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In Cattolica la migliore formazione per costruire il proprio domani

04 marzo 2022

In Cattolica la migliore formazione per costruire il proprio domani

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Si sono laureati in Facoltà diverse – Economia, Lettere e Scienze bancarie – ma tutti i componenti della famiglia Cotticelli sono soddisfatti della loro formazione in Cattolica; dove hanno trovato piani di studio in linea con i loro interessi, ma soprattutto rispondenti alle richieste e alle esigenze del mondo del lavoro. E se Andrea e Stefano possono vantare il primato di essere gli unici fratelli ad aver ricevuto entrambi il “premio Gemelli”, tutta la famiglia si dice fiera di aver studiato in un ambiente culturalmente vivace, all’avanguardia e nello stesso tempo di arricchimento personale, così come di far parte oggi della grande Community Alumni dell’Ateneo.


Sono apparentemente tanti e differenti i motivi per cui i componenti della famiglia Cotticelli – padre, madre e tre figli, tutti laureati in Cattolica – ritengono sia stata una scelta molto positiva aver deciso di studiare nell’Ateneo milanese di Largo Gemelli.

In realtà, ad accomunare ogni giudizio, c’è la consapevolezza di aver studiato in una università multidisciplinare, che si contraddistingue per essere una comunità aperta e accogliente, dove il campus è luogo di scambio di culture e idee per una crescita personale e, al tempo stesso, un ambiente culturalmente stimolante, dal profilo internazionale, che fornisce una preparazione altamente qualificata in linea con l’evolversi delle richieste del mercato del lavoro.

Utilizzano infatti due aggettivi molto positivi – come “stupore” e “spassoso” - che rimandano a un’idea di vivacità e serenità i fratelli Cotticelli, Stefano e Andrea, se ripensano ai loro anni da studenti della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative in Cattolica.

Per Stefano infatti, che ha conseguito nel 2018 la laurea triennale in “Economia dei mercati finanziari” - curriculum in “Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni” – e la laurea magistrale nel 2020 in “Statistical and actuarial sciences” (Interfacoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative ed Economia), i suoi anni in Largo Gemelli non sono stati solo libri e lezioni, ma anche amicizie e momenti di crescita”. Quest’ultimi dettati «dall’opportunità sia di confrontarsi con percorsi di studio diametralmente opposti a quello che ho seguito io, sia di avere un rapporto molto vicino e diretto con i vari docenti». Professori come i suoi relatori di tesi, Gian Paolo Clemente e Nino Savelli, che l’alumnus Stefano ritiene «dei veri e propri maestri di vita - accademica, lavorativa e non – in quanto sono stati in grado di trasmettermi la loro passione e la loro forma mentis, guidandomi verso l’inizio di un percorso lavorativo che è proprio lo sbocco naturale dei miei studi. Attualmente, infatti, lavoro come Attuario qualificato nell’ufficio ALM Operativo di UnipolSai, sotto la Direzione Finanza, e al contempo, svolgo un dottorato di ricerca in Scienze attuariali, proprio in virtù di quel desiderio di conoscenza, nato e sviluppato, durante i miei anni in Università Cattolica».

Tra le tante opportunità che la Cattolica gli ha offerto e che, appunto, gli fanno associare la sua università allo «stupore per tutto quello che ho ricevuto e che talvolta mi ha lasciato, letteralmente, a bocca aperta» Stefano ci tiene a sottolineare la diretta possibilità di accedere all’esame di Stato da Attuario data dal suo corso di laurea e l’esperienza vissuta in Russia per elaborare il progetto di tesi: «un mese e mezzo dove sono entrato in contatto con delle persone e una cultura molto distanti dalla mia, ma dove ho ritrovato anche diversi punti di contatto e visioni comuni».

E Stefano ritorna nuovamente a parlare di stupore, ma ancor più di soddisfazione ed emozione quando ricorda il Premio Agostino Gemelli – il riconoscimento intitolato al fondatore dell’Ateneo, che dall’anno della sua istituzione avvenuta nel 1960 a oggi, va ai migliori laureati di ogni Facoltà – e che ha ricevuto lo scorso novembre nella splendida cornice dell’Aula Magna.

La decisione di immatricolarsi in Cattolica e la scoperta del suo interessante percorso di studi Stefano la deve ad Andrea, suo fratello maggiore «che mi ha anticipato in Largo Gemelli e trasmesso gran parte dell’entusiasmo che mi ha accompagnato durante tutti gli anni universitari».

