Democrazia, pace, diritti umani. Valori fondamentali che pensavamo inscalfibili, acquisiti e universalmente riconosciuti. Eppure, non è così. La guerra nel cuore d’Europa ne è l’esempio più lampante. Con il conflitto in Ucraina «ci siamo purtroppo accorti che il rispetto dei diritti umani non è una realtà ovunque condivisa» e che anzi «bisogna continuare a combattere per poterli riaffermare». Il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Franco Anelli spiega così le ragioni che hanno portato l’Ateneo a promuovere martedì 19 settembre l’iniziativa “Sinfonie di pace: dialoghi su democrazia e diritti umani”. Un dibattito a più voci organizzato contestualmente in occasione delle Giornate internazionali della Pace e della Democrazia, che si celebrano rispettivamente il 15 e il 21 settembre.
Secondo il rettore Anelli, «dopo il crollo del Muro di Berlino non si è innescato nel mondo, come invece si sperava, un processo di espansione della democrazia e del rispetto della persona». E allora «come riaffermare valori a rischio in troppi Paesi?», chiede la giornalista Annachiara Sacchi ai relatori che, raccolti attorno al tavolo della Sala Negri da Oleggio, prendono parte alla riflessione. «Ci troviamo in un contesto geopolitico in cui i diritti umani sono calpestati e ignorati», risponde Letizia Moratti, presidente dell’Associazione Genesi, da lei fondata nel 2020 con l’intento di favorirne la valorizzazione attraverso lo strumento dell’arte e che dal 2021 ha avviato una collaborazione con l’Università Cattolica nell’ambito del “Progetto Genesi. Arte e diritti umani”. Una collaborazione che si è concretizzata nella co-progettazione di iniziative di accompagnamento alla mostra itinerante della Collezione Genesi. Tra queste le conversazioni sui diritti umani dove esperti internazionali hanno dialogato con docenti dell’Ateneo, e che saranno raccolte in un volume sul tema di prossima pubblicazione.