Considerazione quest’ultima profondamente sostenuta da Ornella e Vincenzo, i genitori di Stefano, Andrea e Simona, alumni rispettivamente della Facoltà di Lettere e filosofia e di Scienze politiche, che da sempre hanno descritto l’Ateneo del Sacro Cuore come «un luogo stimolante, dalla grande ricchezza culturale, da cui poter partire per gettare solide basi per il futuro».
Papà Vincenzo, che si è laureato nel 1985 all’indirizzo Economico di Scienze politiche con il professor Luigi Santamaria, docente di Statistica, definisce “anni ricchi di entusiasmo e curiosità” il suo tempo trascorso in Cattolica dove si era certi di trovare un piano di studi di alta qualità e un eccellente corpo docente”. Per l’alumnus Vincenzo - che è stato amministratore delegato e direttore di generale di varie aziende - il “plus” della Cattolica, e in particolare della sua Facoltà di Scienze politiche rispetto a quelle di altri atenei, risiedeva non solo in “un interessante e articolato piano di studi per le materie trattate” ma soprattutto nei professori con una conoscenza, una disponibilità e un’esperienza ineguagliabile. «Dovrei citarli tutti perché ognuno di essi contribuì a formare la mia persona e la mia professionalità: Alberto Quadrio Curzio, docente di Economia Politica, Sergio Zaninelli, docente di Storia Economica, Michele Zenga, docente di Statistica e poi Gianfranco Miglio, docente di Scienza della Politica e di Storia delle Dottrine Politiche, un grande personaggio, del quale noi studenti ne eravamo affascinati, riconoscendogli un’autorevolezza che lo ha reso unico e leggendario!».
Alle lezioni di questi autorevoli professori, al confronto con compagni di corso provenienti da tutta Italia e dall’estero che hanno arricchito “un network di rapporti personali che si è rivelato proficuo anche per la futura attività professionale” Vincenzo riconduce il valore aggiunto di una scelta universitaria «che subito mi ha permesso di inserirmi nel mondo del lavoro. Le competenze acquisite in quegli anni e aggiungo l’immagine di cui godeva, e gode, la Cattolica hanno favorito notevolmente tale processo. Ricordo che appena laureato mi arrivarono almeno sei offerte di lavoro di grandi gruppi aziendali, nazionali e multinazionali, nonché aziende di credito. Questo è a mio avviso, da alumnus, il principale valore aggiunto che ho ricevuto, perché quando un’università favorisce, al meglio, l’inserimento nel mondo professionale, credo abbia svolto ottimamente il suo compito».
Anche mamma Ornella - che nel 1984 si è laureata in Filosofia, con una tesi intitolata “William James empirista radicale”, elaborata con il professore, nonché Rettore dell’Ateneo, Adriano Bausola come relatore - conserva un ricordo più che positivo dei suoi anni nell’Ateneo di Largo Gemelli, nella grande Milano, dove si era trasferita per studiare, essendo di Como. «Sono stati anni spensierati ma anche di fermento, caratterizzati dal desiderio di poter approfondire tematiche che mi appassionavano e dalla facilità di incontro con persone che condividevano i miei stessi interessi culturali e con cui sono ancora oggi in contatto- racconta l’alumna Ornella, sottolineando come -quando, nel 1980, mi iscrissi al corso di laurea in Filosofia avevo le idee molto chiare: avevo frequentato il liceo classico e mi appassionava molto la filosofia, inoltre vivevo attivamente l’esperienza cristiana all’interno di un gruppo giovanile, da qui l’interesse ad approfondire il legame tra fede e ragione e a rispondere al quesito se la fede possa generare una cultura. La mia scelta è caduta, pertanto, subito sull’Università Cattolica, ma è stata anche avvalorata dalla consultazione e il confronto con i piani di studio dei corsi di Filosofia offerti dalle altre università».
La laurea in Cattolica ha infatti soddisfatto pienamente le aspettative di Ornella che spiega come «tutti i corsi che ho scelto hanno contribuito, ognuno a suo modo, a modellare la mia forma mentis. In particolare ricordo il fascino delle lezioni del professor Giovanni Reale e della professoressa Sofia Vanni Rovighi, con cui ho iniziato il mio percorso universitario, o il corso di Filosofia Teoretica del professor Bausola, con il quale mi sono laureata. Ma, in particolare, per me è stato importante acquisire la visione di ragione, mutuata da San Tommaso, come finestra aperta sulla realtà, da scoprire, interrogare, amare. Ancora adesso, dopo tanti anni, questa è la modalità con cui cerco di approcciare la mia vita e quindi anche il mio lavoro di insegnante».
Sia per Ornella che per Vincenzo l’esperienza più che positiva vissuta in Cattolica – frutto, come loro raccontano, dell’alta preparazione e disponibilità dei docenti, dell’ottima organizzazione dei corsi e degli appelli degli esami, degli adeguati servizi offerti (dalla biblioteca alle aule studio, alla mensa) ma soprattutto dal forte collegamento con il mondo del lavoro – ha determinato che fosse per loro naturale suggerire ai figli di immatricolarsi nella loro università. «Mia moglie ed io abbiamo consigliato e caldeggiato fin da subito la Cattolica ai nostri figli – afferma papà Vincenzo - certi che sarebbe stata un’ottima scelta per il loro futuro professionale. Loro faranno la loro strada, a noi rimane la soddisfazione di averli consigliati per il meglio considerati i positivi risultati raggiunti in università e già raccolti in ambito lavorativo. Sono agli inizi dei loro percorsi professionali, ma vi sono tutti i presupposti perché siano percorsi di alto profilo e questo, come era successo per noi, grazie a quanto studiato, vissuto, appreso nel proprio corso di studi universitario».
C’è un fil rouge che lega le esperienze e di riflesso le testimonianze di ogni componente della famiglia Cotticelli. Dai loro ricordi, dalle loro parole emerge la consapevolezza che laurearsi in Cattolica significa aver studiato in un ambiente culturalmente e scientificamente vivace e all’avanguardia e, al contempo, di arricchimento personale. Dove si ha la possibilità far incontrare merito e opportunità e dove si decide il domani degli adulti che si diventerà. E non solo a livello professionale se pensiamo che Ornella e Vincenzo si sono conosciuti in Cattolica, così come Stefano con la sua fidanzata Lucrezia – che ha conseguito la laurea triennale e magistrale in Lingue – e anche Andrea che ha conosciuto, tra i chiostri bramanteschi dell’Ateneo, Chiara, una studentessa di Filosofia, che sarebbe diventata sua moglie... e chissà mai che, in futuro, anche i suoi figli non vogliano seguire le orme dei genitori e dei nonni, e degli zii in Cattolica!