Andrea, infatti, che ha frequentato il corso di laurea in Scienze statistiche, attuariali ed economiche della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative – laureandosi nel 2011 con il professor Paolo Fumagalli, relatore della sua tesi intitolata “Comparti garantiti nei fondi pensione: un modello di valutazione del fair value delle garanzie finanziarie” – e poi ha conseguito nel 2013 la laurea magistrale - discutendo una tesi sul tema “Utile demografico nelle assicurazioni vita e modelli di Risk Capital”, elaborata con il professor Nino Savelli che gli è valsa il Premio Gemelli nel 2014 (e in questo Stefano e Andrea hanno forse il primato di essere gli unici fratelli ad aver ricevuto entrambi il riconoscimento dall’Ateneo)  – ricorda il suo primo contatto con la Cattolica quando al quinto anno di liceo, tra open day e saloni degli studenti, doveva iniziare a raccogliere informazioni sul suo possibile futuro da studente universitario. L’esperienza liceale ad Andrea aveva lasciato solo la certezza di orientarsi verso studi di natura scientifica, come matematica e statistica, ma «più passavo il tempo a cercare di capire cosa ne sarebbe stato del mio futuro, più mi rendevo conto che avrei voluto qualcosa di più applicato sin dall’inizio. E così proprio in un momento di sconforto, in cui stavo rimettendo in discussione le mie certezze, mi sono ritrovato tra le mani una brochure della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative della Cattolica».

E per Andrea, che esaminava attentamente piani di studio ed esami, l’attrazione fatale scatta per il corso di laurea in Scienze statistiche, attuariali ed economiche, dove, già dopo le prime lezioni, si rende conto del valore aggiunto di un corso che, per il suo contenuto numero di studenti iscritti, permetteva un confronto diretto con i docenti, nonché di coltivare al meglio “relazioni e rapporti umani” con i compagni di corso. «Il percorso di studi si è presto rivelato totalmente in linea con i miei desideri, così appassionante da rendere “leggero” lo zaino alla mattina e lo studio durante la giornata. In questo sono stati decisivi i rapporti di amicizia nati con altri studenti del corso, che mi hanno accompagnato nei successivi cinque anni e che coltivo ancora oggi nel mondo del lavoro. Ricordo quegli anni con grande nostalgia, perché erano spensierati malgrado l’impegno di studio richiesto».

Per l’alumnus Andrea una vera e propria svolta avviene con le lezioni del professor Nino Savelli, docente ordinario di Teoria del rischio, che «oltre a farmi comprendere, chiaramente, in che cosa avrebbe consistito il lavoro da Attuario, per cui stavo studiando, è riuscito a trasmettermi ulteriore passione per le scienze attuariali e a modellare una “forma mentis” che mi è oggi fondamentale nel mondo del lavoro, tutto questo nonostante fosse, senza ombra di dubbio, il docente più “temibile” in fatto di esami!». Andrea sottolinea inoltre come la figura del professor Savelli sia stata, durante gli studi, un punto di riferimento fondamentale per la sua “umanità”: «motivo per cui ho deciso di concludere il mio percorso accademico scegliendolo come relatore; ancora oggi ci sentiamo regolarmente al telefono perché è rimasto per me un vero e proprio mentore».

Come il fratello Stefano, anche Andrea è grato alla sua università per tutte le occasioni di incontro e conoscenza che gli ha offerto: «durante gli anni tra i chiostri e le aule di Largo Gemelli ho potuto conoscere tanti ragazzi di altri corsi e indirizzi di studio; e  questo mi porta a dire che forse, il valore aggiunto dell’Ateneo del Sacro Cuore, con le sue 12 Facoltà, è quello di essere un vero e proprio crogiolo di saperi, di attività didattiche ed esperienze formative differenti che sono pronte a spalancarti la mente». In virtù proprio di questo Andrea racconta che, fin da quando era studente, era conscio di dover molto alla sua Facoltà, alla sua università, tanto che si candidò come rappresentante degli studenti, venendo eletto. «Questo desiderio di contribuire al bene dell’Ateneo, in cui da ragazzo sono diventato uomo, è rimasto anche dopo la laurea – spiega Andrea -, motivo per cui ho accolto sempre con gran piacere gli inviti della preside Elena Beccalli a intervenire, come testimonial, alle presentazioni dell’offerta formativa della mia Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative».

«Inoltre, proprio grazie al professor Savelli e all’esperienza lavorativa che stavo maturando come Attuario nel Risk Management del Gruppo Generali, ho iniziato a dare il mio contributo accademico, prima come Cultore della materia del corso di Actuarial Life Insurance e poi, dall’anno accademico 2021-22, come docente a contratto» aggiunge l’alumnus Andrea, rilevando come tale impegno sia «una sfida importante, che drenerà sicuramente tempo alla mia famiglia, in quanto proseguo regolarmente la mia attività lavorativa, ma ho deciso di accoglierla a braccia aperte proprio per il bene che voglio all’Università Cattolica, e per avere l’occasione di trattare gli studenti come sono stato trattato io, affinché anche loro siano grati alla comunità accademica che li sta formando».

