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“Il Governatore” canadese che ricostruì la Brescia post-bellica

15 aprile 2021

“Il Governatore” canadese che ricostruì la Brescia post-bellica

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Il colonello canadese Homer Smiley Robinson (1897-1972) fu governatore di Brescia da aprile ad ottobre del 1945 per conto dell’Allied Military Government (il governo militare alleato che aveva il compito di guidare la transizione post-fascismo) e, in quanto tale, rappresentò la più alta autorità in provincia, al cui vaglio inflessibile e insindacabile passavano tutte le decisioni delle istituzioni locali.

Una figura che, pur essendo nota alla storiografia bresciana che si è occupata del secondo dopoguerra, necessitava di ulteriore approfondimento in virtù del ruolo strategico che ricoprì nella gestione dei problemi economici e sociali nella Brescia e nell’Italia alle prese con la fase postbellica.

La ricostruzione di quel periodo cruciale è narrata nel libro “Il Governatore. Homer Smiley Robinson: un ufficiale canadese alla guida di Brescia (1945)”, terzo quaderno pubblicato dall’Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’Età contemporanea con saggi di Rolando Anni, Maria Paola Pasini e Janet Sanders, che sarà presentato nel webinar giovedì 15 aprile, alle 18 (clicca qui per iscriverti all’evento).

Un racconto condotto tra biografia e ricerca storica che permette di cogliere alcuni risvolti meno noti della figura. Boy scout, laureato in legge, sportivo, impegnato in ambito civico, con una carriera professionale nel settore delle assicurazioni: nel volume si legge come Robinson da giovane fece parte della Forza canadese di spedizione all’estero mentre dopo la II^ Guerra mondiale divenne consulente per la riforma del Codice della strada in Canada e, da amante della natura, si impegnò nel Servizio parchi nazionali.

In mezzo a queste due fasi si colloca la nomina fra i 36 ufficiali canadesi impiegati in Italia nell’Amg, per conto del quale resse le sorti di Nola, poi di Rieti e infine di Brescia. Appassionato alpinista, fraternizzò inoltre con le penne nere e con il Cai. Parlava discretamente l’italiano e questo fatto lo rese molto popolare e rispettato durante la sua permanenza bresciana.

Il libro presenta la figura di Robinson alla luce dello studio di documenti in gran parte inediti e provenienti dal fondo archivistico dell’Allied Control Commission dell’Archivio Centrale di Stato, della sezione del Foreign Office del National Archives di Londra e dell’Archivio di Stato di Brescia, del Comune di Brescia e dell’Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’età contemporanea.

I tre saggi che compongono il volume intrecciano così vicende biografiche e frammenti della situazione politica e sociale di Brescia. Sanders ricostruisce la giovinezza del militare partendo dall’infanzia e dagli studi effettuati in Canada anche grazie al contributo del figlio di Robinson, Richard; ad Anni il compito di sintetizzare i fatti bresciani che videro coinvolto Robinson nei mesi dopo la Liberazione, mentre Pasini si sofferma sui rapporti che il Governatore costruì ed intrattenne con le autorità e la società bresciana.

A Brescia l’Amg, in funzione fino al dicembre 1945, si occupò infatti di tutti gli aspetti rilevanti della vita bresciana, dal disarmo delle bande partigiane alla ripresa della produzione sino alle prime tensioni sindacali e al ripristino di tutti i servizi. Sul fronte delle indagini e dei processi ai più compromessi con il fascismo, la commissione di giustizia concluse i suoi lavori il 1° giugno interrogando 2.448 fascisti, rimettendone 1.307 in libertà e 558 in libertà provvisoria. 525 furono i trattenuti mentre 18 i trasferiti ad altre Questure.

Un articolo di

Bianca Martinelli

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