C’è anche il contributo degli studenti della laurea magistrale in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere della sede di Brescia nella realizzazione di VeLo – La Veronica e la Lombardia. In cammino lungo gli antichi itinerari di acqua e di terra.
In occasione del Giubileo della Speranza la mostra diffusa, in programma dal 21 aprile all’11 novembre, diventa l’occasione per scoprire luoghi e siti d’interesse storico culturale sparsi lungo le provincie lombarde e nei quali sono state rinvenute testimonianze iconografiche che raffigurano Santa Veronica.
Iniziativa di Ateneo sulla Speranza
Il progetto nasce dalla scoperta del legame tra la Lombardia e il culto della Santa, una donna che - ricevendo il velo con impresso il ritratto di Gesù - diede il suo nome alla famosa reliquia romana divenuta icona della Passione: il velo della Veronica.
Tra le ventuno destinazioni, compaiono Soncino (CR), Clusone (BG), Ponte in Valtellina (SO), Villanterio (PV), Asola (MN), Vimercate (MB), Santa Maria del Monte (VA), Galliano (CO), Santa Maria Hoè (LC) – sede della più antica raffigurazione nota di Santa Veronica con il velo in Italia - Lodi, Milano ma anche il Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo (BS), sulle sponde del Sebino, e il Santuario della Madonna del Carmine a San Felice del Benaco (BS), sul Lago di Garda.
In ognuno di questi luoghi è visibile il contributo degli studenti del corso magistrale in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere della sede di Brescia che «hanno tradotto la totalità dei pannelli descrittivi presenti lungo tutto il percorso, tenendo conto sia della terminologia specialistica del settore artistico sia di quella utile alla descrizione turistica e paesaggistica dei luoghi. Un plus nel percorso formativo magistrale che non avremmo avuto senza questa mostra» racconta Amanda Murphy, ordinario di Lingua, traduzione e linguistica inglese in Cattolica e membro dell’Associazione Il Volto Ritrovato, ente promotore del progetto espositivo.
Come punti da unire su una mappa geografica, ad ogni “Veronica” da scoprire è abbinato un tracciato nella natura, adatto anche a famiglie con bambini, che conduce ai siti d’interesse percorrendo alcune dei cammini solcati dai pellegrini in epoca medioevale.
Oltre alla traduzione ita/eng gni pannello riporta inoltre un QR Code attraverso il quale è possibile ascoltare l’audioguida con in inglese. Le voci che accompagnano i turisti e visitatori sono quelle di Megi Perlala e Marta Molinari Bertassi, nell’autunno 2024 laureande alla Magistrale in Lingue, nel frattempo divenute alumne della facoltà.
L’insieme delle opere permette di osservare la coerenza degli attributi iconografici ricorrenti - come la tunica verde, il manto rosso con cappuccio e il sudario è sempre steso dalla donna – ma anche l’evoluzione nella raffigurazione del volto di Cristo impresso sul panno, che da sereno, secondo la tradizione orientale, inizia ad assumere tratti sempre più sofferenti, scuri, con il capo coronato di spine.
Se la tradizione giubilare conduce sempre a Roma verso reliquia ivi conservata e però vero che il progetto rappresenta «un’occasione per apprendere qualcosa in più sulla reliquia a cui fanno riferimento Dante e Petrarca nelle loro opere letterarie, e sulla diffusione del culto della Santa in Lombardia dove tutt’oggi si trovano alcune chiese medievali a lei dedicate» nota Murphy.