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Next Generation Eu, la transizione energetica sulla porta di casa

22 aprile 2022

Next Generation Eu, la transizione energetica sulla porta di casa

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Il fabbisogno energetico e la transizione dall'approvvigionamento fossile a quello green sono stati il cuore degli ultimi laboratori Next Generation Eu promossi dal professor Francesco Timpano nell’ambito della laurea magistrale della Facoltà di Economia e Giurisprudenza del campus di Piacenza dell'Università Cattolica.

Da due anni, durante il corso di politica economica, gli studenti sono coinvolti sui temi inerenti il PNRR in un percorso che si concluderà il 10 maggio con un Hackathon in cui i ragazzi metteranno le loro idee sul tavolo.

Tanti i seminari che si sono succeduti quest’anno - «l’obiettivo è portare gli studenti nel cuore dell’attualità per non farli navigare nell’iperuranio» spiega Timpano in modo colorito - gli ultimi dei quali hanno rivolto l’attenzione alla transizione energetica, spinta dalla crisi di materie prime e dall’aumento del prezzo energia, fattori innescati anche dal conflitto in Ucraina.

«Prendendo spunto dalla missione 2 e 3 del PNRR - dice Timpano - abbiamo fornito ai ragazzi un quadro del funzionamento dei mercati dell’energia e del gas, valutando anche la prospettiva tecnologica e dei meccanismi di produzione e generazione dell’energia. Durante il seminario dell’ingegnere Agostino Albertazzi è emerso un Paese con limitate fonti energetiche, anche per il fatto che per l’approvvigionamento può essere più conveniente rivolgersi al mercato, piuttosto che produrre in proprio. L’unica eccezione per l’Italia è l’energia idroelettrica, tra l’altro rinnovabile, di cui abbiamo disponibilità, per il resto occorre trovare altre soluzioni».

Timpano plana poi sull’attualità. «Ora, il problema è che con l’aumento dei costi e il venire meno dell’affidabilità della Federazione Russa occorre ricostruire il mix energetico. Abbiamo fatto una scelta forte, quella di andare su fonti rinnovabili, anche perché il Pnrr permette di investire su queste fonti. Quello che è accaduto in Ucraina ha riportato al centro dell’attenzione il tema politico di affidabilità delle controparti».

Per Timpano, infatti, l’intervento russo in Ucraina potrebbe avere ragioni per così dire energetiche. «Ci stava che l’Europa facesse accordi con la Russia per l’energia, che fino a un anno fa era considerata moderatamente affidabile. D’altronde dico sempre agli studenti che l’Europa ha come principale obiettivo la generazione della pace, cosa riuscita per settant’anni. Adesso la Russia, che ha collaborato sull’energia strettamente con l’Europa, ha ha cambiato idea. Mi sono allora posto la domanda: avere posto l’enfasi sulla transizione energetica e sull’affrancamento dalle fonti fossili come gas e petrolio, cosa peraltro giusta, ha influito sulle scelte recenti della Federazione Russa?».

Uno spunto di riflessione che potrà trovare spazio anche martedì 26, quando si terrà il seminario con Massimiliano Bianco, nel recente passato amministratore delegato di Iren, il quale interverrà sul ruolo giocato dalla finanza sul mercato dell’approvvigionamento energetico.

Un articolo di

Filippo Lezoli

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