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I primi dieci anni di I-Lamp

18 novembre 2021

I primi dieci anni di I-Lamp

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Il centro di ricerca I-Lamp - Interdisciplinary Laboratories For Advanced Materials Physics compie dieci anni e festeggia l’importante traguardo con un evento aperto al pubblico che si terrà venerdì 26 novembre, a partire dalle 17, al Museo Santa Giulia di Brescia.

A raccontare i traguardi raggiunti e le attività svolte sarà Gabriele Ferrini, direttore dal centro di ricerca nato nel 2011, nell’intervento “I LAMP: 10 anni di ricerca, sempre dietro a le note de li etterni giri”. 

Professor Ferrini, quale bilancio per questi primi dieci anni di attività del Centro? 
«Partiamo dai numeri: 220 pubblicazioni scientifiche, 13 progetti italiani ed europei sviluppati per un valore complessivo di 2 milioni di euro, 12 conferenze e 71 seminari tenuti, più 19 Premi I-Lamp conferiti a studenti e laureati che si sono distinti nei settori della ricerca e della fisica applicata al contesto lavorativo. Oggi il centro è composto da 5 laboratori fisici più 1 teorico, lo staff è composto da 6 persone.  A questo si aggiungono 94 tesi discusse, 29 dottorandi, 9post-doc». 

I-LAMP è un centro di ricerca che concentra la sua attività teorica e sperimentale sulla fisica della materia, occupandosi di ricerca di base. 
«Significa che i nostri ambiti di ricerca sono prevalentemente tre. La fisica dello stato solido, quindi materiali come superconduttori, semiconduttori e metalli bulk; le nano-strutture, ovvero particelle di materiali le cui dimensioni cambiano le qualità e la risposta dei materiali; il settore dei film sottili e delle superfici patternariate con nano-strutture».

Un articolo di

Bianca Martinelli

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Quali sono le applicazioni nel quotidiano? 
«Il mondo “nano” trova applicazione nel campo biomedicale. Penso ad esempio alle pellicole battericide, necessarie negli ambienti sterili come le sale operatorie. Una nostra ricerca le ha rese più robuste e avanzate, in modo da poterle usare per tempi più lunghi, senza che il potenziale antibatterico si degradi al primo contatto.  Oggi si parla molto di sostenibilità e ambiente: il lavoro di una nostra dottoranda ha dimostrato come la combinazione tra nano-tecnologie e luce solare permette di degradare le particelle inquinanti che contaminano le falde acquifere».

Senza dimenticare tutto ciò che di tecnologico utilizziamo ogni giorno. 
«Dai dispositivi cellulari, alla sensoristica (banalmente: i cancelli automatici o i lettori QR Code) o il fotovoltaico. Per migliorare la velocità di risposta di questi strumenti sono stati effettuati test su classi innovative di materiali, detti “superconduttori”. Le Spettroscopie risolte in tempo - ovvero un processo che ci permette di “fotografare” in tempo reale l’eccitazione delle cariche all’interno dei solidi (che avviene in frazioni di secondo, da 1 a 100 femtosecondi) - ci hanno permesso di capire meglio come avviene il trasporto di corrente nei materiali e quindi migliorare le prestazioni. Un paragone che aiuta a capire è quello del battito d’ali del Colibrì: l’occhio umano non percepisce le fasi del movimento, la spettroscopia è come un fermo-immagine di un battito d’ali». 

L’evento si terrà in un luogo pubblico simbolo della città, una testimonianza del radicamento della Cattolica sul territorio. 
«Oltre all’attività scientifica condotta in laboratorio, è importante “uscire dalle aule” per svolgere attività con valore educativo e di sviluppo della società. L’impegno dei prossimi anni è anche quello di incrementare le occasioni divulgative come questa, raccontando la nostra attività al pubblico generalista e della cittadinanza».

A proposito di obiettivi, quali le sfide future del Centro? 
«Sicuramente sviluppare maggiore collaborazione con l’industria. Non tanto a livello di risoluzione di problemi ingegneristici, quanto intensificare la sinergia del Centro coi dipartimenti Ricerca e sviluppo delle aziende. Questo significherebbe anche favorire l’inserimento dei nostri dottorandi e tesisti nel settore terziario. Avere un laureato in fisica nell’organico di aziende, banche o studi legali fa la differenza. Diversi casi concreti lo confermano».

Alla relazione di Ferrini seguirà una conferenza divulgativa dal titolo “Non credo alle mie orecchie!”, tenuta dal fisico della materia del CNR - Istituto Nanoscienze di Modena e musicista Carlo Rozzi.

Rozzi parlerà al pubblico della differenza tra suono fisico e suono percepito - prima di lasciare spazio al piccolo concerto del Quartetto D'archi Bazzini Consort e dare la possibilità al pubblico d’interagire liberamente con i ricercatori del centro.

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