NEWS | piacenza-cremona

I primi settant’anni della Facoltà di Scienze Agrarie, tra passato e futuro

05 dicembre 2024

I primi settant’anni della Facoltà di Scienze Agrarie, tra passato e futuro

Condividi su:

La Sala Piana, sede di molti incontri istituzionali nel campus di Piacenza, non basta per accogliere gli studenti di ieri, di oggi, e pure di domani della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali. In tantissimi hanno risposto all’invito. Così, la celebrazione dei primi settant’anni della Facoltà fermamente voluta da padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica, è stata spostata nell’Auditorium Mazzocchi, dove almeno quattro generazioni di studenti hanno ascoltato ciò che è stato, per capire ciò che sarà. «Studiare le Scienze agrarie, alimentari e ambientali riflette il fatto che queste tre aree sono strettamente interconnesse: la produzione di alimenti, la trasformazione in cibo e l’impatto sul pianeta» spiega Pier Sandro Cocconcelli, preside della Facoltà di Scienze agrarie. «Questo fattore rispecchia anche l’attività di ricerca che portiamo avanti a Piacenza e a Cremona. Abbiamo un gruppo di ricercatori tra i migliori al mondo. Grazie a loro, produciamo ricerca applicata che può essere velocemente trasferita sul territorio, anche a livello globale». 

Una Facoltà, quindi, con solide radici nel territorio e fortemente votata all'internazionalizzazione. Con lo sguardo proiettato al futuro. Angelo Manfredini, direttore della sede di Piacenza-Cremona, ha voluto esprimere «un grazie sentito all’Associazione Laureati in Scienze agrarie e forestali di Piacenza, e a tutti gli enti che hanno collaborato per questo importante evento» che prosegue idealmente nel festeggiamento iniziato con il Dies academicus nel settantesimo anniversario della Facoltà e della Sede stessa. Perché se oggi «la Facoltà di Scienze agrarie ricorda i suoi primi settant’anni» sottolinea Manfredini, «essa è fortemente proiettata al futuro, in due campus, quelli di Piacenza e di Cremona, dove gli studenti possono trovare adeguati spazi per la didattica, lo studio e la socializzazione, insieme a laboratori didattici, impianti pilota di produzione alimentare, e aree dedicate a coltivazioni sperimentali. Con la possibilità di frequentare anche Cerzoo, il Centro di ricerca per la zootecnia e l’ambiente, un’azienda agro-zootecnica innovativa partecipata dall’Università Cattolica». Insomma, l’Università Cattolica si conferma negli anni «un’università da vivere, proiettata al mondo del lavoro e dotata di una forte rete internazionale».

Tra le diverse modalità attraverso le quali la formazione e la ricerca rappresentano un connubio sempre più fecondo, ci sono i living lab. «La Facoltà ha realizzato nel tempo vere e proprie aziende dove sviluppiamo un’ampia ricerca, e i nostri studenti imparano a fare le cose direttamente sul campo» racconta Erminio Trevisi, direttore del Dipartimento di Scienze animali, della nutrizione e degli alimenti (Diana) e presidente del Consiglio di Amministrazione di Cerzoo. L'evoluzione della Facoltà di Agraria, come si chiamava fino al 2013, è testimoniata anche dalla preziosa fotogallery qui sotto, che inizia con uno scatto del 30 ottobre 1949, quando il Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, e il Rettore, padre Agostino Gemelli, hanno posato la prima pietra. «La Facoltà è cambiata molto nel tempo, oggi c’è una fortissima specializzazione» prosegue Paolo Sckokai, direttore del Dipartimento di Economia Agro-alimentare. «Tutti noi siamo estremamente specializzati, però vi è una continua contaminazione tra le diverse discipline». 

Un articolo di

Francesco Berlucchi

Condividi su:

 

Tra le numerose testimonianze, Giancarlo Balduzzi, presidente dell’Ordine dei Dottori agronomi e dei Dottori forestali della Provincia di Piacenza e alumnus della Facoltà, non nega che «sono passati quarant’anni, ma quando entro all’Università Cattolica mi emoziono ancora. È un legame filiale, del quale ci rendiamo conto nel tempo. In questo campus ci conoscevamo tutti. Eravamo ragazzi con tanti sogni e una grande passione. Oggi abbiamo qualche capello bianco di troppo e ci rendiamo conto di quanto siano stati fondamentali gli anni trascorsi all’Università Cattolica, e soprattutto siamo consapevoli dell’importanza di una formazione continua. Anche perché le attività che svolgiamo sono sempre più complesse, e richiedono il supporto di chi fa ricerca». Balduzzi racconta quando, durante una consulenza tecnica d’ufficio per il Tribunale, gli capitò di dover identificare i licheni sul muro di un edificio per datare un manufatto soggetto a contestazione. «Mi tornarono subito in mente le preziose lezioni con il professor Giuseppe Fricano, il nostro docente di Botanica. Mentre frequentavo Agraria, mi chiedevo perché dovessi studiare perfino i licheni, invece aveva ragione lui».

Tra i tanti interventi degli alumni e dei docenti della Facoltà di Agraria, Giuseppe Bertoni, presidente dell’Associazione laureati in Scienze agrarie e forestali di Piacenza che ha fortemente voluto questo evento, è intervenuto sul «processo storico di Agraria a Piacenza», ricordando soprattutto ai più giovani l’importanza di conoscere la storia della Facoltà per poterne capire il futuro. Durante l'incontro, organizzato in collaborazione con la Banca di Piacenza e l’Ordine dell’Ordine dei Dottori agronomi e dei Dottori forestali della Provincia di Piacenza, Marco Trevisan, preside della Facoltà fino a poche settimane fa, si è concentrato sul «secondo quarto di secolo» di Agraria, mentre Vincenzo Tabaglio ed Edoardo Puglisi hanno approfondito «una sfida per il futuro: la riscoperta del suolo». L’Auditorium Mazzocchi, gremito, applaude. Il passato è già storia, il meglio deve ancora venire. 


Photo Credits: Università Cattolica del Sacro Cuore

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti