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Se la ricerca torna per migliorare il Paese. La storia di Lucia Corno

29 gennaio 2021

Se la ricerca torna per migliorare il Paese. La storia di Lucia Corno

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«Se tutti i talenti italiani all’estero tornassero in Italia la ricerca funzionerebbe meglio, le università funzionerebbero meglio, l’Italia funzionerebbe meglio. Nel nostro Paese si può fare ricerca e si può fare della buona ricerca». Parola di Lucia Corno, docente di Economia dello sviluppo in Università Cattolica.

C'è anche lei tra i protagonisti de I ritornati, la web serie in quattordici episodi realizzata dall’agenzia 9colonne con il sostegno della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Expat, nuova mobilità, cervelli in fuga, la serie è una raccolta di brevi biografie di chi ha saputo mettersi in gioco ed è tornato nel nostro Paese con un bagaglio culturale più ricco e una formazione competitiva. Nella serie Lucia Corno racconta la sua esperienza all’estero e i suoi traguardi: dopo aver conseguito il PhD in Economics all’Università Bocconi, si è trasferita a Londra dove è stata borsista post-dottorato all'University College London e assistant professor alla Queen Mary University

«Ho deciso di partire perché avevo voglia e bisogno di fare un’esperienza fuori dall’Italia avendo studiato principalmente qui – racconta la professoressa – ho deciso di tornare perché ho avuto due buone opportunità: qui alla Cattolica e contemporaneamente con il Leap, il Laboratory for Effective Anti-poverty Policies in Bocconi».

Con il rientro in Italia ha beneficiato della legge sui talenti: «Vuol dire avere uno sgravio fiscale sul proprio stipendio. È stata molto utile».  Lucia Corno ha ricevuto il prestigioso ERC Starting Grant, uno dei premi del Consiglio europeo della ricerca per progetti altamente innovativi. Il suo, intitolato “Harmful Traditions, Women Empowerment and Development”, si propone di studiare il ruolo delle norme sociali “dannose” - matrimoni precoci, mutilazione genitale femminile (MGF) e stiramento del seno (breast-ironing) - sullo sviluppo economico.

«Consiglio ai miei studenti di fare assolutamente un’esperienza all’estero – aggiunge la Corno – per acquisire tutte le skill necessarie, diventare ricercatori completi, a 360 gradi. E poi ovviamente ritornare in Italia. Per far rientrare i giovani ricercatori è però necessario lavorare sugli stipendi: la ricerca è importante. Va pagata».

La web serie, online sul canale Youtube della Farnesina, racconta “quattordici storie di un’emigrazione vincente, circolare, con una partenza e un ritorno”, spiega Luigi Maria Vignali, Direttore generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina, che ha promosso il progetto: «le esperienze maturate all'estero dai nostri ragazzi arricchiscono il Paese, portano idee e processi innovativi».

Un articolo di

Valentina Stefani

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