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Gli studenti di Medicine and Surgery in classe “negli States”

22 novembre 2023

Gli studenti di Medicine and Surgery in classe “negli States”

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Un programma di lezioni davvero internazionale quello che si è svolto nel Campus di Roma nelle prime due settimane di novembre per gli studenti del Corso di laurea in Medicine and Surgery: le lezioni di Medicina Interna nel triennio clinico sono state tenute da due eminenti visiting professor, il Prof. Roy C. Ziegelstein (Johns Hopkins University) e la professoressa Angela DeGirolamo (Yale University), insieme al Prof. Giovanni Gambassi, Presidente del Corso di laurea.

“Lo scopo di questa iniziativa didattica - afferma il Prof. Gambassi - è stato quello di esporre gli studenti ad una metodologia differente che trasforma il tempo trascorso in classe in un’esperienza immersiva in cui il docente funge principalmente da tutor facilitatore. Si tende, cioè, al coinvolgimento collettivo per recuperare le conoscenze nelle diverse discipline e metterle al servizio di una comprensione clinica che, con metodo scientifico, deve condurre alla diagnosi di casi reali”.

Il Prof. Ziegelstein, Cardiologo e Sarah Miller Coulson e Frank L. Coulson Jr. Professor of Medicine alla Johns Hopkins University di Baltimora, proviene da una delle scuole di Medicina più prestigiose al mondo con cui l’Università Cattolica ha stretto un accordo collaborativo che consente agli studenti del corso di Medicine and Surgery di trascorrere negli Stati Uniti dei periodi di rotazione clinica. Già keynote speaker al Graduation Day del corso di laurea nel 2022, ha tenuto una serie di lezioni interattive sulla fisiopatologia e la clinica delle principali malattie cardiovascolari seguite da una sessione in cui gli studenti sono stati chiamati a dimostrare le loro competenze cliniche confrontandosi con pazienti reali.

“All'inizio del mese di novembre – ha detto a CattolicaNews il Prof. Ziegelstein - ho avuto il piacere di insegnare a due gruppi di studenti dell’Università Cattolica diversi aspetti delle malattie cardiovascolari e alcune capacità e modalità di ragionamento clinico. È stata una straordinaria opportunità di lavorare con un gruppo di giovani impegnati, entusiasti, intelligenti, competenti e di talento che sono sulla buona strada per diventare medici eccezionali e veri leader in Medicina”.

E gli studenti hanno molto apprezzato il tempo trascorso in classe con il docente della Johns Hopkins University: “Queste sono state alcune delle migliori lezioni che abbiamo mai avuto all’università in questi anni – ha detto la studentessa Maya PuHachova – Il Prof. Ziegelstein ha creato un’atmosfera fantastica in aula, ha spiegato tutto così chiaramente, sembrava che tutte le lacune che avevo in questi argomenti mi fossero diventate molto più chiare. Grazie per la sua personalità e la sua professionalità, cose che mi motiveranno e mi aiuteranno ad andare avanti nel mio percorso medico con una nuova fonte di ispirazione”.

La seconda settimana di lezioni ha visto protagonista la Prof. ssa DeGirolamo (al centro nella foto in alto), Clinical Professor alla Yale University School of Medicine a New Haven, nel Connecticut - una delle otto istituzioni accademiche incluse nella Ivy League che raggruppa le università più prestigiose e antiche degli Stati Uniti -, visiting professor alla Facoltà di Medicina e chirurgia per il secondo anno consecutivo.

Il tempo in classe è stato disegnato attorno ai test di avanzamento che devono sostenere gli studenti dei Corsi di Medicina negli Stati Uniti: ogni domanda ha fornito lo spunto per discutere in maniera collegiale di elementi di fisiopatologia clinica e di diagnostica di laboratorio e strumentale e per rispondere correttamente al quesito che originava da ciascun rispettivo scenario clinico. L’ultima sessione, invece, è stata gestita dagli studenti nella modalità flipped classroom: un gruppo degli studenti ha illustrato in classe un caso clinico relativo ad un paziente ricoverato al Policlinico Gemelli, conosciuto durante le attività in reparto; la Prof.ssa DeGirolamo, deliberatamente ignara dello specifico caso clinico, ha sviluppato poi con il resto della classe l’approccio che ha condotto infine alla diagnosi.

"È stato un grande piacere incontrare gli studenti – ha detto la Prof.ssa DeGirolamo - Il mio obiettivo era offrire loro un'esperienza diversa per quanto riguarda l'approccio alla medicina interna. Abbiamo discusso di casi clinici e sono rimasta molto soddisfatta dell'entusiasmo e del coinvolgimento della classe: gli studenti sono stati in grado di superare la timidezza e le sfide inevitabilmente insite in un nuovo modo di vedere i problemi e di essere proattivi nel discutere il perché e il come di ogni punto di vista  che siamo arrivati ​​a considerare. Abbiamo esaminato i risultati di laboratorio e le immagini e abbiamo dato un senso alla possibile diagnosi differenziale fino ad arrivare ad una conclusione”.

“Sono molto grata di aver avuto l'opportunità di partecipare alle lezioni interattive della Prof.ssa DeGirolamo – ha commentato al termine della settimana la studentessa Anna La Rocca. Personalmente ho imparato molti nuovi concetti medici, ma ciò che mi ha colpito di più è stata la capacità di tirar fuori tutto il nostro entusiasmo e la nostra passione semplicemente discutendo alcuni casi clinici tutti insieme in classe".

“Ho avuto la fortuna nella mia carriera di trascorrere lunghi anni presso la Johns Hopkins University ed altre università della Ivy League dove ho sempre ammirato il fatto che la didattica fosse la vera attività identitaria e la ragione dell’esistenza stessa e del prestigio dell’istituzione. – ha concluso il Prof. Gambassi - Con il prossimo anno accademico inizierà un Corso di laurea in Medicine and Surgery completamente ridisegnato che vuole condurre progressivamente verso un formato davvero internazionale in cui i docenti stessi possano adottare innovative modalità di insegnamento”.

 

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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