La Facoltà è tra le più autorevoli e prestigiose in Italia, per la cura dedicata alla preparazione tecnica, culturale e umana, per il livello della sua ricerca scientifica per il rigore degli insegnamenti impartiti, per la capacità di riconoscere, stimolare e valorizzare il merito dei suoi studenti. Un’eccellenza che si è costruita in questo suo secolo di vita grazie alla presenza di Maestri che hanno sempre considerato il diritto «certamente tecnica raffinatissima, ma tecnica a servizio della persona e della società», come sostengono Giovanni D’Angelo, Pietro Franzina, Andrea Nicolussi, Gaetano Presti e lo stesso Stefano Solimano nella premessa al volume “Cent’anni di dialogo”.
Ecco perché, ha fatto eco il Rettore Beccalli, «mettere il diritto al servizio della persona e della società - potremmo dire del bene comune - può apparire una formula retorica. Ma non lo è nella misura in cui nella didattica, nella ricerca e nella terza missione si riesce a dimostrare come il diritto non è semplicemente un insieme di norme, ma appunto una tecnica raffinatissima che però non deve dimenticare di essere strumento al servizio di coloro che vivono in una comunità, un diritto come fondamento da sempre della convivenza civile. La missione dei docenti della Facoltà di Giurisprudenza è dunque quella di sviluppare sempre più efficacemente un sapere argomentativo, quindi uno studio dei fatti giuridici accompagnato da un efficace spirito critico. Mai come in questa epoca abbiamo bisogno di giovani con uno spiccato – e genuino – senso critico».
Una linea ininterrotta fra passato, presente e futuro confermata dal dibattito che ha contraddistinto la prima parte delle celebrazioni, animata nella sessione del mattino dagli interventi di illustri giuristi e studiosi del diritto provenienti da tutt’Italia. Tra loro, Giuseppe Comotti, docente all’Università degli Studi di Verona, Patrizia Giunti, docente all’Università degli Studi di Firenze, Attilio Gorassini, docente all’Università degli Studi Mediterranea Reggio Calabria, Mariella Magnani, docente all’Università degli Studi di Pavia, Antonio Padoa Schioppa, emerito all’Università degli Studi di Milano, Carlo Enrico Paliero, emerito all’Università degli Studi di Milano, Lorenzo Sacconi, docente all’Università degli Studi di Milano, Giorgio Sacerdoti, emerito all’Università L. Bocconi Milano, Aldo Sandulli, docente alla LUISS Roma, Alberto Scerbo, docente all’Università Magna Graecia – Catanzaro, Valerio Tavormina, già docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Lorenza Violini, docente all’Università degli Studi di Milano.
A concludere le celebrazioni, l’evento pomeridiano promosso in collaborazione con la community #AlumniUnicatt con le testimonianze di professori emeriti, ex studenti della Facoltà, docenti e giovani laureati. Un’occasione per ricordare non solo i Maestri che dal 1924 in poi hanno insegnato nella Facoltà, ma anche per riflettere sulle sfide future del diritto che, come ha affermato il Preside Solimano affidandosi alle parole di Padre Gemelli, se vuole essere «integrale» e «organico» non può ridursi a commenti e analisi, ma va inquadrato nella storia e concepito come «prodotto dello spirito umano».