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Ordini regolari medievali, in Cattolica un seminario permanente

13 settembre 2021

Ordini regolari medievali, in Cattolica un seminario permanente

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Fin dagli anni Cinquanta l’Università Cattolica ha dedicato particolare attenzione allo studio delle istituzioni ecclesiastiche, della storia del monachesimo e degli Ordini religiosi. Il centenario della fondazione dell’Ateneo offre oggi lo stimolo a riprendere in modo organico questo filone di studio, istituendo un ambito di incontro e di promozione delle ricerche in atto nella nostra Università e in campo internazionale. Nasce così un percorso nuovo di studio e di ricerca, un Seminario permanente. Intitolato al fondatore dell’Ateneo, Agostino Gemelli, si pone l’obiettivo di tenere viva la feconda tradizione di studi in questo settore.

«La storia comparata degli Ordini religiosi è un focus molto interessante – spiega Maria Pia Alberzoni, docente di Storia medievale e direttore scientifico del corso – , perché ci aiuta per esempio a conoscere i sistemi di governo che hanno formato la politica europea, che hanno fornito un’impronta fondamentale alla storia costituzionale del nostro continente. Intendiamo quindi proporre una visione più complessiva della vita regolare nel medioevo. Il nostro ispiratore è Agostino Gemelli, frate Minore, cultore della storia di Francesco d’Assisi e delle origini dei frati dell’Ordine. Gemelli teneva tantissimo a questa missione dell’Università e della casa editrice Vita e Pensiero, tanto da dare vita a diverse collane finalizzate a far conoscere la vita di Francesco e dei primi frati Minori».

Un articolo di

Francesco Berlucchi

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Padre Gemelli è anche autore del libro dal significativo titolo Il Francescanesimo. «Lui stesso ha inventato questo termine – continua la professoressa Alberzoni – Ha scritto quest’opera con la volontà di ripercorrere la storia di Francesco e dei frati Minori fino agli inizi del Novecento, con l’intento di farla conoscere anche negli ambienti universitari. Una finalità non solo di carattere devozionale, dunque, ma scientifico». Risulta quindi ancor più importante il luogo scelto come punto di riferimento culturale di questo percorso: la Biblioteca Francescana, che si trova accanto al convento di Sant’Angelo, nel centro di Milano.

Un luogo ricco di storia, presso il quale hanno sede le Edizioni Biblioteca Francescana. «Abbiamo avviato un progetto di catalogazione unica con la nostra biblioteca di Ateneo – prosegue –, in modo da favorire la fruizione del patrimonio librario, che è molto specifico e dedicato agli studi francescani. Ma questo luogo è importante anche perché qui ha dimorato Agostino Gemelli prima di trasferirsi definitivamente all’interno dell’Università. È un luogo di incontro, e noi siamo interessanti ad approfondire la sua vocazione».  

L’attività del Seminario permanente viene inaugurata il 22 ottobre con l’inizio del nuovo Corso di Alta Formazione “La vita regolare nel medioevo in una prospettiva di storia comparata (secoli XII-XIII)”. «Abbiamo invitato personalità di spicco nel campo della storia non solo francescana, ma più in generale degli Ordini religiosi medievali. Tra questi, Gert Melville della Forschungsstelle für vergleichende Ordensgeschichte di Dresda, Jacques Dalarun dell’Institut pour l’histoire et la recherche des textes di Parigi, Mons. Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento e studioso di francescanesimo medievale, Aleksander Horowski dell’Istituto Storico dei Cappuccini di Roma, Jochen Johrendt della Bergische Universität di Wuppertal».


«Se vogliamo conoscere la storia dei secoli centrali del medioevo – conclude la professoressa Alberzoni - le principali informazioni si trovano nelle fonti relative alle diverse forme di vita regolare, femminile e maschile. Il loro stile di vita, le forme di governo e il rinnovamento spirituale via via sperimentato rimangono un punto di riferimento imprescindibile per conoscere la nostra civiltà. Il nostro Corso vuole dunque creare un luogo di confronto tra cultori della storia del Medioevo, attenti alle diverse forme di vita regolare e alla loro incidenza in ambito religioso, sociale e politico. Incrementando il proficuo dialogo tra la medievistica italiana e quella internazionale».

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