NEWS | Milano

Perché proteggere i valori fondanti dell’Unione europea

05 dicembre 2023

Perché proteggere i valori fondanti dell’Unione europea

Condividi su:

I valori fondanti dell’Unione europea: è stato questo il tema al centro del convegno che venerdì 24 novembre si è svolto nell’Aula Magna dell’Università Cattolica. Un incontro che ha costituito anche l’occasione per presentare il volume curato dalla Commissione europea “70 anni di diritto dell’Unione - un’Unione al servizio dei suoi cittadini”.

Nel suo saluto introduttivo, il rettore Franco Anelli, ha evidenziato che oggi è a rischio l’esistenza di valori che venivano dati per assodati nell’Unione europea, e per questo sono necessari interventi e strumenti per la loro tutela e difesa. Si tratta infatti di valori che, come ha sottolineato Marta Cartabia, presidente emerito della Corte costituzionale, erano considerati come “precostituiti”, in quanto insiti nelle tradizioni costituzionali degli Stati membri e, quindi, che non necessitavano di essere “costituiti” all’interno di specifiche disposizioni dei Trattati. Al riguardo, Francesco Bestagno, consigliere giuridico della Rappresentanza d’Italia a Bruxelles e organizzatore del convegno, ha posto l’accento su come la Corte di giustizia abbia recentemente affermato che i valori che il Trattato definisce fondanti dell’UE “fanno parte dell’identità stessa dell’Unione” e che quest’ultima “deve essere in grado di difendere detti valori”: se si pensa al fatto che nei Trattati istitutivi delle Comunità europee non vi era traccia né dei principi dello Stato di diritto, né dell’esigenza di tutela dei diritti umani, si può cogliere quanta strada sia stata percorsa sino ad oggi.

Attualmente l’art. 2 TUE, introdotto dal Trattato di Lisbona, sancisce che l’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani. E il rispetto di tali valori rappresenta la condizione imprescindibile per l’adesione all’Unione. Questo patrimonio di principi e valori è chiamato a orientare l’intero orizzonte di azione dell’Unione europea, soprattutto in favore delle future generazioni alle quali è intitolato lo stesso programma “Next Generation EU”, come ricordato da Claudia Colla, capo della Rappresentanza regionale della Commissione Ue a Milano. Si tratta di valori che trovano spazio anche nella proposta di riforma dei Trattati approvata nei giorni scorsi dal Parlamento europeo, sulla quale è intervenuto l’On. Giuliano Pisapia, che ha rimarcato la necessità di rafforzare il ruolo dell’istanza parlamentare all’interno delle procedure decisionali dell’Ue e di espandere l’impiego del voto a maggioranza nell’adozione degli atti dell’Unione.

Sul valore dello Stato di diritto, o Rule of Law, si è concentrata, in particolare, la maggior parte degli interventi. Questo principio rappresenta il pilastro centrale della democrazia liberale, in quanto esprime l’idea che l’autorità pubblica deve agire nel pieno rispetto del diritto e che i poteri dello Stato devono essere separati e bilanciati tra loro. La protezione della Rule of Law è stata al centro di numerose pronunce della Corte di giustizia, come ha posto in luce Massimo Condinanzi, da un lato, per i ricorsi proposti dalla Commissione contro singoli Stati membri; dall’altro, per i frequenti quesiti posti alla Corte in via pregiudiziale da parte di giudici nazionali di diversi Stati. Anche le altre istituzioni concorrono alla tutela dello Stato di diritto con vari strumenti, quali ad esempio le misure di sospensione di finanziamenti in base al recente regolamento che consente di proteggere la sana gestione finanziaria dell’Ue rispetto a violazioni dello Stato di diritto, come ha illustrato Carlo Biz, membro del servizio giuridico della Commissione europea e alumnnus dell’Università Cattolica.

Il rispetto dei valori fondanti dell’Ue al suo interno è anche necessario per la credibilità dell’Unione verso gli Stati terzi. Come sottolineato da Margherita Bruti Liberati, membro del servizio giuridico della Commissione europea, l’Unione promuove il rispetto di un alto livello di tutela dei diritti fondamentali anche all’esterno dei propri confini, ad esempio in materia di data protection oppure condizionando le proprie relazioni commerciali al rispetto dei propri principi e valori fondanti. Nella relazione che ha concluso il convegno, la professoressa Maria Eugenia Bartoloni ha invece indicato come la frammentazione dell’azione esterna dell’Ue tra PESC e politiche materiali renda complessa l’individuazione dei poteri di cui l’Ue può disporre per promuovere i propri valori all’estero.

Dagli interventi è emerso chiaramente che il tema dei valori, e in particolare dello Stato di diritto, interessa tutti noi. Infatti, richiamando le parole con cui la professoressa Cartabia ha concluso la sua relazione, “parlare di Stato di diritto significa parlare della nostra libertà”.

Un articolo di

Matteo Manfredi

Matteo Manfredi

Assegnista di ricerca in Diritto dell’Unione europea

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti