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Desiati, una voce “fuori” per raccontare il piacere della scrittura

21 ottobre 2022

Desiati, una voce “fuori” per raccontare il piacere della scrittura

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Aula piena e grande affluenza di pubblico, in presenza e online, per il premio Strega Mario Desiati, che giovedì 20 ottobre ha incantato gli studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Come diventare lettori e autori migliori? Se resta vero che non esiste una ricetta valida per tutti, ci sono esperienze che meritano di essere portate all’attenzione. Una è senza dubbio quella di Mario Desiati, scrittore alla sua undicesima pubblicazione e consulente per autori. E, dallo scorso 7 luglio, premio Strega 2022 con il suo ultimo libro “Spatriati”.

Introdotto dalla tutor del corso Giuliana Grimaldi e in dialogo con il professor Giuseppe Lupo, Desiati ha aperto le porte del laboratorio dove nascono le sue storie. A partire dall’importanza della lettura, della prosa e della poesia che nutrono la sua narrativa.

Parlare di scrittura è sempre, in primo luogo, parlare di lettura. Che si scriva per piacere o per professione, una buona dieta a base di libri è fondamentale per qualsiasi autore. Anche di quei libri che oggi sono sempre più dimenticati, come i libri di poesie. È proprio lì, nelle pagine più vuote che piene, nel bianco silenzioso che circonda l’inchiostro nero dei caratteri, che secondo Desiati si nasconde il segreto per forgiare il ritmo di una storia.


Ma il cuore dell’incontro ha riguardato l’esperienza di scrittura e le riflessioni che hanno portato alla nascita di “Spatriati”, fino a toccare i temi più profondi che costituiscono il motore dell’opera. Un’ora e mezza per riassumere cinque anni di lavoro può essere poco, ma l’autore ha saputo sfruttarla al meglio. Desiati ha ripercorso insieme al pubblico la parte più dura del lavoro, la ricerca dello spirito e della voce del suo romanzo. Un romanzo che fin dal titolo parla di fuga, di evasione da una patria che è al tempo stesso un Mezzogiorno concreto e un luogo invisibile dove la maggioranza decide cosa è giusto e cosa no. Un romanzo che racconta le identità liquide e l’eterna ricerca della felicità.

Proprio come i suoi protagonisti, anche “Spatriati” evade dai confini, tocca temi e argomenti che potrebbero diventare slogan o bandiere, e invece sfugge alla gabbia del romanzo generazionale per restare sempre una questione privata. Desiati ha raccontato il suo sforzo di portare sulla pagina non una verità, ma una complessità. Il narratore, dopotutto, è a sua volta uno spatriato, una voce fuori dalle righe e dal coro. E il libro migliore è quello che pone domande, e lascia ai lettori le risposte.

Domande e risposte hanno animato anche l’incontro, in uno scambio costante tra Desiati e il pubblico partecipe. Il tempo quasi non è bastato, e Desiati ha continuato il dialogo con gli studenti anche presso la libreria Vita e Pensiero, dove ha autografato le copie del romanzo, che sono andate presto esaurite.

L’incontro, gratuito e aperto a tutti, ha inaugurato la nuova edizione del corso di Alta Formazione “Il piacere della scrittura” (le iscrizioni sono aperte fino al 7 novembre).

Il corso ha l’ambizione di raccontare le diverse vie che portano alla scrittura narrativa, per arrivare a un panorama il più completo possibile del processo creativo, ma anche dei meccanismi dell’industria editoriale. Inizierà ufficialmente il 17 novembre e vedrà avvicendarsi dietro la cattedra docenti universitari, scrittori e professionisti delle principali case editrici italiane, per un totale di 30 lezioni frontali e 10 laboratori. Si rivolge a studenti universitari (inclusi gli iscritti a facoltà non umanistiche), docenti di ogni ordine e grado, professionisti della comunicazione, ma anche a tutti gli appassionati di scrittura che non hanno potuto esprimere nella loro attuale professione tale attitudine.

La formula proposta sarà la stessa di questo primo incontro, e gli studenti impossibilitati a partecipare in presenza avranno la possibilità di seguire la diretta online.

Un articolo di

Sara Simoni

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