NEWS | DIRITTO

In cerca di giustizia: Martin Buber e il problema teopolitico di Israele

29 novembre 2021

In cerca di giustizia: Martin Buber e il problema teopolitico di Israele

Condividi su:

L’influenza di Martin Buber nel dibattito filosofico e teologico del secolo scorso, il contributo al dibattito sionista, contrapponendo un nuovo modello culturale e spirituale rispetto a quello di Teodoro Herzl più legato allo stato nazione europea, la prospettiva nel campo della giustizia riparativa.

Sono alcuni dei temi trattati da durante la lezione “In cerca di giustizia: Martin Buber e il problema teopolitico di Israele” svolta il 25 novembre da Cédric Cohen Skalli, direttore del Bucerius Institute for Research of Contemporary German History and Society, Department of Jewish History, University of Haifa, e organizzata dell’Alta Scuola “Federico Stella” sulla Giustizia Penale (ASGP) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per ripercorrere la storia intellettuale del Medioriente attraverso la riflessione di Martin Buber, filosofo, teologo e pedagogista austriaco naturalizzato israeliano (Vienna, 1878 – Gerusalemme, 1965), una tra le maggiori figure del secolo scorso.

Ad arricchire il dibattito sono intervenuti, dialogando con il professor Cédric Cohen Skalli, Gabrio Forti, direttore dell’Alta Scuola “Federico Stella” sulla Giustizia Penale (ASGP), e Claudia Mazzucato, docente di Diritto penale e Giustizia riparativa, moderati da Davide Assael, presidente di Lech Lechà. E’ toccato a quest’ultimo dare le coordinate dell’incontro: leggere la proposta buberiana come esempio di soluzione dei conflitti e interpretare il sionismo non esclusivamente in chiave politica, ma in modo più generale, nel contesto del dibattito sui modelli di relazione con l’altro.

Tanti i temi toccati nell’ampia relazione di Cédric Cohen Skalli che - nell’ambito del problema teo-politico di Buber - è partito dalla storia dell’impero ottomano e dalla normativa per la sicurezza del popolo (prevedendo anche un’equa tassazione e criteri adeguati per il servizio militare), fino ad arrivare ai genocidi di Armeni ed Ebrei che hanno comportato violenti rigetti del nuovo ordine liberale e civile nel secolo scorso.

Di rilievo l’idea di dialogo buberiano che non è dialogo liberale ma un dialogo di approfondimento delle sue radici esistenziali e religiose. Di qui il rapporto di Buber con il moderno. E ancora, nelle sue parole, il nazionalismo arabo come antidoto alle derive del fondamentalismo religioso che hanno devastato l’Europa nell’ambito dei i modelli politici proposti da Buber.

La professoressa Mazzucato si è poi soffermata su “una terra per due popoli” alla luce del principio dialogico di Buber, «il rapporto io-tu che non è rapporto di inimicizia, ma neppure di fratellanza, in relazione alla convivenza tra israeliani e palestinesi».

La prospettiva dell’Alta Scuola “Federico Stella” sulla Giustizia Penale è stata affidata al suo direttore Gabrio Forti, che ha rilevato come su tutti gli argomenti affrontati il tema di fondo riguarda la giustizia da un punto di vista più spicciolo fino a quello di giustizia geopolitica che coinvolge popoli e nazioni: «Le ingiustizie dei popoli che toccano anche la nostra vita quotidiana soddisfano la sete di giustizia e sono di grande interesse perché tutti siamo esseri morali».

Una soddisfazione condivisa all’inizio dell’incontro anche dal professor Guido Merzoni, preside della Facoltà di Scienze politiche e sociali, che – nell’ambito dell’interesse per la cultura e le tradizioni dei “fratelli maggiori ebrei” (come li chiamava san Giovanni Paolo II), caratterizzati da una cultura affascinante all’origine della civiltà europea e del suo universalismo - ha voluto citare la parola “popolo” presa in considerazione dalla Facoltà di Scienze politiche e sociali per il Centenario dell’Università, che durante il dibattito svolto è stata legata all’altro concetto molto significativo di fratellanza.

Della serie: non vi può essere un popolo senza fratellanza e senza l’ordinato vivere civile.

Un articolo di

Agostino Picicco

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti