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Portfolio simulation project, università e imprese sempre più vicine

07 ottobre 2024

Portfolio simulation project, università e imprese sempre più vicine

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È un’esperienza di apprendimento sul campo con quindici anni di vita, ma ancora all’avanguardia: interpreta perfettamente la formula di didattica innovativa in cui si accorciano le distanze tra università e imprese. “Portfolio simulation project” è l’iniziativa nata su proposta della professoressa Elena Beccalli, oggi rettore, nell’ambito del suo insegnamento di “Gestione del portafoglio” in collaborazione con il Servizio Stage&Placement. «Il progetto, che simula la gestione di un portafoglio finanziario, costituisce non solo una presenza costante delle attività promosse dalla Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative ma è soprattutto una manifestazione del lavoro sinergico tra mondo universitario e aziendale», ha spiegato il rettore Beccalli, illustrando mercoledì 2 ottobre l’iniziativa a circa 80 studenti, riuniti nell’aula Vismara, insieme con alcuni manager e responsabili Risorse Umane di Bnl Bnp Paribas, Eurizon Capital-Intesa Sanpaolo, Amundi Asset Management che nei prossimi mesi supervisioneranno i diversi gruppi di lavoro. «La partecipazione dei referenti HR delle realtà aziendali coinvolte testimonia come questo progetto rappresenti un buon esempio di apprendimento sul campo che, nello stesso tempo, agevola l’inserimento nel mondo del lavoro. Sono infatti diversi i laureati della Facoltà che, prima, con stage, poi, con assunzioni definitive, hanno trovato lavoro nelle stesse aziende che vi prendono parte attivamente».

Un articolo di

Katia Biondi

Katia Biondi

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È il caso di Matteo Montemaggi, laureato nella Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, e attualmente nella divisione Corporate Institutional Banking di Bnl Bnp Paribas, dove si occupa di asset management, e non solo. «Seguo una serie di processi che difficilmente avrei potuto conoscere in maniera dettagliata se non fosse stato proprio grazie a tutto quello che ho appreso durante il “Portfolio simulation project”», ha raccontato Matteo, ricordando di aver fatto parte di uno dei team dell’edizione 2015. «In quella circostanza, oltre a mettere in pratica le competenze matematiche e di intermediazione finanziaria, mi è stato insegnato come presentare un progetto, gli aspetti rilevanti su cui focalizzarsi e quelli da lasciar fuori per sintesi». Inoltre, «dopo la laurea in Scienze bancarie e un periodo lavorativo in un’altra azienda, sono approdato a Bnl Bnp Paribas che ha valutato il mio curriculum a partire dai risultati conseguiti durante il “Portfolio simulation project”. Un’esperienza, quindi, che mi ha dato la possibilità di stringere relazioni che si sono rivelate importanti per il mio percorso professionale».

E così è stato anche per Elena Sabbadin: nel 2022 ha partecipato all’iniziativa, nel novembre 2023 si è laureata e da lì a pochi mesi, dopo lo stage, è entrata in Eurizon Capital-Intesa Sanpaolo, società all’interno della quale ricopre il ruolo di Portfolio manager nel team Global Strategies & Total Return, lo stesso team di gestori che l’aveva supervisionata nella realizzazione del suo project work, e nel quale gestisce prodotti flessibili multi-asset e a profilo di rischio. «Mi ha sempre interessato l’ambito della gestione patrimoniale e dei mercati in generale. Questo progetto mi ha aiutato tantissimo sia perché mi ha consentito di mettere a frutto le conoscenze acquisite in aula sia a livello professionale, avendo trovato lavoro grazie a esso».

Un circolo virtuoso, quello dell’interazione università-aziende, da valorizzare ulteriormente, in particolare se si guarda all’ambito economico-finanziario. Ne è convinto Luca Iandimarino, direttore Investimenti Bnl Bnp Paribas, alumnus dell’Ateneo, e che all’iniziativa ha lavorato sin dalla sua ideazione. «Viviamo in un mondo in continua evoluzione ed è per noi cruciale avere a disposizione expertise e know how capaci di affrontare le sfide future. Ecco perché è importante collaborare e porsi in ascolto delle università: sono momenti di coesione e di incontro fondamentali per disegnare quelli che possono essere i percorsi di studio futuri ma anche per intercettare i bisogni delle aziende». Sulla stessa linea Rossana Codazzi, PM Global Strategies & Total Return di Eurizon Capital-Intesa Sanpaolo, anch’essa alumna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Si tratta di un’attività assolutamente innovativa nel mondo accademico perché crea un ponte fantastico con la realtà lavorativa. Basti pensare, che in questi anni abbiamo assunto dieci giovani appartenenti ai team che abbiamo seguito, mentre oltre una ventina hanno realizzato stage nelle nostre diverse divisioni: commerciale, di investimenti e risk management». Una opportunità che potranno avere tutti i partecipanti alla nuova edizione che si concluderà mercoledì 4 dicembre con la presentazione dei lavori di gruppo e la scelta da parte delle aziende del miglior team.

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