Un ciclo di incontri per approfondire tematiche sempre più strategiche per il settore finanziario e bancario: l’investment banking e la sostenibilità. Già da qualche anno la Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, da sempre attenta a intercettare le nuove esigenze del mondo professionale, ha inserito nell’offerta didattica i corsi clinical.
«La Facoltà offre ai propri studenti la possibilità di approfondire argomenti specialistici con professionisti che hanno contribuito in prima persona a realizzare importanti operazioni finanziarie», afferma il Preside di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative Giovanni Petrella, aggiungendo che «si tratta di un’opportunità unica, che non solo arricchisce le competenze tecniche degli studenti, ma rappresenta anche un'occasione per interagire con figure di spicco della finanza italiana».
In questo ambito si collocano i moduli di “investment banking” e “ESG”: il primo dedicato a conoscere da vicino il mondo delle banche d’affari, l’altro focalizzato sulle strategie ESG (acronimo di Environmental, Social e Governance), ancor più rilevanti in seguito all’approvazione della Direttiva sul Corporate Sustainability Reporting (CSRD). Si tratta dei corsi clinical con i top manager delle banche d’affari e con gli head of sustainability di gruppi quotati e fondi di private equity, entrambi affidati a Cristina Finocchi Mahne, economista e consigliere di amministrazione di imprese anche globali, che ha voluto condividere con gli studenti il suo bagaglio di conoscenze sul campo, accettando l’invito prima di Elena Beccalli, ora rettore dell’Ateneo, e adesso dell’attuale preside Giovanni Petrella.
Rivolti agli studenti delle lauree magistrale, i corsi sono strutturati con l’approccio “hands on”, che li rende molto interattivi e dinamici. Quello di “Investment banking”, per esempio, coinvolge i CEO, gli Head of investment banking e i Partner di alcune delle più autorevoli banche d’affari globali e italiane. Quest’anno, per esempio, sono intervenuti Michele Croci di JP Morgan, Alessandro Vangelisti di Deutsche Bank, Igino Beverini di Lazard, Mauro Micillo di SanPaolo Imi, Andrea Vismara di Equita e Gaia Mazzalveri di Vitale &Co. «Durante il percorso sono state toccate questioni che hanno ampliato la conoscenza delle tecniche del processo di deal making e fatto capire quali sono le nuove esigenze della professione di investment banker. Ogni lecture è stata dedicata a un segmento diverso: da IPO e aumenti di capitale (mercato azionario), a loan syndication e corporate bonds (mercato del debito), da private equity e leveraged buy-out a M&A, per concludere con restructuring e special situations. In tutte le sessioni, sono state effettuate analisi e valutazioni di recenti operazioni, con la condivisione anche di informazioni non sempre facilmente reperibili su libri di testo o sui mezzi di comunicazione», chiarisce Finocchi Mahne. Approfondimenti, dunque, che permettono di addentrarsi nel settore con una prospettiva “da insider”, facendo vedere che per entrare in una realtà professionale come questa, accanto a skill tecniche, servono una buona dose di curiosità per l’attualità del mondo finanziario e dell’impresa, la capacità di interazione e una visione globale delle dinamiche economiche.
Il corso di “Strategie e tecniche di sostenibilità ESG e CSRD”, invece, ha ospitato i Group Chief, i Global Manager e gli Head of Sustainability di gruppi globali operanti in settori di rilevante impatto, come Ilaria Catastini di Maire Tecnimont e Sara Vascotto di Dolce&Gabbana, ma anche di istituzioni finanziarie quotate e fondi di private equity. «Come sappiamo, la sostenibilità prima valutata esclusivamente come un valore etico, e quindi talvolta, purtroppo, considerata una variabile cui poter rinunciare in nome del profitto, è divenuta un fattore competitivo determinante per molte imprese. Questo cambiamento, favorito anche dalle nuove normative europee, ha comportato una crescente attenzione, da parte di investitori e consumatori, verso valutazioni ESG, cioè ambientali, sociali e di governance, che stanno ridefinendo il modo in cui le aziende operano» osserva Finocchi Mahne. Non a caso, in questo ambito «la domanda di professionalità è altissima, praticamente in tutti i settori - dalla gestione del rischio ambientale, alla pianificazione sostenibile, dalla governance aziendale all’inclusione sociale - offrendo ai più meritevoli, anche opportunità di carriera più rapide rispetto alle tempistiche abituali».