«L’Università Cattolica investe nuovamente sulla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali perché quella dell’intelligenza artificiale, degli algoritmi e della loro comprensione è la strada del futuro. È una grandissima opportunità su cui costruire i prossimi cinquant’anni». Il rettore Franco Anelli, a Brescia per l’avvio delle celebrazioni per il mezzo secolo di vita della facoltà, assume un nuovo impegno con la città e il territorio.
Un investimento che si traduce nella scelta dell’Ateneo di entrare nel cuore delle sfide più stimolanti della scienza e della tecnologia. Anche di quelle in cui lo spazio della comprensione deve ancora allargarsi. «Per noi la matematica è per definizione credibile (“la matematica non è un’opinione”, si dice) eppure non è più sempre così». Ci spinge verso territori che ci impensieriscono. «Fino a poco tempo fa ci spaventava solo per la paura che ci faceva la professoressa di matematica. Oggi ci preoccupa per le nuove frontiere, non sempre facilmente comprensibili, a cui ci sta conducendo la tecnologia».
È un impegno che l’Università Cattolica intende affrontare forte di una sensibilità che, ha ricordato il Rettore, le appartiene fin dalla fondazione nel 1921 e che trova corrispondenza nella biografia intellettuale di padre Agostino Gemelli. «La formazione medica, la collaborazione con Camillo Golgi, di cui era allievo, e poi le pionieristiche ricerche in psicologia sperimentale testimoniano la consapevolezza dell’importanza delle scienze nella proposta di sapere integrato che ha sempre caratterizzato il nostro Ateneo», ha affermato Anelli, sottolineando come questo stesso spirito sostenga oggi lo sforzo interdisciplinare della Cattolica, specie nel rapporto tra le facoltà per le quali la dimensione scientifica – di base e applicata – rappresenta un tratto distintivo: questa di Brescia, Scienze agrarie, alimentari e ambientali a Piacenza e Cremona e Medicina a Roma.