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L’attuazione del PNRR attraverso Patti territoriali per il lavoro

21 settembre 2021

L’attuazione del PNRR attraverso Patti territoriali per il lavoro

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«Lo scorso anno abbiamo monitorato il processo di programmazione che ha permesso di finalizzare in aprile il Piano nazionale di rilancio e resilienza – ricorda il professor Francesco Timpano che è il docente del corso – e gli studenti si sono misurati concretamente nella definizione di interventi da inserire nel piano. Alcuni di quei lavori sono in fase di diffusione per diversi canali professionali ed anche nella stampa specializzata. In questo anno ci occuperemo della implementazione concreta e per farlo abbiamo invitato, insieme a Confindustria Piacenza ed alla rete RICT, uno dei massimi esperti di organizzazione in Italia il professor Federico Butera che, peraltro, ha anche studiato il Piano del lavoro della Regione Emilia Romagna pubblicando nello scorso anno un lavoro a più mani anche con Patrizio Bianchi».

Il professor Federico Butera è presidente di IRSO, un importante istituto di ricerca in tema di organizzazione, ed è professore emerito di Organizzazione aziendale delle Università Bicocca e Sapienza. All’evento parteciperanno sia il Presidente di Confindustria Francesco Rolleri che il Presidente della Rete di imprese RICT Stefano Guglielmetti.

Il Laboratorio si era concluso in maggio con l’intervento di Marco Leonardi, capo del Dipartimento per la programmazione economica di Palazzo Chigi che recentemente, a proposito di “execution” del piano” ha dichiarato «Adesso tutti i ministeri devono prepararsi per gestire i vari passaggi della fase esecutiva del piano, in modo che i tempi vengano rispettati. L’Italia è stata sempre debole proprio nell’implementazione. Le amministrazioni centrali, ma anche quelle locali, su questo devono riuscire a cambiare passo, il governo farà di tutto in questi mesi per facilitare questo processo chiedendo proprio alle amministrazioni quello di cui hanno bisogno, dal punto di vista normativo e amministrativo».

Più recentemente il DL.70/2021 ha definito la “governance del PNRR”, ed ha individuato un “meccanismo di concertazione tra le amministrazioni titolari degli interventi ed i singoli ambiti territoriali” per verificare l’impatto diretto ed indiretto dei progetti di investimenti. In un recente contributo il professor Butera, ha proposto con forza la promozione “di patti strategici e operativi liberamente stipulati fra soggetti pubblici, soggetti privati, parti sociali che facciano condividere strategie diverse e creino convergenza sulla esecuzione del PNRR”. La preoccupazione di un rischio di “centralismo” nello sviluppo del PNRR è forte anche per la tempistica molto rapida con cui molti provvedimenti stanno emergendo.

«Si pensi – prosegue il prof. Timpano – che per i fondi della Missione 4 che riguarda la ricerca e quindi l’Università, i tavoli di lavoro sui primi interventi si stanno susseguendo ad un ritmo notevolissimo, anche in vista della prossima pubblicazione dei primi importanti bandi con cui saranno allocati circa 3 miliardi di euro per l’obiettivo “dalla ricerca all’impresa”. Si tratta di un ritmo che mal si adatta alle vecchie liturgie dei processi concertativi. E condivido la preoccupazione del prof. Butera che si possa generare una divergenza tra l’impostazione complessiva del piano, che peraltro in molte parti è già definito nel dettaglio, e le aspettative dei sistemi territoriali».

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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