Sulla stessa linea di pensiero di Andrea e Stefano si pone anche la sorella Simona che nel 2011 ha concluso il suo corso di laurea in Linguaggi dei media, e che orgogliosamente da alumna della Facoltà di Lettere e filosofia ritiene l’Università Cattolica: «un ambiente stimolante dal punto di vista delle relazioni umane, che tende a valorizzare ogni persona e il rapporto con gli altri, creando nuove occasioni di incontro e confronto utili per arricchire il proprio bagaglio culturale e la propria visione del mondo». Al tempo stesso Simona, che rammenta i suoi anni in Largo Gemelli “con felicità e un pizzico di nostalgia”, fa presente come quegli anni abbiano profondamente contribuito e «dato il via alla mia formazione personale e professionale, determinando la persona che sono oggi».

«Così come tutti ricordano il primo giorno di scuola elementare – racconta sempre Simona - io ricordo bene il mio primo giorno di lezione in Cattolica, così come non scorderò mai la bellezza e il fascino del luogo, l’ansia per ogni esame da sostenere, i tanti momenti di condivisione e confronto con gli altri studenti della Facoltà». A questi ricordi si aggiunge la consapevolezza che «il punto di forza del mio percorso di studi sia stato il fatto di aver incontrato professori disponibili e aperti al dialogo, così come aver seguito corsi sempre aggiornati, incentrati su materie interessanti».

Non meno importante, per l’alumna Simona, è l’accento posto alla dimensione religiosa. «Essa mette in risalto una delle caratteristiche fondanti di questa università: la formazione integrale della persona a 360 gradi e non l’acquisizione di un sapere specialistico o chiuso in se stesso. Ed è proprio questo, a mio avviso, il grande valore dell’Università Cattolica, per cui sceglierla significa non solo crescere dal punto di vista professionale, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano e relazionale».

Per tutti e tre i fratelli Cotticelli è fuori discussione che l’ampia scelta dell’offerta formativa, la disponibilità di poter seguire corsi interessanti e all’avanguardia, l’ottima organizzazione del calendario delle lezioni e i tanti servizi di supporto offerti dalla Cattolica sono alla base di quel «prestigio di cui gode il nome dell’Ateneo e che è da sempre ben spendibile in ambito professionale».

 

Considerazione quest’ultima profondamente sostenuta da Ornella e Vincenzo, i genitori di Stefano, Andrea e Simona, alumni rispettivamente della Facoltà di Lettere e filosofia e di Scienze politiche, che da sempre hanno descritto l’Ateneo del Sacro Cuore come «un luogo stimolante, dalla grande ricchezza culturale, da cui poter partire per gettare solide basi per il futuro».

Papà Vincenzo, che si è laureato nel 1985 all’indirizzo Economico di Scienze politiche con il professor Luigi Santamaria, docente di Statistica, definisce “anni ricchi di entusiasmo e curiosità” il suo tempo trascorso in Cattolica dove si era certi di trovare un piano di studi di alta qualità e un eccellente corpo docente”. Per l’alumnus Vincenzo - che è stato amministratore delegato e direttore di generale di varie aziende - il “plus” della Cattolica, e in particolare della sua Facoltà di Scienze politiche rispetto a quelle di altri atenei, risiedeva non solo in “un interessante e articolato piano di studi per le materie trattate” ma soprattutto nei professori con una conoscenza, una disponibilità e un’esperienza ineguagliabile. «Dovrei citarli tutti perché ognuno di essi contribuì a formare la mia persona e la mia professionalità: Alberto Quadrio Curzio, docente di Economia Politica, Sergio Zaninelli, docente di Storia Economica, Michele Zenga, docente di Statistica e poi Gianfranco Miglio, docente di Scienza della Politica e di Storia delle Dottrine Politiche, un grande personaggio, del quale noi studenti ne eravamo affascinati, riconoscendogli un’autorevolezza che lo ha reso unico e leggendario!».

