Confindustria Brescia e OpTer (Osservatorio per il territorio: impresa, formazione, internazionalizzazione) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore lanciano un nuovo strumento di analisi, intitolato BFocus e dedicato ad approfondire le dinamiche economiche globali lette attraverso la prospettiva bresciana.
«L'iniziativa BFocus, ultimo frutto della consolidata collaborazione tra l’Università Cattolica e Confindustria Brescia, è un progetto unico nel suo genere, realizzato per fornire alle imprese, alle associazioni e a tutti gli stakeholder del territorio della provincia di Brescia un'analisi periodica delle principali dinamiche economiche globali, interpretate attraverso una prospettiva bresciana e inserite nel contesto attuale di transizioni multiple, quali quella economico-sociale, quella ambientale, quella digitale e, non ultima per importanza, quella geopolitica» commenta Giovanni Marseguerra, direttore di OpTer.
In poche pagine, pubblicate con cadenza periodica, BFocus ha infatti l’obiettivo di semplificare temi economici complessi, costituendosi “bussola” essenziale per gli imprenditori del territorio.
Il primo numero si sofferma sull’export bresciano e sulla significativa differenza tra le dinamiche registrate, a seconda che il calcolo sia effettuato a valori correnti e a valori costanti.
In base alle elaborazioni del gruppo di lavoro su dati Istat, infatti, nel periodo tra il 2019 (ultimo anno di relativa “normalità” prima della pandemia e della successiva oscillazione dei prezzi) e il 2023 le esportazioni bresciane a valori correnti sono cresciute, complessivamente, del 25%, mentre le vendite all’estero calcolate a prezzi costanti hanno registrato una contrazione del 5%.
Proprio per le diverse criticità che contraddistinguono sia l’export a valori correnti che l’export a valori costanti, il gruppo di lavoro ha quindi calcolato una terza modalità di rappresentazione delle esportazioni, che considera solo l’inflazione “buona” (dovuta all'aumento della qualità dei beni esportati), ovvero l’export parzialmente deflazionato.
«Grazie alla collaborazione tra il Centro Studi di Confindustria Brescia e OpTer dell’Università Cattolica, siamo riusciti ad avere una visione più profonda del complesso tema dell’export, contenuta nel primo numero di BFocus» commenta Mario Gnutti, vicepresidente di Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione. «In particolare, la scomposizione dell’indicatore ci ha consentito di ragionare in modo più consapevole sull’andamento reale delle esportazioni bresciane tra 2019 e 2023, periodo su cui ha inciso in modo evidente la pandemia, con tutte sue conseguenze, insieme alle ormai note variabili geopolitiche mondiali. Ne esce l’istantanea di un Made in Brescia che, pur segnando un -5% a valori costanti, è riuscito a compensare la diminuzione della quantità aumentando la qualità dei suoi prodotti. Avevamo già una percezione del fenomeno, ma questa analisi ha consentito di quantificarlo in modo più puntuale».
Come nota il professor Marseguerra, ordinario di Economia politica nella Facoltà di Scienze politiche e sociali «lo scopo è quello di dotare gli imprenditori di strumenti e di informazioni essenziali per prendere decisioni complesse orientate al futuro, contribuendo così alla crescita e al successo delle imprese locali. Il primo numero di BFocus affronta un tema chiave per comprendere le dinamiche competitive in atto. Un risultato per certi versi straordinario in un contesto economico globale caratterizzato da un susseguirsi continuo di crisi».