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Glifi e pittogrammi per i nuovi loghi

25 novembre 2021

Glifi e pittogrammi per i nuovi loghi

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Una vera e propria famiglia di segni grafici è la nuova identità visiva dei Centri di Ateneo e degli Organismi dell’Università Cattolica.

Il volto moderno, dinamico e algoritmico di queste realtà proposto dai nuovi loghi corrisponde agli interlocutori diversi e con differenti esigenze comunicative con cui esse si confrontano quotidianamente: il mondo accademico, la Chiesa e la comunità civile.

L’area che comprende i Centri di Ateneo e gli Organismi è, infatti, un territorio di frontiera interdisciplinare composto da soggetti che operano con una doppia finalità comune, la ricerca e il public engagement. In particolare, i primi sono realtà finalizzate all’ideazione, allo sviluppo e alla realizzazione di progetti di ricerca, formazione e intervento su temi identitari dell’Ateneo che impattano sulla società. 
Gli Organismi invece - ossia Centri, Laboratori e Osservatori - sono realtà dinamiche di analisi e interpretazione dei processi che connotano i cambiamenti in atto nel contesto locale e globale. Essi promuovono in un’ottica multidisciplinare attività scientifiche, di ricerca e di divulgazione, su tematiche attuali, in collaborazione con docenti e ricercatori di altre università e centri di ricerca, nazionali e internazionali.

Studiato e realizzato da Gummy Industries, il progetto di ideazione dei loghi è nato «nell’ambito di una rivisitazione progressiva dei simboli dell’Università che combina la fedeltà al marchio con le tecniche più innovative anche dal punto di vista grafico» - ha spiegato Fausto Colombo, delegato del rettore alle attività di comunicazione e promozione dell’immagine dell’Ateneo. 

«I Centri di Ateneo e gli Organismi sono uniti dal comune intento di confronto rispettivamente con le tematiche profonde della società e con le realtà emergenti e le urgenze del sociale -ha specificato Colombo -. E poichè essi rispondono alla stessa esigenza, abbiamo lavorato dal punto di vista grafico perché, pur rimanendo distinti tra loro, fossero basati sulla stessa filosofia grafica». 

Esattamente come nascono le idee alla base della ricerca, della formazione e di tutte le attività che l’Università promuove per connettersi al territorio, sia esso nazionale o internazionale. 

 

Per raccontare in modo diacronico e profondo la tradizione e la storia secolare dell’Ateneo che si confronta con le sfaccettature multiformi della realtà contemporanea, si è scelto di partire dalle basi della cultura tipografica e dagli insegnamenti della tradizione. 

Il carattere individuato è il Bodoni. Una scelta simbolica ispirata a Giambattista Bodoni, vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, considerato l’innovatore a cui si deve il passaggio ai caratteri tipografici moderni. Con lui ci si è staccati dal modello della scrittura a mano e avvicinati a una più geometrica, quasi modulare, che propone segni versatili, capaci di essere declinati per comporre le diverse forme di un alfabeto. 

Così, la nuova identità pensata per i Centri d’Ateneo e gli Organismi parte da alcuni glifi ornamentali di Bodoni che vengono semplificati e tradotti per costruire un sistema generativo. L’elemento base è l’intersezione di cerchi dalla quale nascono molteplici figure costituite da segni grafici in grado di rappresentare in modo coerente sia il sistema nel suo complesso e nelle sue sfaccettature, sia l’identità dei singoli soggetti (algoritmi combinatori) per raccontare un’istituzione fluida, moderna e votata alla ricerca.

Alcuni di questi elementi saranno costanti (la palette di colori, l’intersezione dei cerchi, l’algoritmo compositivo) e altri dinamici (le composizioni dinamiche, il layer di comunicazione e la responsiveness). Attraverso queste differenze si potrà al tempo stesso riconoscere ogni declinazione del progetto. I colori scelti hanno come base il nero e il blu ma viene poi utilizzata un’ampia gamma di tonalità a partire dal rosa. 

I Centri di Ateneo (“Bioetica e Scienze della Vita”, di “dottrina sociale della Chiesa”, di “Studi e Ricerche sulla Famiglia” e di “Solidarietà Internazionale”) saranno caratterizzati da elementi fissi con una serie di pittogrammi basata sul glifo bodoniano, per rappresentare la loro realtà di soggetti permanenti che trattano temi identitari. 

Gli Organismi, invece, sono attenti al contemporaneo e alle esigenze che lo abitano. Per questo avranno segni dinamici, strutture sempre nuove che saranno usate come pittogrammi per i loghi o come pattern per composizioni complesse (illustrazioni, elementi grafici…). Gli Organismi attualmente sono: “CHEI: Centre for Higher Education Internationalisation”, “HTLab: Humane Technology Lab”, “OPTER: Osservatorio per il Territorio: Impresa, Formazione, Internazionalizzazione”, “TROFIC Transdisciplinary Research and Food Issue Center”, “OPECI: Osservatorio per l’Educazione e la Cooperazione Internazionale”.

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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