Alle lezioni di questi autorevoli professori, al confronto con compagni di corso provenienti da tutta Italia e dall’estero che hanno arricchito “un network di rapporti personali che si è rivelato proficuo anche per la futura attività professionale” Vincenzo riconduce il valore aggiunto di una scelta universitaria «che subito mi ha permesso di inserirmi nel mondo del lavoro. Le competenze acquisite in quegli anni e aggiungo l’immagine di cui godeva, e gode, la Cattolica hanno favorito notevolmente tale processo. Ricordo che appena laureato mi arrivarono almeno sei offerte di lavoro di grandi gruppi aziendali, nazionali e multinazionali, nonché aziende di credito. Questo è a mio avviso, da alumnus, il principale valore aggiunto che ho ricevuto, perché quando un’università favorisce, al meglio, l’inserimento nel mondo professionale, credo abbia svolto ottimamente il suo compito».  

Anche mamma Ornella - che nel 1984 si è laureata in Filosofia, con una tesi intitolata “William James empirista radicale”, elaborata con il professore, nonché Rettore dell’Ateneo, Adriano Bausola come relatore - conserva un ricordo più che positivo dei suoi anni nell’Ateneo di Largo Gemelli, nella grande Milano, dove si era trasferita per studiare, essendo di Como. «Sono stati anni spensierati ma anche di fermento, caratterizzati dal desiderio di poter approfondire tematiche che mi appassionavano e dalla facilità di incontro con persone che condividevano i miei stessi interessi culturali e con cui sono ancora oggi in contatto- racconta l’alumna Ornella, sottolineando come -quando, nel 1980, mi iscrissi al corso di laurea in Filosofia avevo le idee molto chiare: avevo frequentato il liceo classico e mi appassionava molto la filosofia, inoltre vivevo attivamente l’esperienza cristiana all’interno di un gruppo giovanile, da qui l’interesse ad approfondire il legame tra fede e ragione e a rispondere al quesito se la fede possa generare una cultura. La mia scelta è caduta, pertanto, subito sull’Università Cattolica, ma è stata anche avvalorata dalla consultazione e il confronto con i piani di studio dei corsi di Filosofia offerti dalle altre università».

La laurea in Cattolica ha infatti soddisfatto pienamente le aspettative di Ornella che spiega come «tutti i corsi che ho scelto hanno contribuito, ognuno a suo modo, a modellare la mia forma mentis. In particolare ricordo il fascino delle lezioni del professor Giovanni Reale e della professoressa Sofia Vanni Rovighi, con cui ho iniziato il mio percorso universitario, o il corso di Filosofia Teoretica del professor Bausola, con il quale mi sono laureata. Ma, in particolare, per me è stato importante acquisire la visione di ragione, mutuata da San Tommaso, come finestra aperta sulla realtà, da scoprire, interrogare, amare. Ancora adesso, dopo tanti anni, questa è la modalità con cui cerco di approcciare la mia vita e quindi anche il mio lavoro di insegnante».

Sia per Ornella che per Vincenzo l’esperienza più che positiva vissuta in Cattolica – frutto, come loro raccontano, dell’alta preparazione e disponibilità dei docenti, dell’ottima organizzazione dei corsi e degli appelli degli esami, degli adeguati servizi offerti (dalla biblioteca alle aule studio, alla mensa) ma soprattutto dal forte collegamento con il mondo del lavoro – ha determinato che fosse per loro naturale suggerire ai figli di immatricolarsi nella loro università. «Mia moglie ed io abbiamo consigliato e caldeggiato fin da subito la Cattolica ai nostri figli – afferma papà Vincenzo - certi che sarebbe stata un’ottima scelta per il loro futuro professionale. Loro faranno la loro strada, a noi rimane la soddisfazione di averli consigliati per il meglio considerati i positivi risultati raggiunti in università e già raccolti in ambito lavorativo. Sono agli inizi dei loro percorsi professionali, ma vi sono tutti i presupposti perché siano percorsi di alto profilo e questo, come era successo per noi, grazie a quanto studiato, vissuto, appreso nel proprio corso di studi universitario».

C’è un fil rouge che lega le esperienze e di riflesso le testimonianze di ogni componente della famiglia Cotticelli. Dai loro ricordi, dalle loro parole emerge la consapevolezza che laurearsi in Cattolica significa aver studiato in un ambiente culturalmente e scientificamente vivace e all’avanguardia e, al contempo, di arricchimento personale. Dove si ha la possibilità far incontrare merito e opportunità e dove si decide il domani degli adulti che si diventerà. E non solo a livello professionale se pensiamo che Ornella e Vincenzo si sono conosciuti in Cattolica, così come Stefano con la sua fidanzata Lucrezia – che ha conseguito la laurea triennale e magistrale in Lingue – e anche Andrea che ha conosciuto, tra i chiostri bramanteschi dell’Ateneo, Chiara, una studentessa di Filosofia, che sarebbe diventata sua moglie... e chissà mai che, in futuro, anche i suoi figli non vogliano seguire le orme dei genitori e dei nonni, e degli zii in Cattolica!

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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