Formazione e ricerca sono la chiave per uscire definitivamente dalla crisi pandemica, ricercatori e atenei avranno un ruolo decisivo per guidare il paese verso transizione digitale ed ecologica grazie ai fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dal governo italiano. Durante l’incontro “Università e Ricerca nell’epoca del cambiamento” organizzato nel corso del Meeting di Rimini e moderato dal professore di Biochimica dell’Università Milano-Bicocca Davide Prosperi sono state affrontate le sfide che il mondo accademico dovrà affrontare nei prossimi anni per costruire la società post pandemica.
Il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Franco Anelli, in dialogo con il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta e con il presidente del Centro Nazionale di Ricerca Maria Chiara Carrozza, pone l’attenzione sull’importanza della conoscenza per affrontare le sfide poste dalla tecnologia e dalla fine della società industriale per come siamo abituati a concepirla: «Il Coronavirus ci ha messo davanti a una drammatica carenza di conoscenza. La gente ha prima delegato il potere agli scienziati ma poi ha cominciato a ritenerli stupidi perché si contraddicevano tra loro. In realtà questo si chiama metodo scientifico ma se la società non è colta non lo può capire. Per farlo occorre essere portatori a propria volta di conoscenza».