Quali sono le applicazioni nel quotidiano?
«Il mondo “nano” trova applicazione nel campo biomedicale. Penso ad esempio alle pellicole battericide, necessarie negli ambienti sterili come le sale operatorie. Una nostra ricerca le ha rese più robuste e avanzate, in modo da poterle usare per tempi più lunghi, senza che il potenziale antibatterico si degradi al primo contatto. Oggi si parla molto di sostenibilità e ambiente: il lavoro di una nostra dottoranda ha dimostrato come la combinazione tra nano-tecnologie e luce solare permette di degradare le particelle inquinanti che contaminano le falde acquifere».
Senza dimenticare tutto ciò che di tecnologico utilizziamo ogni giorno.
«Dai dispositivi cellulari, alla sensoristica (banalmente: i cancelli automatici o i lettori QR Code) o il fotovoltaico. Per migliorare la velocità di risposta di questi strumenti sono stati effettuati test su classi innovative di materiali, detti “superconduttori”. Le Spettroscopie risolte in tempo - ovvero un processo che ci permette di “fotografare” in tempo reale l’eccitazione delle cariche all’interno dei solidi (che avviene in frazioni di secondo, da 1 a 100 femtosecondi) - ci hanno permesso di capire meglio come avviene il trasporto di corrente nei materiali e quindi migliorare le prestazioni. Un paragone che aiuta a capire è quello del battito d’ali del Colibrì: l’occhio umano non percepisce le fasi del movimento, la spettroscopia è come un fermo-immagine di un battito d’ali».
L’evento si terrà in un luogo pubblico simbolo della città, una testimonianza del radicamento della Cattolica sul territorio.
«Oltre all’attività scientifica condotta in laboratorio, è importante “uscire dalle aule” per svolgere attività con valore educativo e di sviluppo della società. L’impegno dei prossimi anni è anche quello di incrementare le occasioni divulgative come questa, raccontando la nostra attività al pubblico generalista e della cittadinanza».
A proposito di obiettivi, quali le sfide future del Centro?
«Sicuramente sviluppare maggiore collaborazione con l’industria. Non tanto a livello di risoluzione di problemi ingegneristici, quanto intensificare la sinergia del Centro coi dipartimenti Ricerca e sviluppo delle aziende. Questo significherebbe anche favorire l’inserimento dei nostri dottorandi e tesisti nel settore terziario. Avere un laureato in fisica nell’organico di aziende, banche o studi legali fa la differenza. Diversi casi concreti lo confermano».
Alla relazione di Ferrini seguirà una conferenza divulgativa dal titolo “Non credo alle mie orecchie!”, tenuta dal fisico della materia del CNR - Istituto Nanoscienze di Modena e musicista Carlo Rozzi.
Rozzi parlerà al pubblico della differenza tra suono fisico e suono percepito - prima di lasciare spazio al piccolo concerto del Quartetto D'archi Bazzini Consort e dare la possibilità al pubblico d’interagire liberamente con i ricercatori del centro.