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Emergenza Covid, tutti gli errori da non ripetere

15 luglio 2021

Emergenza Covid, tutti gli errori da non ripetere

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Regioni allineate nella lotta al Covid, maggiore finanziamento dell’assistenza sul territorio e delle cure primarie, potenziamento e migliore organizzazione della telemedicina: sono queste alcune delle chiavi per combattere il SARS-CoV-2 ed evitare una quarta ondata con le quali il professor Americo Cicchetti, Ordinario di Organizzazione Aziendale alla Facoltà di Economia nel Campus di Roma dell’Università Cattolica e direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Ateneo (ALTEMS) ha aperto l’incontro on line con i protagonisti del Comitato Tecnico-Scientifico (CTS) impegnato nella prima fase dell’emergenza sanitaria dal titolo “Gestione dell’emergenza - Scienza e politica nella lotta contro la pandemia: l’esperienza del primo CTS, riflessioni e proposte per il futuro”.

L’incontro, promosso dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (ALTEMS), ha visto tra i protagonisti il dottor Agostino Miozzo, coordinatore del primo CTS, e i professori dell’Università Cattolica Walter Ricciardi, Ordinario di Igiene generale e applicata e consigliere scientifico del Ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza da coronavirus, e Massimo Antonelli, Ordinario di Anestesiologia e membro del primo CTS.

“Se c’è stato un aspetto devastante durante questo primo anno di pandemia – ha spiegato il dottor Miozzo – è stata la mancanza di un sistema per affrontare le emergenze. Nel nostro sistema sanitario non esiste una cultura della gestione delle crisi, non abbiamo un dipartimento di emergenza nel Ministero. La prima ondata Covid ha evidenziato una forte mancanza di preparazione dell’Italia. Superiamo, allora, il Titolo V della Costituzione per l’interesse nazionale, in condizioni di emergenza come quella attuale che colpisce l’intero Paese”.

“Nella prima fase di pandemia ho personalmente vissuto in un osservatorio privilegiato – ha detto il professor Antonelli – come clinico e come membro del CTS, ma senza avere una guida: noi eravamo la guida, per trovare ogni giorno soluzioni. Nel nostro reparto al Policlinico Gemelli dal marzo 2020 ad oggi abbiamo trattato 1100 pazienti con il Covid, in terapia intensiva. Siamo partiti a livello nazionale con 5300 posti di terapia intensiva, circa 12 posti-letto ogni 100.000 abitanti. Ci siamo trovati di fronte a grandi problemi da risolvere: la scarsità di posti-letto e di personale specializzato sul tema, di respiratori, ventilatori e dispositivi di protezione e la non conoscenza di una terapia efficace”.

“In Italia non si sta imparando dagli errori fatti – ha affermato il professor Ricciardi - il virus si sta organizzando per “bypassare” il vaccino, ci sono evidenze allarmanti di questo in vari Paesi del mondo: in India si parla di variante Delta-plus, in Perù c’è preoccupazione per la variante Lambda. La cautela che non adoperiamo in questo momento si può tradurre in varianti che “bucano” i vaccini”.

“È presumibile che avvenga una quarta ondata – ha proseguito - i casi aumenteranno, quello che probabilmente non aumenterà è l’ospedalizzazione. Il problema del riaprire tutte le attività, come vuol fare il governo inglese, è il boom di contagi che ne seguiranno, compresi quelli degli operatori sanitari che, se contagiati, non potranno più assistere i pazienti”. “Sono contrario all’obbligo di vaccinazione degli adulti, ma favorevole a meccanismi di incentivazione al vaccino, ad esempio impedendo di frequentare certi luoghi ai non vaccinati. – ha concluso il professor Ricciardi - In questo momento dovremmo seguire l’esempio francese e pensare anche a un obbligo vaccinale per gli operatori della scuola”, ha concluso.

 

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Redazione

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