campagna vaccinale anti Covid-19. Al 19 aprile sono quindici le regioni che hanno emanato bandi per tale scopo. il Piemonte è la regione che ha emanato più bandi, seguita, dalla Lombardia dall’Emilia-Romagna e dal Lazio.

Andamento vaccinazioni Covid-19 in Italia

Nuovi punti di somministrazione attivati dal 13 al 20 aprile 2021

È stato avviato il monitoraggio dei nuovi punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri attivati nell’ultima settimana. Negli ultimi sette giorni, la regione Puglia ha attivato un numero notevole di punti di somministrazione (38) seguita dalla Toscana (9), dal Piemonte (13) e dalla Liguria (3).  Al contrario, in Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Valle D’Aosta non risultano nuovi punti di somministrazione.

Residenti per punti di somministrazione

Si monitora al al 20 aprile 2021 il rapporto tra la popolazione residente e il numero punti di somministrazione (territoriali ed ospedalieri) per ciascuna regione. La regione Puglia ha il rapporto più basso: in media ogni punto vaccinale ha in carico circa 6907 residenti, seguita dalla Liguria con 9032residenti. Al contrario, la regione Lombardia e Campania hanno il valore più alto, con un rapporto pari a 76.004 residenti per la Lombardia e 94.790 per la Campania.

Punti di somministrazione territoriali e ospedalieri al 20 aprile 2021

È stato avviato il monitoraggio dei i punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri per ciascuna regione. La regione Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriali (433) seguita dal Veneto (142), dalla Toscana (156) e dall’Emilia Romagna (138). Al contrario, la regione Sicilia registra un numero maggiori di punti di somministrazione ospedalieri (125) seguita dalla Lombardia (112) e dal Lazio (86).

Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale al 20 aprile 2021

È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni effettuate da ciascun punto di somministrazione regionale. Il valore più alto dell’indicatore si registra in Lombardia, dove ciascun punto di somministrazione ha effettuato circa 21.701 vaccini. Valori alti dell’indicatore si riscontrano anche in  Campania (26.140) e Molise (18.947). Al contrario il suddetto indicatore rivela un basso rapporto tra vaccini inoculati e punti di somministrazione in Puglia (2054) ed in Liguria (3204).

Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale dal 13 al 20 aprile 2021

È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni per punto di somministrazione nell’ultima settimana. Negli ultimi 7 giorni, le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state: la Lombardia (3287), la Campania (4245) e il Molise (2339). Al contrario, la Puglia (443), la Liguria (479) e la Valle D’Aosta (690) sono le regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrano il numero più basso di somministrazioni.

Prime dosi/Popolazione residente per fascia di età (x 100 ab.)* al 20 aprile 2021

A livello nazionale si registrano le seguenti percentuali per le fasce di età considerate: 16-19 anni (0,79%), 20-49 anni (10,59%), 50-69 (16,57%), 70-79 (38,51%), over 80 anni (81,72%). La media nazionale (che considera la fascia di età maggiore di 16 anni) è pari al 21,44%.

Percentuale di copertura delle fasce di popolazione (1° dose) al 19 aprile 2021

È stato avviato il monitoraggio della percentuale di copertura delle fasce di popolazione stratificate per età riguardo la prima dose vaccinale. Dal grafico si evince come il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Toscana abbiano vaccinato la quota maggiore di over 80 nel contesto nazionale. La Sicilia rappresenta la regione con la percentuale minore in termini di copertura vaccinale della popolazione più anziana (59%).

Dosi Somministrate/Dosi Consegnate/Popolazione residente (x 100 ab.) al 19 aprile 2021

È stata avviato il monitoraggio relativo alla correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Il grafico mostra la correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Dal grafico si evince come le regioni Campania, Puglia, P.A di Trento, Veneto, Umbria, Valle d’Aosta, Marche, Piemonte, Emilia Romagna e Molise rappresentano le regioni il cui rapporto tra dosi somministrate rispetto a quelle consegnate è superiore al valore medio nazionale.

Somministrazioni totali (1°/2° dose)/Popolazione residente (x 100 ab.) al 19 aprile 2021

Sono state analizzate le somministrazioni totali (1°e 2°dose) in rapporto alla popolazione residente stratificata per il vaccino somministrato. In tutte le regioni italiane il vaccino Pfizer è stato somministrato in percentuali maggiori rispetto a quelli di AstraZeneca o di Moderna.

Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 22 Settembre 2021 dell’UE

Dal report #42 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla luce del target fissato dall’UE in riferimento alla data del 22 Settembre 2021, data in cui l’UE chiede ai Paesi membri di raggiungere l’obiettivo del 70% della popolazione adulta. Ad oggi sono state vaccinate il 16,65% dell’obiettivo dei circa 29 milioni da raggiungere al 22 Settembre 2021, pari a 4.773.616 persone vaccinate.

Distribuzione settimanale dei vaccini (I somministrazione, II somministrazione, «in frigorifero») valore cumulato – Tutti i vaccini

Al 18 aprile le I somministrazioni sono pari a 10.820.242 (62,4%), le II somministrazioni sono pari a 4.458.083 (25,9%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 2.032.965 (11,7%).

Analizzando i sottogruppi dei vaccini emerge il seguente scenario.

Per i vaccini Pfizer/BioNTech al 18 aprile le I somministrazioni sono pari a 6.810.096 (57,4%), le II somministrazioni sono pari a 4.214.928 (35,5%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 835.266 (7,0%).

Per i vaccini Moderna al 18 aprile le I somministrazioni sono pari a 757.301 (57,4%), le II somministrazioni sono pari a 267.792 (20,3%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 295.307 (22,4%).

Per i vaccini AstraZeneca al 18 aprile le I somministrazioni sono pari a 3.252.845 (78,2%), le II somministrazioni sono pari a 2.363 (0,1%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 902.392 (21,7%).

Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 30 settembre 2021 del Piano Vaccinale Anticovid

Dal report #45 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla data del 30 Settembre 2021, data in cui il Piano Vaccinale Anticovid pone di raggiungere l’obiettivo del 80% della popolazione vaccinata. Ad oggi sono state vaccinate il 11,62% dell’obiettivo dei 41 milioni da raggiungere al 30 Settembre 2021, pari a 4.773.616 persone vaccinate.

Capacità giornaliera di somministrazione a livello nazionale dei vaccini - settimana 12 - 18 aprile 2021

Dal report #45 si avvia il monitoraggio della capacità giornaliera di somministrazione a livello nazionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, il gap giornaliero dell’ultima settimana oscilla tra un minimo del 26% (128.898 somministrazioni) ad un massimo del 52% (262.101 somministrazioni).

Capacità media settimanale di somministrazione a livello nazionale dei vaccini - settimana 12 - 18 aprile 2021

Dal report #45 si avvia il monitoraggio della capacità media settimanale di somministrazione a livello nazionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, il gap giornaliero medio dell’ultima settimana è pari al 38% (191.621 somministrazioni), in quanto la capacità media settimanale di somministrazioni giornaliere è stata pari a 308.379 somministrazioni, di cui 231.932 sono prima dose e 76.447 sono seconda dose.

Capacità media settimanale di somministrazione a livello regionale dei vaccini - settimana 12 - 18 aprile 2021

Dal report #45 si avvia il monitoraggio capacità media settimanale di somministrazione a livello regionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid e il gap giornaliero medio dell’ultima settimana a livello nazionale pari al 38% (191.621 somministrazioni), sono solo 10 le Regioni al di sopra del gap giornaliero della media nazionale e che quindi somministrano più dosi settimanalmente: Campania (36%), Emilia-Romagna (35%), Friuli-Venezia Giulia (36%), Liguria (24%), Marche (22%), Piemonte (29%), PA Bolzano (21%), Puglia (9%), Sardegna (36%), Umbria (16%).

Somministrazioni totali / N° punti somministrazione / Popolazione residente

Dal report #48 si avvia il monitoraggio del rapporto tra il numero dei centri vaccinali (2.252 in Italia, sia territoriali che ospedalieri) e la popolazione residente (rappresentata in scala logaritmica); si osserva una prevedibile linearità nel rapporto tra le due grandezze, con le Regioni più popolose che dispongono di più centri vaccinali rispetto a quelle con un minor numero di residenti. In aggiunta, nelle dimensioni della sfera dell’indicatore, il grafico enfatizza una terza dimensione, il numero di vaccinazioni effettuate (sia prima che seconda dose) in rapporto alla popolazione residente. Come si può vedere, anche in Regioni paragonabili per popolazione e numero di centri vaccinali, le sfere delle somministrazioni assumono dimensioni piuttosto differenti (es. Veneto e Sicilia).

Andamento vaccinazioni Covid-19 nei Paesi Membri dell’UE

Somministrazioni vaccini / PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi UE al 14 aprile 2021

È stato analizzato il rapporto tra il numero di somministrazioni dei vaccini rispetto al PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi Membri dell’Unione Europea. Il valore medio Ue delle somministrazioni è pari a 27.367 x 100.000 abitanti, il valore dell’Italia è pari a 26.912 x 100.000 abitanti.

 

Un articolo di

Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari

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