La scrittura, ancora oggi, può rappresentare per i ragazzi una via di fuga dai problemi e allo stesso tempo una via d’accesso per costruirsi nuove possibilità.
Questo concetto racchiude perfettamente il messaggio del concorso Opera Prima, di cui giovedì 16 maggio, a Milano, si è svolta la premiazione per l’annata 2023/2024 nell’Aula Sant’Agostino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il concorso di scrittura creativa - promosso dall’Istituto Toniolo e Apis - Associazione per il Sapere - aperto ai ragazzi delle scuole secondarie e agli universitari, prevedeva, quest’anno, il tema “Il futuro che sono, desideri timori e aspettative per la persona che diventerò”, un argomento che ha permesso ai concorrenti di misurarsi con i loro dubbi e le loro paure in un periodo storico così incerto.
Tutti i giudici del concorso, infatti, hanno notato nei racconti la preoccupante presenza del concetto di depressione, se pur con una gran voglia di reagire a questa condizione, sottolineando anche come si stia imponendo sempre di più un modello volto alla competizione tra persone, invece che alla collaborazione, una specie di ambizione per cui si sacrifica tutto.
Durante la cerimonia sono intervenuti anche i giudici del concorso, in particolare Luigi Garlando, firma di punta della Gazzetta dello Sport e autore di libri per ragazzi, e Luigi Ballerini. Il primo ha raccontato di essersi appassionato alla lettura e alla scrittura grazie al libro “Non sparate sui Narcisi”, la storia di un’amicizia magica che lo ha incantato. Ballerini, invece, ha sottolineato l’importanza della scrittura di racconti, che permette ai ragazzi di immedesimarsi in tanti personaggi e situazioni diverse tra loro.
Appena prima dell’annuncio dei vincitori, alcuni studenti dei Master in Editoria dell’Università Cattolica hanno intervistato Luigi Garlando. Il giornalista e autore ha raccontato come si approccia alle storie: «Lo scrittore è un cacciatore di scintille, le cerca in giro per il mondo e poi le fa divampare. É necessario emozionarsi per ciò che si racconta». Alla domanda su come si coniughi il lavoro del cronista sportivo con quello dello scrittore la risposta è franca e immediata: «L'obbligo della chiarezza e della semplicità, nella scrittura non sono mai punti di partenza ma di arrivo». L’autore ha spiegato di non essere cresciuto con la passione per la lettura: «Si pensa che lo scrittore nasca in culla, ma non è vero. É importante trovare qualcuno che ti accompagni nelle librerie, che ti insegni ad andarci come si va a casa di un amico, non come in un supermercato». In questo senso è fondamentale il ruolo educativo degli autori, in particolare di chi scrive per i ragazzi: «Non vuol dire fare il grillo parlante - puntualizza Garlando - ma serve un contenuto che faccia pensare, anche nella leggerezza». L’inventore delle Cipolline ha ribadito il valore formativo e culturale dello sport: «Credo che non ci siano palestre migliori per la socialità e per la legalità: lo sport è educazione, non solo fisica».
E non è un caso che per la sesta edizione, in programma per l’anno scolastico 2024/2025, il tema scelto sia “Pagine di sport – Dentro ogni sport, una storia da raccontare”.