La mia esperienza in Università Cattolica è iniziata nel 2008, quando, da Nardò, meraviglioso paese in provincia di Lecce, decisi di frequentare, dopo i miei studi classici, la facoltà di agraria a Piacenza. È stato difficile lasciare casa ma l’accoglienza che ho avuto in Università mi ha fatta da subito sentire parte di questo posto che ho continuato a frequentare per la laurea magistrale, per il dottorato di ricerca, e che frequento tutt’ora, per lavoro. L’Università è stata ed è per me un ambiente in cui l’educazione ha un valore pieno, non limitato al trasferimento di conoscenze e competenze scientifiche (di eccellenza, nel mio settore), ma esteso a una profonda umanità, che arricchisce e accompagna nella crescita. Fin dai tempi in cui frequentavo la biblioteca per preparare gli esami, fino ad oggi in cui la frequento da cultore della materia, il mio percorso qui è da sempre ricco di stimoli, di professori e ricercatori preparati e disponibili al confronto, di laboratori attrezzati, di esperienze, e di forti legami con il territorio. Tra gli insegnanti conosciuti in questo mio percorso, emerge Vittorio Rossi, professore di Patologia vegetale, che fin da subito mi ha trasmesso grande passione per questa disciplina, che ho coltivato nei miei studi e che coltivo tutt’ora, lavorando presso Horta, spin-off dell’Università Cattolica. Sono molto grata all’Università Cattolica per tutte le opportunità, per le persone che mi ha fatto incontrare, e per non aver deluso le mie aspettative, né quelle dei miei genitori che mi hanno permesso di intraprendere questo percorso, che è stato ed è tutt’ora percorso di cambiamento e accrescimento della consapevolezza: consapevolezza di me stessa, del prossimo, dell’ambiente che ci circonda, del lavoro, e del valore immenso della cultura.
