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Lo sport insegna

07 dicembre 2021

Lo sport insegna

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«I primi mesi della pandemia sono stati sicuramente angoscianti, mentre molti sostenevano la tesi che le Olimpiadi, programmate per l’estate del 2020, non si sarebbero tenute. Invece, insieme alle Paralimpiadi, i Giochi Olimpici si sono svolti a Tokyo, sono stati un vero successo, con un grande seguito televisivo e importanti risultati sportivi, e tra due mesi si svolgeranno i Giochi Olimpici invernali a Pechino: due grandi traguardi in due nazioni, Giappone e Cina, estremamente attenti alle procedure organizzative e di sicurezza, che permettono a tutti gli atleti di veder riconosciuti i propri sforzi di allenamento quotidiani e la propria missione sportiva» così ha aperto il suo intervento il presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano Giovanni Malagò, ospite insieme all’atleta Viviana Bottaro, karateteka vincitrice della medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, all’evento che si è tenuto il 3 dicembre nell’Auditorium della Sede di Roma dell’Università Cattolica dal titolo “Lo sport italiano durante e dopo la pandemia”, moderato dal giornalista Marco Franzelli.

L’incontro è stato promosso dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (ALTEMS) – Facoltà di Economia dell’Università Cattolica nel campus di Roma, nell’ambito del ciclo di seminari sul tema “Scienza e Politica per la lotta al Covid-19”, ideato dal professor Walter Ricciardi, Ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e consigliere del Ministro della Salute per l’emergenza da coronavirus, e dal dottor Agostino Miozzo, già coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico del Ministero della Salute.

Lo sport italiano, quello agonistico e vincente, quello praticato a livello amatoriale e le prospettive per quello che sarà durante e dopo la pandemia: questi i temi discussi nell’evento, grazie alle testimonianze dirette dei due ospiti e i punti di vista della Medicina e della Sanità pubblica e dell’Organizzazione e del management all’interno del “sistema salute”, per disegnare un orizzonte di possibilità in vista dei prossimi appuntamenti sportivi, nazionali e internazionali, immaginando le tappe più importanti per il prossimo periodo.

«Durante il lockdown mi sono allenata nella mia abitazione – ha raccontato Viviana Bottaro – Appresa la notizia dello slittamento delle Olimpiadi nel 2021, ho continuato a farlo, essendo già qualificata, con l’obiettivo di non fermarmi e migliorare la tecnica. Nel luglio 2020 a causa di un incidente stradale mi sono fermata: ho trascorso i sei mesi successivi in una clinica, fra la riabilitazione e precise misure di sicurezza, lontana da familiari e parenti. Ad aprile 2021 sono tornata sul tatami e in tre mesi ho preparato l’Olimpiade. È stato bello mettersi alla prova e sicuramente sono cresciuta molto anche dal punto di vista umano. Dopo questo percorso, personale e sportivo, per me la medaglia di bronzo vale più di un oro».

«L’attività fisica e lo sport sono due dei principali determinanti di salute, – ha detto il professor Ricciardi – insieme all’alimentazione e a un corretto stile di vita: per questo sempre, anche nel momento più drammatico della pandemia, anche nella fase di lockdown, abbiamo tutelato l’attività fisica, autorizzandola in prossimità della propria abitazione, mentre lo sport professionistico diventava un elemento di ‘superdiffusione’, ad esempio negli stadi di calcio. Ora le attività sportive sono riaperte e accessibili in piena sicurezza, dopo una grande estate di successi, “balsamo” importante per il nostro Paese a seguito di un periodo così complicato e difficile e accanto alla riapertura in particolare delle palestre, luoghi importanti per un’attività che, insieme a quella scolastica, incide in maniera importante anche sulla salute mentale, soprattutto dei più giovani».

«Nella fase iniziale della pandemia la nostra analisi è stata puramente scientifica, legata essenzialmente al rischio di trasmissione del virus – ha detto il dottor Miozzo – Siamo stati i primi a decidere la misura di lockdown, anticipando di molto anche altre scelte internazionali, siamo stati soli in certi momenti e questo, a livello europeo, ha avuto un impatto importante proprio nel mondo dello sport, con decisioni diverse e spesso opposte nei vari Paesi. Quando si è tornati a un tentativo di normalità abbiamo iniziato ad analizzare i diversi problemi che il periodo di chiusura aveva generato, quelli della cosiddetta “pandemia mentale”, anche relativa all’attività sportiva, impedita o molto limitata, sia per le persone anziane che hanno bisogno di movimento sia per i bambini che devono fare sport, mancanti tutti di spazi di libertà, necessari per una vita equilibrata e sana poiché l’attività motoria è terapeutica per tutti».

E dal presidente Malagò un nuovo appello alla vaccinazione nel mondo dello sport: «Il CONI è già stato protagonista di due grandi campagne di sensibilizzazione: la prima, nel pieno del lockdown, in cui i nostri “portabandiera”, gli atleti più famosi, mostrarono che gli “eroi”, le persone che tutto il Paese doveva ringraziare, erano i medici e tutto il personale ospedaliero in prima linea. La seconda, subito dopo le Olimpiadi quando i nostri atleti medagliati d’oro hanno dato nei canali televisivi e Social il proprio contributo alla sensibilizzazione sul tema della vaccinazione che è e rimane fondamentale per superare la pandemia».

«Ancora una volta lo sport insegna – ha detto il professor Americo Cicchetti, Ordinario di organizzazione aziendale alla Facoltà di Economia e direttore dell’ALTEMS, nelle conclusioni del meeting – Grazie agli ideatori di questo ciclo di seminari per aver costruito insieme questa serie di incontri, al Presidente Malagò per la disponibilità e per le sue parole e a Viviana Bottaro che ci ha insegnato realmente il significato di resilienza, condividendo con noi un’esperienza che può davvero diventare un caso di studio nei corsi di Management riguardo al modo di affrontare situazioni di stress e difficoltà: lo sport è sicuramente salute, ma è anche un insegnamento nello sviluppo di competenze fondamentali per chi governa sistemi complessi come quelli della sanità».

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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