NEWS | National Hugging Day

L’importanza di un abbraccio

19 gennaio 2024

L’importanza di un abbraccio

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Foto di Jonathan Sanchez su Unsplash


Il 21 gennaio ricorre la ‘Giornata mondiale dell’abbraccio’ - il National Hugging Day - che è stata istituita nel 1986, in Michigan, da parte del reverendo Kevin Zaborny per alleviare la nostalgia che spesso si prova al termine delle festività natalizie. Questa celebrazione dall'America si è poi gradualmente diffusa in tutto il mondo. L'importanza dell'abbraccio è stata ripresa anche da Facebook, che, a partire dall'aprile 2020, ha aggiunto un'apposita reaction per consentire agli utenti di abbracciarsi virtualmente nel pieno della pandemia da Covid-19.

L’abbraccio è uno dei gesti più semplici e rappresentativi dell'affetto umano e comporta molteplici benefici a livello fisico e mentale. L’abbraccio da solo può combattere il malumore, ridurre ansia in quanto il semplice gesto dell’abbracciare o quello di farsi abbracciare libera dopamina all’interno del nostro organismo, favorendo così la produzione e il rilascio di endorfine. Un toccasana per il corpo e la mente.

Approfondiamo il tema con la professoressa Chiara Ionio, docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione alla Facoltà di Psicologia, che in particolare indaga e spiega il ruolo degli abbracci nello sviluppo del bambino e il loro ruolo nel corso dello sviluppo.


È esperienza condivisa che ricevere un abbraccio, soprattutto se siamo turbati o se ci siamo fatti male fisicamente sia confortante: lo stress si scioglie e, in qualche modo, ci mette in uno stato d'animo migliore.

La ricerca sugli abbracci non è così ricca come ci si potrebbe aspettare, forse perché il gesto dell’abbracciare rientra tra i comportamenti che la maggior parte di noi fa senza pensarci. Tuttavia, recenti ricerche stanno approfondendo il ruolo degli abbracci nello sviluppo del bambino e il loro ruolo nel corso dello sviluppo. Già negli anni Cinquanta le ricerche di John Bowlby sottolineavano l'importanza del tocco materno. I suoi studi sono stati fondamentali per la formazione della sua teoria dell’attaccamento, mostrando gli effetti negativi che può avere la privazione dell’affetto fisico.

Del resto, il tatto è uno dei primi sensi che utilizziamo e, fin dalla nascita, può avere un'influenza calmante.

Uno dei motivi per cui i ricercatori ritengono che il tocco positivo e gli abbracci siano benefici è il rilascio di ossitocina (un ormone e neurotrasmettitore prodotto nell'ipotalamo e rilasciato dall'ipofisi) che ha sia complesse interazioni fisiologiche e altri effetti fisici nel corpo, sia effetti benefici sui nostri comportamenti emotivi e sociali.

Dal punto di vista fisico, le ricerche hanno sottolineato che i bambini che sperimentano un minore contatto fisico con i caregiver possano andare incontro a una condizione nota come “failure to thrive”, un fallimento della crescita fisica: l’assenza delle complesse interazioni dell’ossitocina può impattare negativamente sul rilascio degli ormoni della crescita.

Dal punto di vista dello sviluppo emotivo è emerso che i bambini che vengono abbracciati quando sono turbati e non riescono a esprimere i loro sentimenti, ricevano una rassicurazione che permette di calmare le loro paure e aiutarli a ritrovare un equilibrio nelle loro emozioni che non hanno ancora imparato regolare in maniera adeguata. Dal momento che i bambini non hanno ancora imparato a regolare le proprie emozioni, lo stress può persistere nel loro corpo (attraverso la produzione continua di adrenalina e cortisolo) fino a raggiungere livelli tossici impattando sulla loro salute mentale e fisica.

Le ricerche hanno inoltre sottolineato come i benefici degli abbracci persistano nel corso dello sviluppo con manifestazioni come difficoltà di memoria e ragionamento verbale, malattie fisiche, depressione e altre condizioni avverse.

Abbracciare un bambino in distress emotivo, dunque, non solo lo aiuta a calmarsi, ma gli permette anche di sperimentare la regolazione delle proprie emozioni. Questa fondamentale esperienza precoce è il modo in cui il bambino impara a sviluppare le capacità di autoregolazione emotiva e a costruire la resilienza. Un abbraccio è pertanto un importante fattore di protezione per affrontare le sfide più o meno impegnative che nel corso della vita, come bambino, adolescente, adulto e anziano, si presenteranno.

Un articolo di

Chiara Ionio

Chiara Ionio

Docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione - Università Cattolica

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