NEWS | Piacenza

Educare alla solidarietà e alla speranza

30 marzo 2022

Educare alla solidarietà e alla speranza

Condividi su:

Solidarietà e speranza: sono questi i pilastri dell’educazione con cui il Rettore Franco Anelli ha avviato il discorso al Dies Academicus 2021/22 del campus di Piacenza. «Due istinti, profondamente umani che, insieme alla paura, affiorano parlando di guerra» e che sono il potente antidoto alla sua brutalità.

Si potrebbe credere che, «nel fragore della guerra, la voce delle università sia destinata ad essere sovrastata, che al più possano con tenacia continuare a operare, in silenzio, per costruire il dopo. Invece si può fare molto di più». Perché se il compito di una Università, è educare alla cultura, è vero anche che «educare è, essenzialmente, educare alla pace» ha sottolineato il professor Anelli. «In tempi di conflitti, come quello che stiamo vivendo, le Università devono rimanere luoghi di pace per aiutare a comprendere, a tenere vivo il dialogo. Devono restare le oasi dove può ricominciare la vita, dove la solidarietà si fa concreta e diventa accoglienza dei drammi, dei bisogni degli altri».

Nella sede di Piacenza, aderendo al relativo bando della Regione Emilia-Romagna, l’Università Cattolica ha messo a disposizione cinque borse di studio del valore di tremila euro ciascuna per gli studenti che provengono dall’Ucraina. Inoltre, per i beneficiari è previsto un alloggio gratuito presso le residenze ER.GO fino al 30 settembre 2022, compatibilmente con le disponibilità effettive. A questo intervento specifico si unisce anche per le altre sedi dell’Università Cattolica l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie per gli studenti che provengono dalle aree coinvolte nel conflitto e che dovessero farne richiesta. Il Fondo Gemelli, attivato dall’Ateneo a seguito dell’emergenza legata al Covid-19, raccoglierà donazioni sia da parte della comunità universitaria sia di aziende e di fondazioni che già collaborano con l’Università Cattolica per sostenere economicamente progetti a favore della popolazione ucraina. Accanto agli aiuti economici l’Università Cattolica promuove attività di sostegno psicologico: EDUcatt, la fondazione che gestisce i servizi per il diritto allo studio, mette a disposizione gratuitamente uno Sportello di ascolto per studenti ucraini e russi.

Al tema della solidarietà il Rettore affianca quello della speranza, che non è solo un atteggiamento ma un compito da svolgere. «Per la nostra università, significa dare senso alla sua vocazione originaria, impegnandosi a combattere l’origine profonda dei conflitti, la loro radice culturale».

Dopo l’intervento di Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza, Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Piacenza e Amministratore Unico di E.P.I.S., anche l’ambasciatore Pietro Sebastiani nella sua lectio Un patto educativo globale per un nuovo modello di sviluppo e di multilateralismo si è soffermato sul potere dell’educazione. Secondo Sebastiani in un contesto internazionale sfrangiato e impoverito dall’ indebolimento del sistema della cooperazione, «è illusorio pensare che il negoziato bilaterale sia sempre e comunque più agevole e veloce della complessa ricerca di consenso di quasi 200 Paesi».

«Consenso – ha proseguito – che in un sistema multilaterale richiede pazienza, dialogo, responsabilità e soprattutto riconoscimento e rispetto reciproco; è un esercizio che parte da una regola aurea del multilateralismo e del cristianesimo, cioè l’umiltà. La consapevolezza cioè di essere parte di un tutto inscindibile»: è da qui che possiamo arrivare alle uniche risposte possibili per una convivenza di pace.

Dopo la pandemia e dopo il tragico conflitto di questi giorni, come in tutti i dopoguerra si consoliderà la consapevolezza della necessità di una svolta, di un nuovo ordine solidale per lo sviluppo: per Sebastiani, il vero cambiamento potrà attuarsi solo attraverso «una profonda svolta educativa e culturale. Nulla si può cambiare senza nuovo paradigma culturale, un patto che promuova l’educazione all’ecologia integrale» e che prepari i giovani a occupare con profitto un posto giusto in un’economia sostenibile, in un mondo del lavoro centrato sull’uomo e sui suoi bisogni.

E ai molti studenti presenti l’ambasciatore lancia un appello: «Le università devono educare gli studenti integralmente: non solo trasmettere informazioni e conoscenze, ma anche alimentarne la curiosità, la vita dello spirito, le connessioni etiche tra di noi e la vita sul pianeta. Voi studenti dovete impegnarvi ancora di più perché siete La Generazione, quella del dopo pandemia e del dopo guerra, che già adesso deve gettare le fondamenta e costruire con coraggio e lungimiranza una nuova economia e una nuova società. Per questo dovete studiare, studiare, studiare».

Un articolo di

Sabrina Cliti e Katia Biondi

Sabrina Cliti e Katia Biondi

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti