Zaini in spalla, volti sorridenti, qualche parola in italiano: “ciao”, “grazie”, “buongiorno”. Si presentano così gli studenti internazionali che in questi giorni ripopolano gli spazi dei cinque campus dell’Università Cattolica: Milano, Brescia, Cremona, Piacenza, Roma. Dopo le difficoltà di questi ultimi due anni legate all’emergenza sanitaria da Covid-19, gli universitari di tutto il mondo hanno ripreso a pieno regime a viaggiare per ampliare il proprio bagaglio di conoscenze grazie a un corso di laurea, un master o un dottorato in un ateneo diverso da quello di provenienza.
Lo confermano i numeri registrati nel “Welcome International Students" organizzato nella giornata di martedì 13 settembre dall’Area Sviluppo Internazionale dell’Ateneo per accogliere il secondo gruppo di studenti - il primo era arrivato lo scorso 30 agosto - che hanno deciso di trascorrere parte della loro carriera universitaria in una delle 12 facoltà della Cattolica. Più di cinquecento i giovani che si sono ritrovati in un’Aula Magna gremita per assistere alle presentazioni da parte dello staff specializzato e raccogliere tutte le informazioni utili sui corsi e sui servizi messi a disposizione dall’Ateneo e ricevere suggerimenti preziosi su come muoversi in città.
In questo inizio di anno accademico 2022-23 sono 1.620 gli studenti internazionali di ben 89 nazionalità che hanno scelto l’Università Cattolica per conseguire integralmente, o tramite programmi di mobilità breve, il proprio titolo di studio, iscrivendosi a corsi di laurea triennale e a ciclo unico, magistrale e a master.
In particolare, sono 958 gli universitari impegnati per il primo semestre dell’anno accademico in programmi di studi brevi: Exchange e Study Abroad. Numeri destinati a salire fino a sfondare quota 2.000 con l’arrivo di nuovi studenti nel corso dell’anno.
Sono, invece, 662 i neo immatricolati a corsi di laurea triennale e a ciclo unico, magistrale e a master. Nella top five dei Paesi di provenienza dei nuovi iscritti figurano Turchia, Cina, India, Serbia, Federazione russa, mentre in quella degli studenti “in scambio” si trovano Stati Uniti d’America, Messico, Francia, Spagna, Repubblica Popolare Cinese.